Moonbin degli Astro è morto a causa di un presunto suicidio nel suo appartamento a Seoul, la notte del 19 aprile 2023. A scoprire il corpo del cantante sudcoreano, che aveva 25 anni, è stato il suo manager e l’autopsia stabilirà la causa effettiva del suo decesso. Nel corso degli anni, l’artista k-pop aveva parlato apertamente dei suoi problemi di salute mentale, spiegando che si è trovato a combattere contro ansia e stress sin da giovanissimo e per questi motivi aveva seguito anche una terapia farmacologica. Tra novembre 2019 e febbraio 2020, si era preso anche una pausa per poter gestire i suoi problemi di salute.
Il mondo del k-pop negli ultimi anni è stato segnato da quattro suicidi e in generale, in Corea del Sud, il tasso di suicidi tra i giovani sui 20 anni è molto alto. Rob Schwartz, corrispondente in Asia per Billboard Magazine, ha spiegato che gli idoli del K-pop subiscono forti pressioni, sia dai fan sui social, che li vorrebbero perfetti – sia nell’immagine che nell’esecuzione dei brani – sia dalle case discografiche, che esigono una hit dopo l’altra.
Anche la loro privacy è totalmente divorata dalla fama: “Gli artisti occidentali hanno la possibilità, pur minima, di frequentare qualcuno in segreto. ma nel mondo del K-pop è impossibile.” – spiega Schwartz – “Non possono muovere un passo senza tutti ne scrivano immediatamente”. Una vita sotto una lente di ingrandimento, completamente folle, alla quale vengono abituati sin da piccoli: non frequentano la scuola, non hanno amici e non hanno una vita al di fuori del mondo della musica pop.
Moonbin aveva iniziato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo nei 2000 e ha fatto il suo debutto nella recitaizone nel 2009, quando appena undicenne era entrato a far parte del cast della serie coreana Boys over Flowers. All’età di 18 anni, nel 2016. era entrato a far parte della band degli Astro.