In un’intervista al Corriere, Morgan Castoldi ha parlato del suicidio di suo padre, causato da gravi problemi economici e da depressione. Il cantante, nello specifico ha ricordato l’ultimo saluto di suo padre, che gli sembrò inconsueto e strano.
L’artista spiega al Corriere della Sera: “Mio padre era un falegname. Incapace di calcolo e furbizia, non sapeva però gestire gli affari. Si indebitò, ma non ebbe il coraggio di rivelarci la sua difficoltà, di dirci che non ce la faceva. Così si è tolto la vita. Aveva 46 anni e io 15, mia sorella 16. Tutti i giorni la portavo a scuola sulla canna della bicicletta. Quella mattina papà si avvicinò alla finestra e ci fece ciao con la mano. Non era sua abitudine e quella cosa mi colpì. Lo trovarono nel parco di Monza con in tasca un biglietto di un negozio di strumenti musicali, era andato a informarsi sul costo di una batteria King per me”.
Morgan specifica: “Mio padre era sempre molto serio, buio. Così chiedevo a mia madre il motivo. Era cambiato. Oggi la chiamerebbero crisi depressiva e ci sarebbero gli strumenti medici per curarla. Era un uomo intelligente, sensibile, a suo modo raffinato e colto. Mi trasmise la passione per la musica. Era un cavaliere, di quelli che aprono le porte alle signore. Era un po’ vanitoso e aveva molte cravatte, che custodisco come cimeli. Da lui ho imparato una cosa che non sa fare nessuno, annodarmi il papillon. Era dolce e affettuoso, ma poteva diventare molto duro”.