Natalie Portman, ospite allo Smartless Podcast, ha rivelato come Jodie Foster le avesse offerto il suo supporto dopo che la giovane attrice di Leon aveva parlato pubblicamente della sessualizzazione subita nei primi anni di carriera (quando girò il film di Besson, infatti, Portman aveva solo 11 anni). Come molti di voi sapranno, la stessa Foster fece il suo debutto, a soli 12 anni, nel 1976, in Taxi Driver di Martin Scorsese.
Ecco cos’ha detto Portman ai microfoni del podcast (citiamo da Variety): “Avevo appena partecipato a una manifestazione per la liberazione delle donne, parlando di quanto fossi stata sessualizzata da bambina, e lei si fece viva. Ne parlammo un po’, fu meraviglioso, e lei è tuttora il mio mito“.
Portman continua, raccontando a chi non c’era, le difficoltà vissute sul set di Leòn, un film cui è molto grata, ma che definisce problematico: “Mia mamma era sempre con me, di modo che nessuno potesse avvicinarmisi troppo; poi, io di mio avevo un atteggiamento abbastanza serioso che ti faceva capire che non dovevi fare cazzate con me. Non dico che se ti comporti diversamente, allora te la cerchi; semplicemente, quello era il mio modo inconscio di gestire il problema.
Sono molto grata a questo film, mi ha regalato una carriera, ma indubbiamente ha degli aspetti che oggi si potrebbero definire cringe“.
Dopo il successo di Leon, la carriera di Portman vrevve spiccato il volo, grzie alla trilogia prequel di Star Wars, dove l giovane interpretava Pademe.