Nella vita di Pamela Anderson ci sono stati tanti uomini, spesso sbagliati. Tranne uno: Hugh Hefner, il fondatore della celebre rivista Playboy, morto il 27 settembre 2017. Come è ben noto, l’attrice – prima di raggiungere la notorietà internazionale ed entrare nell’immaginario collettivo come sex symbol grazie al ruolo di C.J. Parker nella serie televisiva Baywatch – è stata una delle conigliette più famose delle riviste. Secondo il suo punto di vista, Hefner è stato l’unico uomo “ad avermi trattato con rispetto“.
“Ero incredibilmente timida e odiavo sentirmi così, per questo lo feci. Non volevo più sentirmi in quel modo. Fare quel primo servizio fotografico mi diede modo per la prima volta di capire come fosse sentirsi una donna sensuale. La mia sessualità era mia, mi ero ripresa il mio potere“, ha dichiarato Pamela Anderson nell’intervista rilasciata a The Times.
Pamela Anderson è comparsa ben quattordici volte sulla copertina di Playboy. La prima copertina risale all’ottobre 1989, quando aveva solo 22 anni. Dopo essersi trasferita a Los Angeles, nel febbraio 1990 è stata scelta per la prima volta come playmate dalla rivista. Nel 2011, è stata scelta come modella dell’ultimo numero della rivista in cui appaiono servizi di nudo. Nel numero, LA Anderson compare in copertina e in un servizio di 12 pagine.
Nel corso dell’intervista, Pamela Anferson è tornata a parlare anche della sua infanzia e adolescenza difficili. Nel 2014, ha dichiarato pubblicamente di essere stata vittima più volte di abusi sessuali. In particolare, ha detto di essere stata molestata da una sua babysitter nel periodo dai 6 ai 10 anni, di aver subito uno stupro all’età di 12 anni da parte di un uomo di 25 anni e che il suo ex fidanzato e 6 amici suoi la violentarono in gruppo quando lei aveva 14 anni.