Pamela Villoresi è l’ennesima artista che si unisce al vortice di polemiche sulle molestie nel mondo dello spettacolo. La direttrice del Teatro Stabile Biondo di Palermo ha rilasciato un’intervista a La Repubblica tornando su alcuni episodi dolorosi della sua carriera. Produttori senza scrupoli le chiesero di spogliarsi quando aveva appena 15 anni. Nella stessa intervista Villoresi accenna anche ad uno stalker che anni fa arrivò a minacciarla al telefono.
L’attrice oggi ha 66 anni, ma già quando era un’adolescente ha dovuto fare i conti con questo tipo di atteggiamenti: “A 15 anni ero una ragazza molto carina. I produttori mi ascoltavano per due minuti e poi mi chiedevano di spogliarmi. Una volta uscii da un incontro e andai a fare denuncia alla polizia. Quando avevo 16 anni un produttore di film pornografici mi aveva abbordata al Festival di Spoleto per recitare nei suoi film. Gli diedi appuntamento il giorno dopo e ci tornai con una poliziotta in borghese”.
Cita poi un malcostume che riguarda la tv di Stato: “In Rai per anni i funzionari erano costretti a imporre le favorite dai politici. Noi che venivamo scelte dai registi eravamo fatte fuori e purtroppo accade ancora oggi. Solo qualche anno fa ho perso la parte con un regista bravo ma molto giovane. Non si capisce perché tutte queste favorite non vogliano aprire una macelleria, ma preferiscano fare le attrici”.
C’è poi una storia ancor più dolorosa per la Villoresi che fu perseguitata da un maniaco: “Era il 1975 e non mi credeva nessuno. La polizia mi chiedeva di andare col registratore e portare le prove, ma avevo paura di incontrarlo da sola. Dopo otto anni un prefetto finalmente ascoltò un’attrice e il maniaco fu preso. A casa sua c’erano le foto mie e di altre attrici, era pericoloso”. Parla di telefonate notturne continue in cui l’uomo la minacciava: “Una di queste notti ti accoltello, puttana”.