Vi ricordate di Paolo Meneguzzi? Il cantante oggi ha una scuola artistica, la PopMusicSchool, produce dei film, dischi di giovani artisti e ha una famiglia. Nel 2016 infatti si è sposato con Linda Donati e ha un figlio, Leonardo. Meneguzzi ha spiegato di essersi fermato nel 2012, durante una pesante crisi personale, ma anche per assistere suo padre malato, e di aver capito di stare bene senza i riflettori puntati. Nel 2023 l’artista ha anche spiegato di avere due album già pronti, che però non ha fatto uscire “per scelta”.
Nel 2023 a Rockol Meneguzzi ha spiegato che nel 2012 si è preso una pausa perché stava attraversando un periodo di crisi in cui si ritrovò a mettere in discussione il suo successo, la collaborazione col suo primo produttore, Massimo Scolari e ritrovò la pace dedicandosi alla famiglia. “Mi sono ritrovato ad essere famoso a 19 anni. Il successo fu da una parte un sogno, dall’altra una gabbia. Per sedici anni la mia vita è stata irreale. Nel 2012 ho deciso di prendermi una pausa per stare vicino a mio papà, che stava lottando contro una malattia. In quei mesi ho ritrovato paradossalmente la vita. E ho capito che mi piaceva. Ho riscoperto quella normalità che avevo perso, insieme agli amori e le amicizie”
“Non avevo necessità di continuare a fare un disco all’anno” – prosegue Meneguzzi – “Mi sono staccato da quello che era stato, fino ad allora, il motore della mia musica, il mio produttore Massimo Scolari, il primo a credere in me. Sapevo che sarebbe morta per sempre una parte di me, quella più vicina al business. Ma l’ho accettato. Ero saturo. Per me era diventato necessario recidere quel cordone ombelicale, in quella fase della mia carriera. Scolari era diventato nel frattempo l’editore di GayTv. Nell’ambiente giravano chiacchiere e voci che non mi facevano bene e che facevano perdere di credibilità alla mia musica. Critici e addetti ai lavori dicevano che scrivevo canzoni finte. Mi sentivo trattato come uno che faceva roba di serie b, se non di serie c. Mi consideravano il progettino di marketing messo in piedi da un imprenditore. Ma è tipico della musica pop che dietro a un progetto ci sia un grosso investimento”
Di recente l’artista, molto noto all’inizio dei 2000 per successi come “Non capiva che l’amavo”, dopo essere stato punzecchiato da J-Ax (lo aveva definito “il Tiziano Ferro di Wish”) gli ha risposto su Facebook con un lungo post. Da un estratto leggiamo: “Non ho il successo di prima? Pazienza… Io credo negli ideali e tu nelle canne. Io ero una realtà pop in America Latina nel 1996 quando Tiziano credo avesse 16 anni. Faccio un plauso alla tua ignoranza che si allinea a quello che proponete e a quella che di molti superficiali che fuori dall’Italia non sanno andarci. perché ti ricordo che a qualche chilometro dalla frontiera italiana tu musicalmente non sei nessuno”. E ora aspettiamo ovviamente la risposta di J-Ax in una diatriba che non crediamo terminerà qui.
Il dissing tra Paolo Meneguzzi e J-Ax ha riacceso il cuore dei nostalgici che sulle note di canzoni come “In nome dell’amore”, “Verofalso”, “Lei è” e molte altre ancora. Sebbene Meneguzzi con questi brani abbia segnato una generazione non pubblica un album dal 2013, ma ha deciso di prendere un’altra strada che gli sta dando sicuramente molte soddisfazioni.