Paul Newman riflette sulla sua vita nel libro Paul Newman: The Extraordinary Life of an Ordinary Man, in particolare sui suoi occhi azzurri. “Ritagliato da migliaia di pagine di trascrizioni” da una storia orale sulla sua vita, raccontata sia dal punto di vista di Newman che di altri, il nuovo libro di memorie include citazioni della defunta star de La Stangata.
“Lavori su ciò che consideri un tuo punto debole, arrivi al punto in cui stai iniziando a sentirti un po’ bene con te stesso, e poi qualcuno dice: ‘Oh, Dio, togliti gli occhiali da sole così io posso vedere i tuoi occhi azzurri!‘ “Lo dice Newman in un estratto dal libro, condiviso esclusivamente nel numero di questa settimana di People.
L’attore però spiega che indossava occhiali da sole scuri non solo per nascondersi: “Non ho davvero tolleranza per la luce“, dice Newman e spiega che all’inizio della sua carriera “le esposizioni cinematografiche spesso richiedevano che un attore continuasse a guardare dritto verso le lampade ad arco dei proiettori“.
La figlia di Paul Newman, Clea, dice a People che suo padre era “incredibilmente timido“, era “molto riservato” e “non gli piaceva molto parlare di fronte alle persone. Non credo che abbia mai avuto un livello di comfort di fronte a grandi folle“. Aggiunge poi che “cercava sempre di istruirsi. Leggeva costantemente libri per istruirsi di più sulla politica”.
Nel libro, Newman ripercorre come l’esperienza di girare Il calice d’argento del 1954 “diventa una metafora dell’intero film spazzatura, del suo fallimento, della vacuità, della superficialità“, dice. “Così iniziai la lotta per districarmi da questa immagine di divo a cui non potevo sfuggire“.