Kasia Smutniak ha deciso di lasciare il cinema perché, a suo dire, si è resa conto che la realtà che la circonda è molto più interessante dei personaggi e delle storie che interpreta sullo schermo. L’attrice di origine polacca, compagna del produttore Domenico Procacci, ha spiegato che la decisione di ritirarsi dalla recitazione (ma non dalla regia, apparentemente) arriva dopo una lunga riflessione ed è maturata durante le riprese di Domina 2 e che “sparirà del tutto” dopo la sua partecipazione a Diamanti, il nuovo film di Ozpetek.
in una lunga intervista a La Stampa, Smutniak ha spiegato che non vuole più recitare, ma lascia intendere che come artista vuole mettersi in gioco in altri modi, soprattutto dopo aver diretto il documentario Mur, che rappresenta il suo esordio alla regia.
“Sono entrata in un’altra fase della vita e ho sentito l’esigenza di smettere. Ci avevo provato anche prima, ma ogni volta mi bloccavo e risalivo sulla giostra, come un criceto. Non voglio più fare l’attrice. Penso sia la decisione più punk che ho preso finora, anche perché l’ho maturata in un momento bellissimo della mia carriera”
“Da più di venti anni racconto storie. E ho creduto davvero, ogni volta, che valesse la pena raccontarle. Tutte. A un certo punto la realtà che mi circondava, le persone che incontravo, le loro vicende, mi sembravano più interessanti di quelle che mi capitava di interpretare. Mi sono chiesta, ma cosa sto raccontando? Come se la realtà avesse superato ogni fantasia, mentre la mia curiosità e la mia passione erano sempre più rivolte verso quello che mi circondava e diventava parte della mia vita. Ho deciso di fermarmi per seguire un puro istinto. (…) Mi sono detta “se sei un’artista, devi rischiare di più” , devi seguire l’istinto, senza pensare alle conseguenze. Ho sempre avuto un enorme rispetto per chi lo fa. E ho sempre pensato che essere artisti voglia dire essere liberi, non solo in quello che si racconta, ma anche in come lo si racconta”
Smutniak ha spiegato che la decisione si è concretizzata mentre girava la seconda stagione di Domina e al tempo stesso, si interessava ai temi principali di Mur. Nel documentario politico prodotto da Fandango si parla del muro eretto dalla Polonia al confine bielorusso, per contrastare l’arrivo di altri sfollati, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Questo nonostante la Polonia sia stata tra i primi paesi ad attivarsi per accogliere persone dall’Ucraina.
“Ho girato Mur, poi ho ripreso a recitare nella seconda serie di Domina, adesso sto lavorando a un nuovo progetto, più personale, ma per ora lo tengo nascosto. Mentre indossavo i panni di Livia Drusilla, a Cinecittà, ricevevo i messaggi dal bosco di Mur, le foto, i video, le coordinate Gps di persone in fin di vita, con i figli accanto, in mezzo ad atrocità indescrivibili. Quel periodo ha provocato in me uno sdoppiamento che non scorderò mai. Sono esperienze che ti cambiano. Me le tengo per me. Il mondo intorno non è cambiato. Sono cambiata io”
Nell’intervista Kasia ha aggiunto che nell’ultimo periodo ha accampato scuse con produttori e registi, pur di non accettare ingaggi da attrice, ma ha detto di sì a Ferzan Ozpetek:
“Ferzan è un amico, un affetto vero. Per me recitare in un suo film non è lavorare, piuttosto è entrare nel suo mondo, che conosco bene. Ho un ruolo piccolo, in un film corale, con tantissimi interpreti, amici di cui Ferzan voleva circondarsi. Non è il mio ritorno in scena, magari dopo sparirò del tutto”