Ricordiamo le parole di Piero Angela riguardo lo scherzo che gli fecero sulla morte di Alberto Moravia prima del suo debutto al TG. Il conduttore e grande divulgatore scientifico ci ha lasciato oggi, sabato 13 agosto, all’età di 93 anni. L’Italia perde così una grande personalità, capace di farsi amare da intere generazioni, comprese quelle più giovani, grazie alla sua intelligenza, eleganza e costante professionalità.
“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese“, si leggono queste splendide parole nella lettera con cui Piero Angela si è “congedato” quest’oggi. Un saluto affettuoso rivolto a tutte quelle persone che lo hanno apprezzato nel corso di tanti decenni, ma anche una sorta di raccomandazione per far sì che il suo tentativo di educare la gente fino all’ultimo giorno non risulti vano. Nelle ore successive alla sua scomparsa, sul web è stato condiviso materiale riguardante il suo operato, prima come cronista radiofonico, poi come conduttore del telegiornale e, infine, come conduttore di programmi TV quali Quark e Superquark. È emersa così anche una lunga intervista del 2017, rilasciata al Corriere della Sera, durante la quale Piero Angela ha ripercorso diverse tappe della sua carriera e, più in generale, della storia d’Italia di cui lui stesso è stato testimone.
Piero Angela ha quindi richiamato alla mente uno scherzo fattogli nel 1974, quando stava per debuttare come conduttore del Tg2. “Eravamo al debutto di un nuovo telegiornale serale sul secondo canale“, ha iniziato a raccontare Angela, aggiungendo: “Ai tempi le agenzie le portavano i fattorini e venne uno con un’Ap sulla morte dello scrittore. Chiamammo Enzo Siciliano per avere il suo contributo in studio. Poi il caporedattore Paolo Bolis notò un errore nel testo in inglese. Insomma, venne fuori che erano stati i colleghi del Tg delle 20 del Primo canale. Uno scherzo da prete…“.
Alberto Moravia, alla fine, morì nel settembre del 1990. Considerato uno dei più importanti scrittori del secolo scorso, nelle sue opere, tra cui ricordiamo Gli Indifferenti (1929), ha affrontato soprattutto i temi della sessualità, dell’alienazione sociale e dell’esistenzialismo.