La storia di Ruggero Freddi era diventata virale nel 2017. Il professore è un ex pornostar gay ed è riuscito a battere in tribunale la Sapienza di Roma che lo aveva cacciato per questo motivo. Nell’ambiente della pornografia per adulti l’uomo era noto con il nome d’arte di Carlo Masi.
Il Dottor Freddi ha due lauree, una in ingegneria e un’altra in matematica, ma il suo passato da attore porno gay in America lo ha portato all’esclusione dell’ateneo. Il docente ha deciso però di non fermarsi e dunque di attivarsi per fare causa in tribunale. Ora arriva la vittoria del professore in tribunale con la Sapienza che sarà costretto a risarcirlo.
Su Facebook Ruggero Freddi ha voluto dire la sua, specificando: “Ciao, finalmente, dopo anni di dolorose battaglie legali, il giudice mi ha dato pienamente ragione. Adesso vi chiedo di far girare l’articolo per due motivi: il primo è che è un precedente utile a chi si dovesse trovare nella mia stessa situazione; il secondo è che in questa vicenda ci sono dei responsabili, persone dell’ateneo che non pagheranno di tasca propria e che hanno sprecato i nostri soldi, le nostre tasse, in un processo inutile che la Sapienza sapesse di aver torto infatti lo ha riconosciuto il giudice nella sentenza condannandola per lite temeraria. Queste persone non possono rimanere sempre impunite, prendersela con arroganza con gli “ultimi arrivati” e farlo sperperando denaro pubblico”.
Ruggero Freddi ha poi aggiunto: “La direttrice del dipartimento a cui faceva afferenza il corso, Tiziana Catarci, non ha mai risposto alle mie mail e non mia ha incontrato? Lei era la direttrice del dipartimento dove un professore aveva lavorato per 60 ore senza un contratto e senza essere pagato per il suo lavoro e non comunque ha sentito il bisogno di chiarire con me l’accaduto nonostante io l’abbia cercata per mari e monti? Perché il rettore, Antonella Polimeni, non mi ha voluto incontrare per chiarire nonostante le mie mail numerose? Perché non ha chiesto ai legali di fermare il processo? E perché i legali si sono accaniti contro di me chiedendomi di cancellare ogni immagine mi ritraesse col logo de La Sapienza? Aiutatemi a far girare, questa storia non deve finire qui”.