Alla conferenza stampa per la consegna del Leone D’oro alla Carriera a Venezia 2024 a Sigourney Weaver parla del suo percorso nel mondo del cinema, dagli inizi, quando aveva un piano b nel caso non avesse sfondato come attrice, fino al sogno di poter lavorare con un regista italiano. L’attrice ha anche parlato del suo ruolo in Alien e dell’impatto che ha avuto sulle donne.
Nel rispondere ad una domanda su come ha inseguito la sua passione per il cinema e la recitazione, negli anni, l’attrice ha spiegato di essere stata fortunata e di aver potuto scegliere ruoli e film che le interessavano.
“Non ho fatto studi accademici in questo campo. Quando ho iniziato a lavorarw con Peter Weir mi sono appassionata e non ho mai smesso di essere innamorata di questo mondo. Sicuramente sono molto fortunata a poter visionare queste storie di cui voglio far parte, di solito cerco film che vadano oltre le persone che fanno parte della crew e del cast. Ho sempre rispettato e amato questo lavoro, ora finalmente l’industria cinematografica pensa che anche le donne più agéé possano interpretare ruoli interessanti.”
Nel rievocare i suoi inizi nel cinema, Sigourney racconta di come la sua famiglia rimase spiazzata dal suo successo, soprattutto suo padre, che nonostante avesse un approccio positivo al lavoro, riteneva comunque che un lavoro nell’industria del cinema potesse essere complicato. Poi ha svelato gli inizi nel teatro e il piano B di diventare pasticciera, nel caso le cose fossero andate male.
“Mio padre era un produttore televisivo ed è stato di grande ispirazione, ogni giorno tornava a casa col sorriso, si divertiva e non ha mai rinunciato nemmeno di fronte alle difficoltà e questo mi ha influenzato ad entrare nello show business. All’inizio non avevo grandi aspettative e questo mi ha resa sempre molto libera. Mia madre e mio padre pensavano che lo show business mi avrebbe distrutta e quando hanno visto il mio successo sono rimasti sconvolti.”
“Avevo un piano B, ad un certo punto ero molto scoraggiata, a Yale io dicevo di volere un lavoro in pasticceria o in banca, ma i miei amici continuavano a offrirmi delle parti in spettacoli off broadway e così ho ottenuto il mio primo lavoro in un teatro serio e da lì ho pensato che potessi farlo”
Da ragazza, proprio a teatro, Sigourney Weaver trova un modello di ispirazione in Ingrid Bergman, con la quale recita nel 1974 in The Constant Wife.
” Lei è sempre stata così gentile con me, a volte mi chiedo come avrei fatto ad andare avanti, se non avessi incontrato persone così straordinarie.”
Parlando di ruoli come Alien e Gorilla nella nebbia, che le hanno dato la notorietà e la riconoscibilità, nel panorama cinematografico internazionale, Weaver si emoziona quando parla dell’impatto che il ruolo di Ripley ha avuto sulle donne. E confessa che i gorilla in qualche modo fanno ancora parte della sua vita, grazie alla fondazione Dian Fossey.
“Pensare che il mio lavoro possa avere un impatto sul ruolo delle donne è incredibile, tante donne mi ringraziano. Ciò che ho apprezzato molto in Alien è che il mio personaggio fosse una persona e non una donna, non è femminile, è ciò che diventiamo quando bisogna per forza trovare il modo di agire, di essere coraggiosi. Le donne sono sempre in prima fila, la mia fonte di ispirazione sono le donne reali, non siamo mai state trattate come avremmo dovuto ma in realtà siamo in grado di fare tutto. Mi chiedono spesso perché nei miei film interpreto sempre donne forti ma io interpreto semplicemente delle donne, perché le donne sono forti per definizione”
“Io lavoro ancora con la fondazione Fossey e sono orgogliosa perché hanno capito che il modo per salvare i gorilla fosse quello di migliorare la vita degli abitanti del. Ruanda, con infrastrutture, dando loro l’opportunità di mettersi in prima fila nella protezione di questi animali”
“I’m always asked why I play strong women and I always think that’s such a weird question because I just play women and women are strong and women don’t give up. You know why? We can’t. We have to do it” pic.twitter.com/hJHBGyv3i7
— Sigourney Weaver fan (@Sigourney49) August 28, 2024
Prima di ricevere il Leone d’Oro alla Carriera a Venezia, qualche considerazione sul cinema italiano, che per lei è stato fondamentale, come spettatrice e artista. Ed esprime il desiderio di poter lavorare con un regista italiano.
“Mi sono innamorata dei film come spettatrice e grazie anche al cinema italiano – Fellini, Antonioni, De sica – sento che si tratta di un universo al quale non sono ancora arrivata. Adoro il cinema italiano e vorrei lavorare con un regista italiano. Il primo film che ho visto con mia figlia è stato Divorzio all’italiana, spero che ci sia ancora modo di produrre film come questo”
“Il Leone d’Oro alla Carriera per me ha a che vedere con l’eredità dei film, attori e attrici italiani, quei film di un tempo ci portavano in un mondo diverso, io vorrei poter vivere un’ esperienza di quel tipo”