Sinisa Mihajlovic è morto il 16 dicembre 2022 a 53 anni dopo una lunga lotta con la leucemia. L’ex calciatore era allenatore e diverse volte aveva mostrato forza in una battaglia incredibilmente complicata che l’aveva visto andare diverse volte in vantaggio. Il popolo del calcio si stringe attorno a quella che è una vera e propria tragedia che lascia tutti senza parole anche perché non si erano sentiti campanelli d’allarme nelle ultime settimane.
Mihajlovic era stato esonerato dal Bologna il 6 settembre scorso, dopo i risultati alternati portati in campo e non per motivi legati alla salute, almeno così sembrava. Il club gli era rimasto sempre vicino e in grado di sostenerlo nei momenti più difficili, così come la curva felsinea che lo aveva sempre amato. L’ombra della leucemia si era riaffacciata nel marzo scorso quando in una conferenza stampa tra le lacrime aveva annunciato di dover sostenere un nuovo ciclo di cure per provare a fermare il ritorno della malattia.
La leucemia aveva colpito Mihajlovic nel luglio del 2019 e fu lui a parlarne pubblicamente. Dopo un lungo ricovero aveva risposto con grandissima forza e intelligenza, mandando anche un bel messaggio a tutto il mondo delle persone che soffrono. Da lì aveva iniziato ad alternarsi col secondo in panchina quando c’era necessità di prendere dei momenti di sosta. Lascia la moglie Arianna Rapaccioni, con cui si era sposato nel 2005, e cinque figli: Viktorija, Virginia, Dusan, Miroslav e Nicholas. Nel 2021 era nata anche la sua prima nipotina, figlia di Virginia.