Stefano d’Orazio è stato il batterista dei Pooh. L’artista ha fatto parte del gruppo dal 1971 al 2009 e nel biennio 2015/2016, quando la band si riunì per festeggiare il cinquantesimo anno di attività. La causa della morte di Stefano d’Orazio è il Covid, ma il batterista soffriva anche di un’altra malattia autoimmune, come confermò successivamente sua moglie.
Il 6 novembre 2020, la notizia della morte di Stefano d’Orazio è arrivata nelle case degli italiani attraverso gli schermi televisivi. L’annuncio fu dato in diretta da Loretta Goggi, al suo fianco c’erano Giorgio Panariello e Vincenzo Salemme. “Ho conosciuto Stefano un paio di anni fa e siamo rimasti amici, ci siamo scambiati messaggi – disse la showgirl – Non sapevo che avesse una malattia pregressa, ma il Covid ha colpito ancora, il Covid non si ferma“.
Nel corso delle ore successive fu chiarita la malattia pregressa a cui faceva riferimento la giurata. Dopo la morte di Stefano D’Orazio, si diffuse la voce che il batterista soffrisse di una forma di leucemia, diagnosticata un anno prima. Tiziana Giardoni, moglie di Stefano, ospite di Verissimo nel novembre 2021, smentì queste voci. La donna, che aveva sposato D’Orazio il 12 settembre 2017 dopo dieci anni di convivenza, parlò di malattia autoimmune. A Silvia Toffanin disse: “Lui stava bene. Aveva da due anni a questa parte una malattia autoimmune infiammatoria, per la quale stavamo cercando di individuare una cura. L’avevamo anche trovata e lui stava molto meglio, ma le sue difese immunitarie erano basse”.
Poi, nell’ottobre 2020, il padre di Tiziana Giardoni scoprì di avere sconfitto il cancro: “Voleva che festeggiassimo quella sua vittoria e Stefano mi disse di andare a casa con lui e mia sorella”, rivelò Tiziana Giardoni. “Dopo un paio di giorni mia sorella Marzia accusò mal di testa e febbre. Feci un tampone e risultai positiva, così come Stefano. Anche mio padre e mia madre erano positivi”.
Stefano D’Orazio fu ricoverato in ospedale, le sue basse difese immunitarie non gli permisero di sconfiggere il Covid è morì pochi giorni dopo il ricovero. Il 9 novembre si svolse il corteo funebre dal Campidoglio fino alla Basilica di Santa Maria in Montesanto, nota come la Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo, dove si celebrarono le esequie.