La storia di Suor Cristina – che adesso è semplicemente Cristina Scucci – ha molte analogie con quella di Suor Sorriso, l’interprete del famoso brano Dominique. Anche la religiosa belga, il cui nome di battesimo era Jeanne-Paule Marie Deckers (ma prese i voti con il nome di Suor Luc-Gabriel) decise di lasciare l’ordine religioso per intraprendere la carriera di cantante. Speriamo che i parallelismi si fermino qui perché, purtroppo, la storia di Jeanne-Paule ha avuto un epilogo tragico.
Suor Cristina ha lasciato l’ordine delle Suore Orsoline della Sacra Famiglia, come ha annunciato lei stessa nella puntata del 20 novembre di Verissimo. La religiosa ha deciso di intraprendere la carriera di cantante abbandonando l’abito talare senza rinnegare il suo passato.
La sua storia a molti ha ricordato un analogo caso che fece scalpore anni fa. Negli anni cinquanta, Suor Luc-Gabriel, belga, decise di incidere alcuni dischi da distribuire ai fedeli, che apprezzavano la sua voce e la sua bravura con la chitarra. Alcuni discografici, dopo averla ascoltata, la contattano, la Philips Records decide di metterla sotto contratto. La suora fa parte della congregazione delle domenicane missionarie di Nostra Signora di Fichermont, l’ordine dà il suo benestare per la pubblicazione dei dischi ma pone delle condizioni ben precise. Suor Luc-Gabriel non deve mai apparire in pubblico, le incisioni non devono essere pubblicate col vero nome della suora e tutti i proventi, derivati dalla vendita dei dischi, devono confluire direttamente nelle casse dell’ordine.
La Philips Records per il mercato europeo usa lo pseudonimo Sœur Sourire, mentre sul mercato statunitense quello di The Singing Nun. Il primo singolo a uscire è la celebre Dominique, dedicato al fondatore dell’ordine di cui fa parte, Domenico di Guzmán. Il singolo scala la classifica delle vendite raggiungendo la vetta negli Stati Uniti, in Australia, in Canada e in Nuova Zelanda. Il 45 giri arriva nei primi posti delle classifiche anche in Norvegia, Danimarca, Irlanda Sudafrica, Paesi Bassi Germania Ovest. Negli anni più recenti la canzone è tornata celebre grazie ad un episodio di American Horror Story: Asylum.
Nel 1964, il Vescovo le dà il nulla osta per esibirsi, in diretta dal Convento, davanti alle telecamere del The Ed Sullivan Show. Nel 1966, al ritorno da una tournée negli Stati Uniti, scopre che il fisco belga vuole le tasse arretrate per i guadagni ottenuti dalle canzoni. Suor Sorriso, che dall’Ordine non ha mai avuto una ricevuta, non può dimostrare che nelle sue tasche non è entrato neanche un soldo.
Nel luglio del 1966, decide di lasciare il convento, Intraprende quindi la carriera di cantante, nel 1967 incide Je ne suis pas une vedette, ma non può usare lo pseudonimo di Sœur Sourire, perché è di proprietà della Philips. L’ex Suor Sorriso cade in depressione, vie grazie alla vendita dei suoi scritti e alle lezioni di chitarra che impartisce.
In quel periodo, va a vivere con la sua compagna, Anne Pécher, anche lei ex-suora, le due avviano un progetto per la costruzione di una scuola per bambini autistici. Dopo aver provato ad incidere un disco, senza fortuna, nel 1983, le due donne, stanche dei debiti accumulati e dei pettegolezzi sulla loro relazione omosessuale, Jeanine Deckers e Anne Pécher si suicidano. Nel biglietto d’addio chiedono di essere sepolte insieme.