Mehran Karimi Nasseri, il rifugiato iraniano aveva ispirato The Terminal, il film di Steven Spielberg, è morto a Parigi. L’uomo era conosciuto per aver vissuto 18 anni, tra il 1988 e il 2006, nell’aeroporto Charles De Gaulle. La notizia della sua scomparsa è stata diffusa dai funzionari dell’aeroporto francese. Mehran Karimi Nasseri è deceduto al terminal 2F del Charles De Gaulle, dove era tornato dopo aver dilapidato gran parte dei soldi guadagnati dai diritti del film. Al momento della sua morte l’uomo aveva nelle tasche migliaia di euro in contanti.
Mehran Karimi Nasseri era nato a Masjed-e Soleyman nel 1942. Nel 1970 fu stato arrestato dalla polizia dello Scià Mohammad Reza Pahlavi per aver partecipato a delle manifestazioni di protesta. Nel 1973 si trasferì in Inghilterra per studiare presso l’università di Bradford, ma nonostante questo, il Regno Unito, dove aveva provato ad emigrare, gli rifiutò l’asilo politico, L’uomo iniziò a vagare per l’Europa e solo nel 1981, il Belgio gli diede la tessera di rifugiato. Mehran provò di nuovo ad entrare nel Regno Unito ma fu respinto poiché si trovava senza documenti.
Nell’agosto 1988, Mehran Karimi Nasseri fu fermato dalla polizia di frontiera al Terminal 1 del “Charles de Gaulle”, sprovvisto dei documenti necessari che lo riconoscevano come rifugiato politico. Restò quindi a vivere all’interno dell’aeroporto fino al 1998, quando gli fu accordata la possibilità di lasciarlo ma non lo fece, restandoci fino al 2006, quando ne uscì per problemi di salute. Nel gennaio 2007 venne preso in consegna dalla sezione parigina della Croce Rossa.
Nel frattempo la DreamWorks Animation gli aveva offerto 250mila dollari per i diritti di utilizzo della sua storia che ispirò The Terminal, il film interpretato da Tom Hanks. Quando la pellicola uscì nelle sale, Mehran Karimi Nasseri riceveva i giornalisti su un divano rosso messogli a disposizione dalla struttura: “Sono contento che la mia storia possa ispirare un film, qui trascorro le mie giornate scrivendo appunti sulla mia vita“, aveva detto.