Tiziano Ferro a giugno torna negli stadi per un nuovo tour, il cantante di Latina dallo scorso anno è padre di due bambini con il marito Victor Allen. L’artista più volte ha parlato della situazione dei diritti civili in Italia. Dal punto di vista politico, su destra e sinistra e in particolar modo sul nuovo governo di destra, Ferro preferisce non avere preconcetti, nella speranza che il nostro paese faccia passi avanti in una materia che lo vede indietro rispetto ad altre realtà.
Nell’intervista rilasciata a Repubblica, Tiziano Ferro ha ribadito che per il momento non ha intenzione di tornare a vivere in Italia, qui non sarebbe mai potuto diventare padre, la legge non lo consente. “Ho conosciuto Victor e con lui cose che non ho mai provato, la vita qui non l’ho scelta, si è evoluta in questo senso. È un discorso che ho fatto anche con mia madre, che è molto triste perché sono lontano. La questione dei diritti la affronto a posteriori. Prima di venire inglobato da questo posto senza sceglierlo avevo comprato una casa a Milano, che poi ho venduto. Volevo fare questa esperienza, diventare padre a prescindere: l’avrei potuta fare?”.
L’Italia permette l’adozione solo alle coppie sposate, ma anche per loro l’iter è lunghissimo, per questo su questo tema Tiziano Ferro non fa distinzioni. “Siamo indietro su tutto, chi vuole adottare ci mette dieci anni, non è questione di gay o non gay. Fratelli di miei amici vanno in Spagna per darsi un’occasione, non penso solo agli omosessuali, ma anche agli eterosessuali. Si rende complessa la vita di persone che comunque faranno quello che vogliono. Gli italiani non li fermi. Ognuno ha diritto alla propria felicità”.
Sull’avvento della destra al governo in Italia Tiziano Ferro non è particolarmente preoccupato, non solo perché vive negli Stati Uniti, ma anche perché, secondo il suo parere, i precedenti governi non hanno fatto nulla sui diritti civili. “Non credo che chi comanda voglia creare altri danni, sono fiducioso. Voglio vederli all’opera. Non facciamo questo gioco preconcetto: la destra è cattiva. Il problema non è la destra o la sinistra, è la testa. Penso alle unioni civili ‘attenti a non chiamarle matrimonio’. Proprio uguale non è, anzi è offensivo. Sui diritti siamo indietro. Punto e basta. Li ho visti mancare con tutti i governi”.