L’attore Tony Ganios è morto il 18 febbraio 2024 a causa delle complicazioni di un intervento chirurgico al quale era stato sottoposto per risolvere un’infezione del midollo spinale. Ganios aveva 64 anni ed era conosciuto per aver interpretato Anthony Tuperello, detto Pilone, nella trilogia di film di Porky’s, popolare negli anni ’80.
La compagna di Ganios, Amanda Serrano, ha confermato la morte dell’attore sui social e ha spiegato, in risposta a molti fan che le hanno chiesto delucidazioni, che è successo tutto in fretta. “Non riesco ancora a crederci. È successo tutto così rapidamente. Non stava bene da giorni e me lo aveva nascosto. Quando finalmente me lo ha detto ed è stato ricoverato in ospedale, il suo midollo spinale era gravemente infetto. L’hanno operato, il giorno seguente, ma il suo cuore si è fermato. Io sono distrutta.”
Di origini greche – e non italiane quindi, come il suo personaggio in Porky’s – Ganios era nato a Brooklyn ha fatto il suo debutto sul grande schermo nel film The Wanderers del 1979, successivamente è apparso nella commedia Chiamami aquila e poi nei tre film della saga di Porky’s, che nella prima metà degli anni ’80 anticiparono di gran lunga i temi piccanti di American Pie, con scene di nudo frontale (anche maschile) e situazioni assurde. Nei film il personaggio di Ganios era soprannominato Pilone per le sue doti anatomiche, in contrapposizone a quelle del protagonista, Ed Morris, detto Pipino. Va detto anche che Ganios spiccava tra le altre co-star di Porky’s per l’altezza, era alto 1.93 ed era stato anche un bodybuilder, come suo zio, che a sua volta aveva avuto esperienze nello spettacolo.
In un’intervista rilasciata qualche anno fa a Cult Faction, Ganios aveva spiegato che ai tempi gli era stato offerto un ruolo in Conan e un ruolo da co-protagonista in Porky’s, e aveva scelto la seconda proposta. Nella stessa intervista raccontò che il set di Porky’s “non era per deboli”, perché gli attori continuavano a farsi scherzi pesanti tra di loro. “Facevamo pipì nelle bottiglie di birra e poi ci mettevamo il tappo sopra, rubavamo auto, facevamo cacca nelle auto, mandavamo gente in posti remoti, con le loro auto, e poi gliele sabotavamo. Abbiamo manomesso letti, abbiamo manomesso spazzolini da denti (in che modo, è facile immaginare ndr). Eravamo arrivati al punto in cui non si poteva mangiare, dormire, parlare al telefono, frequentare ragazze o usare il bagno, senza incappare in incidenti. È stato deliziosamente terribile, ma non me lo sarei perso per niente al mondo”
e sulle scene di nudo ricorda: “Spogliarsi, sul set di Porky’s non era molto diverso da spogliarsi davanti ad altri ragazzi negli spogliatoi, alle superiori. Non ci pensavi più di tanto. Se non fosse stato per le reazioni di alcune donne della crew, non ci saremmo neanche resi conto di essere nudi”
La sua carriera cinematografica si è fermata intorno ai primi anni ’90, più o meno dopo il sequel di Trappola di cristallo, a cui partecipò, ma Ganios smentì di aver trovato lavoro come agente assicurativo, come si diceva ai tempi. “Dissero anche che facevo lo spogliarellista, il sicario, il buttafuori in un locale, ma non ho fatto niente di tutto questo. Mi piacerebbe dire che mi sono ritirato dal cinema, per dipingere acquerelli in Costa Azzurra, ma la realtà è meno affascinante. Nei primi anni ’90 la mia carriera già letargica si è rallentata fino ad uno stop definitivo. Già ricevevo pochissime proposte e smisero di arrivarne, lo stesso fu per i provini. E poi non sono mai stato il cocco di qualche viscido agente o di importanti casting director. Era arrivato il momento di lasciare”. Ganios ha ripreso a frequentare il mondo del cinema in tempi più recenti, ma per progetti sporadici.