Totò Cascio, entrato nel cuore degli italiani per il suo ruolo nel film Nuovo Cinema Paradiso, oggi ha 44 anni e vive ancora in Sicilia, a Chiusa Sclafani, dove gestisce uno dei due supermercati di famiglia. Dopo un lungo periodo di assenza dal cinema, Salvatore di recente è tornato a recitare, e ha scritto un libro che si intitola La gloria e la prova, per parlare della retinite pigmentosa, la malattia agli occhi che gli è stata diagnosticata negli anni ’90 e che lo ha reso quasi cieco. Anche a causa della malattia, ha deciso di restare in Sicilia. Non sappiamo se è sposato, di sicuro nel 2022 aveva dichiarato di avere una compagna. Ha una grande passione per le donne e tifa per la Roma.
Come ha spiegato in un’intervista a Oggi, a Salvatore Cascio la retinite pigmentosa fu diagnosticata nel 1994 e, considerato che è una malattia a decorso graduale, fino a quando ha avuto vent’anni, ha cercato di condurre una vita normale, anche guidando l’auto in campagna e lo scooter. Oggi è quasi cieco e vede solo le luci, mentre riesce a distinguere un po’ le figure, ma ma non le vede bene. Per un po’, con suo padre, ha vissuto a Roma, ma appena ha iniziato ad avere problemi di salute è tornato in Sicilia, dove suo padre ha fatto degli investimenti mirati. A La stampa ha spiegato di avere due supermercati – di cui uno gestito da lui – un salone per gli eventi e un bed & breakfast.
Nella stessa intervista a La Stampa, Totò ha spiegato che a causa della sua malattia, di cui si vergognava, si era chiuso in sé stesso e aveva rinunciato anche a numerose offerte cinematografiche, accampando scuse su scuse. Temeva di non piacere e deludere il pubblico che aveva amato il bambino di Nuovo Cinema Paradiso, poi grazie anche alla psicoterapia, ha trovato la forza di accettare la sua malattia e nel 2018 ha deciso di parlarne pubblicamente e da allora molte cose sono cambiate.
“Sono occorsi anni affinché accettassi il problema e capissi che la cecità e l’ipovisione sono una condizione che non preclude una vita normale. La psicoterapia mi ha aiutato a vincere il senso di colpa. Se riesci a metabolizzare ti senti leggero. Ha risvegliato la voglia di vivere. Ora sono grato per i piccoli doni della vita”
E riguardo quel bambino che ha fatto la storia del cinema italiano, ma che oggi di fatto, non c’è più, Totò ha detto una cosa tenerissima:
“Ora è un fratellino che tengo in braccio. Il Totò del film è diventato grande e ha conquistato anche l’Oscar della vita!”
Ha ripreso a recitare, di recente è stato sul set di Sbandati, di Maurizio Trapani, nel quale interpreta un veggente. e del film Il depistaggio, di Aurelio Grimaldi.
“Recitare è quello che so fare meglio. Mi sento come un calciatore dopo un infortunio. Riassaporo l’atmosfera del set sapendo che è il mio mondo, e in attesa del ciak mi sento come un calciatore al quale il mister dice: “Riscaldati, che adesso tocca a te”.
Oggi sogna di girare un film con Checco Zalone, con Adriano Celentano oppure con Pierfrancesco Favino o Alessandro Gassmann. Adora Zalone, ha detto, ed è convinto che saprebbe raccontare la disabilità con leggerezza e tatto.
Salvatore è rimasto in ottimi rapporti con Giuseppe Tornatore, il regista di Nuovo Cinema Paradiso, che ha rivisto di recente. Ha amicizie solide nel mondo dello spettacolo, con Andrea Bocelli, Leonardo Pieraccioni e altri. Bocelli, in particolare, da non vedente, gli ha dato dei consigli.
“Ci siamo scambiati le rispettive esperienze e lui mi ha regalato un insegnamento di aiuto fondamentale: la malattia non è un disonore. Non avrei dovuto viverla come una vergogna, nessuno lo dovrebbe. Ho impiegato anni per trasformare in amore la rabbia, grazie alla fede, alla psicoterapia, al lavoro sul carattere. È così che ho trovato finalmente una centratura. Condividere la mia esperienza serve da ispirazione per altri. Non mi sento un eroe, ma un uomo che ha afferrato la seguente verità: fai quel che puoi con quel che hai. Più condivido la mia testimonianza più posso essere utile a chi si trova in una situazione analoga”
A tale proposito, nel 2022 ha pubblicato il libro La gloria e la prova – che trovate su Amazon ad un prezzo scontato. Come riporta La Clessidra infatti, in un evento di presentatazione del libro a Giarre, Cascio aveva detto:
“La gloria è facile da accettare da accogliere, da condividere, e da mostrare. Poi nella mia vita è arrivata la prova che sarebbe la retinite pigmentosa (…) Nel primo capitolo parlo proprio della mia prova. Sono riuscito a trasformare la mia condanna in condizione, per anni non ho condiviso e non ho parlato mi sono chiuso in me stesso, ci sono stati momenti difficili. E un libro di presa di coscienza e coraggio, chiedere aiuto non è un atto di debolezza, tutt’altro dico è proprio l’opposto”