Tramite un post condiviso su Twitter, Vinicio Marchioni ha lanciato una “frecciatina” al Festival di Sanremo 2023 e al Grande Fratello, per quanto riguarda il tema della violenza sulle donne. “Devi essere o totalmente trash popolar, oppure esclusivo e alto. Se cerchi di unire temi pesanti cercando di comunicarli a tutti sei il solito stro..o“, ha scritto l’attore, attualmente in sala con il film Grazie Ragazzi, diretto da Riccardo Milani.
Sposerò Biagio Antonacci,
uno spettacolo di e con Milena Mancini sul femminicidio e la violenza sulle donne.Devi essere o totalmente trash popolar, oppure esclusivo e alto.
Se cerchi di unire temi pesanti cercando di comunicarli a tutti sei il solito stronzo. pic.twitter.com/UbYhq47gB7— Vinicio Marchioni (@VinMarchioni) January 19, 2023
Quando mancano ormai pochi giorni all’inizio del Festival di Sanremo 2023, sui media si continua a parlare non tanto delle canzoni, ancora sconosciute al pubblico, ma di tutto ciò che è extra-musicale, comprese le co-conduttrici della kermesse. Oltre alle bravissime Chiara Francini, Francesca Fagnani e Paola Enogu, ad affiancare Amadeus sul palco del Teatro Ariston ci sarà Chiara Ferragni, la quale apparirà nella prima e nell’ultima serata del festival. Personaggio che da sempre divide il pubblico, l’imprenditrice digitale sarà portavoce di una causa importante, ovvero la lotta contro la violenza sulle donne, vera e propria piaga sociale che quotidianamente continua a mietere vittime di ogni età.
Chiara Ferragni ha annunciato che devolverà all’associazione D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza) l’intero compenso che le sarà riconosciuto per la partecipazione a Sanremo 2023. Insomma, un gesto nobile, ma sarebbe bene concedere la medesima visibilità anche a tutti quegli artisti che, nel loro ambito professionale, da tempo continuano a sensibilizzare il pubblico su una tematica così importante in una società che vuole progredire, civilmente parlando.
Vinicio Marchioni, nello specifico, è il regista di Sposerò Biagio Antonacci, spettacolo teatrale che vede protagonista Milena Mancini e che si concentra proprio sul tema del femminicidio e della violenza sulle donne. E proprio a quest’opera fa riferimento uno dei due tweet “polemici” dell’attore. Nel post precedente, invece, si legge: “C’è chi scrive e porta in scena, con grande fatica, spettacolo contro la violenza sulle donne, e c’è chi fa il Grande Fratello e va a Sanremo. So scelte. Degli altri“. Insomma, una “frecciatina” a fin di bene, se servirà a tenere accesi i riflettori su tutte quelle strade, più o meno pubblicizzate e artisticamente valide che siano, che personaggi noti intraprendono per non far cadere nel dimenticatoio le storie delle troppe donne morte nel corso degli anni per mano di uomini malati e tentare così di ridurre il drammatico numero delle vittime di violenza.
C’è chi scrive e porta in scena, con grande fatica, spettacolo contro la violenza sulle donne, e c’è chi fa il Grande Fratello e va a Sanremo.
So scelte.
Degli altri.— Vinicio Marchioni (@VinMarchioni) January 19, 2023
Per quanto riguarda Grazie Ragazzi, il film di Riccardo Milani è attualmente in sala e vede protagonisti Antonio Albanese, Vinicio Marchioni e Sonia Bergamasco, con la partecipazione di Fabrizio Bentivoglio. Un’opera, remake del film francese Un Triomphe, che ribadisce l’importanza del teatro e dell’arte nella società e nella vita delle persone, portando sullo schermo anche il tema della vita all’interno dei penitenziari. Di seguito, la sinossi del film: “Di fronte alla mancanza di offerte di lavoro, Antonio, attore appassionato ma spesso disoccupato, accetta un lavoro offertogli da un vecchio amico e collega, assai più smaliziato di lui, come insegnante di un laboratorio teatrale all’interno di un istituto penitenziario. All’inizio titubante, scopre del talento nell’ improbabile compagnia di detenuti e questo riaccende in lui la passione e la voglia di fare teatro, al punto da convincere la severa direttrice del carcere a valicare le mura della prigione e mettere in scena la famosa commedia di Samuel Beckett “Aspettando Godot” su un vero palcoscenico teatrale. Giorno dopo giorno i detenuti si arrendono alla risolutezza di Antonio e si lasciano andare scoprendo il potere liberatorio dell’arte e la sua capacità di dare uno scopo e una speranza oltre l’attesa. Così quando arriva il definitivo via libera, inizia un tour trionfale“.