In American Horror Story: NYC c’e’ un nuovo serial killer che agisce con il modus operandi di Last Call Killer, un’omicida poco noto, realmente esistito, che sta scontando due ergastoli. Ma non è l’unico assassino seriale a cui l’undicesima stagione della serie antologica di Ryan Murphy fa riferimento.
American Horror Story: NYC sembra ispirarsi alla storia vera di Last Call Killer, dietro a cui si nascondeva il volto di Richard Rogers, un infermiere chirurgico del Mt. Sinai Hospital di New York. L’uomo è stato arrestato nel maggio del 2001 con l’accusa di aver ucciso almeno due uomini gay e bisessuali. Le vittime accertate sono Thomas Mulcahy e Anthony Marrero. Mulcahy, un dirigente addetto alla vendita di computer, sposato, 58 anni, è stato trovato smembrato nel 1992 in sette valigie in una stazione di servizio del New Jersey. Anche Marrero, 44 anni, è stato trovato smembrato in sei valige nel New Jersey nel 1993. Le autorità sospettano che Rogers abbia ucciso diversi uomini allo stesso modo, ma è stato processato solo per i due omicidi; il 72enne sta scontando due ergastoli consecutivi nella prigione statale del New Jersey a Trenton.
Il suo modus operandi di Richard Rogers consisteva nell’attirare uomini ubriachi nei piano bar di Manhattan, ucciderli e smembrarli in un luogo sconosciuto e scaricare i loro corpi nei sacchi della spazzatura lungo le autostrade del New Jersey. È sospettato di aver ucciso molti altri uomini nel Maine, Florida, Connecticut, Pennsylvania e New York tra gli anni ’70 agli anni ’90.
Elon Green, autore del libro, Last Call: A True Story of Love, Lust, and Murder in Queer New York, in un’intervista rilasciata all’emittente A&E ha detto: “Sono abbastanza sicuro che il dipartimento di polizia di New York non ha prestato attenzione al serial killer a causa della scelta della vittima“, concetto che Ryan Murphy ha rimarcato anche in Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer.
Nella serie ci sono anche dei riferimenti a Paul Bateson, presunto serial killer, noto anche per aver recitato in L’esorcista in qualità di tecnico radiologo. Condannato per l’omicidio del giornalista Addison Verrill, era sospettato di aver compiuto una serie di delitti insoluti svoltisi nell’ambiente della comunità gay di Manhattan. Bateson non è mai stato accusato di questi omicidi ma William Friedkin, regista de L’esorcista, nel 2012 raccontò che quando fece visita a Bateson in carcere, questi gli confessò gli omicidi insoluti nella comunità gay.