La serie: Glamorous, 2023. Creata da: Todd Strauss-Schulson. Cast: Kim Cattrall, Miss Benny, Graham Damian Terriquez, Matt Rogers, Ricardo Chavira, Joel Kim Booster. Genere: Commedia, drammatico. Durata: 40 minuti ca./10 episodi. Dove lo abbiamo visto: su Netflix.
Il 22 giugno ha segnato il ritorno di Kim Cattrall – la Samantha Jones di Sex and the City – sugli schermi: lo stesso giorno in cui Max ha fatto debuttare la seconda stagione di And Just Like That, sequel di SATC, Netflix ha rilasciato i 10 episodi di Glamorous, serie tv che vede proprio la Cattrall nei panni di una magnate del make-up. Sebbene le similitudini tra i due prodotti in cui recita Cattral potrebbero essere tante, Glamorous non è assolutamenete un clone della celebre serie tv ambientata a New York. Si tratta di una soap opera patinata e incredibilmente campy, esattamente come lo sono state Ugly Betty e The Bold Type, ma è proprio qui che sta il divertimento, come vedremo nella nostra recensione di Glamorous. Se si riesce ad andare oltre alcune storyline artificiose e si abbracciano i dialoghi a volte rocamboleschi, questa serie tv potrebbe travolgere gli spettatori in cerca di una visione all’insegna della leggerezza.
Glamorous, la trama: un protagonista inedito per le soap-opera
Proprio come in Ugly Betty e The Bold Type, al centro di Glamorous vi è un personaggio inizialmente ingenuo, che viene messo alla prova con una posizione lavorativa di primo livello in un’industria scintillante che ruota attorno a donne di potere e nei cui uffici la parola competizione è all’ordine del giorno. Tuttavia, a questo primo tropo del genere, Glamorous apporta una significativa modifica: l’ingenuo in questione non è la solita ragazza, bensì Marco Mejia, un ragazzo queer gender non-conforming interpretato con fascino da Miss Benny, un fenomeno di YouTube. Dopo un incontro al bancone dei trucchi del centro commerciale dove Marco lavora, la Madolyn Addison di Cattrall lo assume come secondo assistente presso il suo prestigioso ma borioso marchio, Glamorous by Madolyn. Le prime disavventure in ufficio ci indicano subito che una sua potenziale rivale sarà l’ambiziosa prima assistente Venetia (Jade Payton) e che Marco troverà una sorta di nemesi nel figlio palestrato di Madolyn e direttore delle vendite Chad (Zane Phillips), e un ammiratore nello stilista secchione Ben (Michael Hsu Rosen). Sebbene ognuno di questi personaggi rappresenti dei “tipi” da soap-opera, funzionali a mettere in gioco dinamiche altrettanto tipiche, come il triangolo amoroso che presto intrappola Marco, sono tutte regole che fanno parte del divertimento di Glamorous. Inoltre, il creatore Jordon Nardino non manca di infondere un calore e una profondità inaspettati in questi personaggi.
Ma in questa cornice all’apparenza perfetta, si cela un inganno: Glamorous è in crisi. Un conglomerato di bellezza ha inviato una consulente ficcanaso (interpretata da Nicole Power) per mettere le mani avanti. L’opinione dei dipendenti è divisa sul fatto che un’acquisizione di questo tipo sarebbe meglio per il marchio rispetto al tipo di evoluzione organica che potrebbe favorire la carriera di un giovane assunto come Marco. Al pari di show simili, come Ugly Betty, The Bold Type e, in misura minore, Sex and the City della stessa Cattrall, la rappresentazione del mondo del trucco è qui divertente e spumeggiante, più che lontana dalla realtà. Mai, in un milione di anni, una persona come Madolyn assumerebbe un truccatore a caso in un centro commerciale e, ancora meno probabilmente, gli affiderebbe una responsabilità così grande, soprattutto a discapito del proprio figlio, un ragazzo gay difficile da gestire di nome Chad che desidera disperatamente l’approvazione della madre.
Elogio all’identità queer
Madolyn è una perfezionista stacanovista che tende a essere più dura con se stessa che con il suo staff, una magnate di una certa età che nutre insicurezze sulla sua scarsa rilevanza. Non siamo dalle parti di Miranda Priestly, piuttosto, Madolyn è quasi un angelo, salvata dal ruolo di cattiva. Sono le lotte interne all’azienda, le difficoltà nella vita amorosa di Marco e dei suoi collaboratori ad alimentare la componente drammatica dello show. Il ritmo incalzante e il carisma del cast compensano l’occasionalità di una trama poco elaborata o di una battuta banale. Con personaggi che abbracciano diversi orientamenti sessuali, scene ambientate in un club da quattro soldi chiamato “Dumb Bitch”, una storia che mette delicatamente in discussione la commercializzazione del Pride e le apparizioni di celebrità LGBTQ come Joel Kim Booster e la drag star Monét X Change, Glamorous è uno show queer consapevole della propria identità. Si inizia con riferimenti a importanti aspetti della storia queer come Stonewall e il lavoro dell’attivista Marsha P Johnson. Man mano che la serie si sviluppa, queste citazioni casuali diventano più radicate nella trama, soprattutto negli archi che esplorano il ruolo delle corporazioni nel Pride o nella mini reunion dei protagonisti di Fire Island – con Joel Kim Booster – che riesamina il modo in cui anche le persone queer possono opprimersi a vicenda.
In quanto interprete queer e non-binario di origine messicano-americana, Miss Benny brilla di luce propria in questo show, portandovi una prospettiva femminile fin troppo rara che è fondamentale per la storia stessa, soprattutto quando si tratta della vita sentimentale di Marco. La dilagante omofobia con cui la comunità queer deve fare i conti nella vita reale ha un ruolo importante in questo film, attraverso relazioni che portano Marco a mettere in discussione il suo percorso e, cosa ancora più triste, la sua validità come persona queer e tendente a una personalità più femminile. Ci sono scorci del suo rivale Chad che sta vivendo qualcosa di simile in modo più interiorizzato, nonostante si presenti all’apparenza come molto macho, il che dimostra che tutti i tipi di persone queer affrontano queste stesse pressioni, indipendentemente da come potrebbero essere percepite nei circoli etero.
Doverso un plauso a Zane Phillips, che interpreta il figlio di Madolyn, quasi irriconoscibile rispetto ai suoi precedenti ruoli in Legacies e Fire Island. Il Chad che vediamo alla fine del film è molto diverso da quello che incontriamo nel primo episodio, ma questa evoluzione è gestita con cura e attenzione. Anche la Cattrall fa un ottimo lavoro e, sebbene questo ruolo non sarà all’altezza di quello di Samantha, è comunque interessante vederla abbandonarsi a un ruolo con cui si sta chiaramente divertendo molto. In definitiva, però, questo è lo show di Miss Benny, e più che giustamente. Mentre Love, Victor ha messo al centro del suo racconto persone gay dall’aspetto più convenzionale nel tentativo di essere appetibile per il pubblico etero, questa serie non si fa scrupoli a far sapere quanto Marco sia favoloso, o meglio, glamorous.
La recensione in breve
Esibizionista e divertente come il suo protagonista, Glamorous è un inno alla comunità e all'identità queer, che abbraccia i tropi della soap-opera di petto, senza preoccuparsi mai del proprio tono o atmosfera.
- Voto CinemaSerieTv