Pietro Savastano, il potente boss protagonista delle prime due stagioni di Gomorra – la serie è un personaggio per il quale Roberto Saviano si ispirato al boss della Camorra Paolo Di Lauro, nato nel 1953, sedicente commerciante nel ramo tessile, che costruì un’impero sul traffico di droga. Di Lauro, che fu soprannominato Ciruzzo ‘o Milionario, è tuttora in vita ed è detenuto a L’Aquila, dove sta scontando tre ergastoli al 41 bis. Nella realtà, anche Di Lauro, come Savastano, è stato il capo del clan più potente di Scampia e Secondigliano, la zona della periferia a nord di Napoli dove è ambientata gran parte della serie.
Roberto Saviano, autore del libro Gomorra, da cui è tratta la serie, ha charito che nel creare un personaggio come Don Pietro, interpretato da Fortunato Cerlino, si è preso diverse libertà narrative, ma Di Lauro e Savastano hanno diverse cose in comune. Innazitutto Di Lauro iniziò la sua scalata nela scena criminale nei primi anni ’80, con l’omicidio del suo padre putativo, il sanguinario boss Aniello La Monica. Poi all’apice della sua carriera ventennale arrivò ad avere un numero impressionante di affiliati, che gli permise di costruire a Scampia uno dei cartelli di narcotraffico più grandi d’Europa. Successivamente, verso la fine del suo percorso, lasciò la guida del clan a uno dei suoi figli, Cosimo, come accade anche nella serie.
Nel 2002 si diede alla latitanza, ma tre anni dopo fu rintracciato dai carabinieri che avevano seguito una donna che si occupava di lui e gli portava i pasti. Anche in Gomorra Don Pietro diventa latitante e ad occuparsi di lui è Patrizia Santoro, che diventerà la sua amante. Nel suo ultimo libro, Noi due ci apparteniamo, Saviano racconta che Di Lauro, nel periodo della latitanza, ebbe una relazione con una ragazza russa per la quale perse la testa, tanto che arrivò a seguirla nei suoi spostamenti fuori dall’Italia, quindi è possibile che la serie abbia unito il personaggio della tuttofare di Di Lauro e quello della sua amante.
Un’altra grande differenza tra Don Pietro Savastano e Paolo Di Lauro riguarda i figli. Nella serie Don Pietro ha solo un figlio, Gennaro, mentre Di Lauro, da sua moglie Luisa D’Avanzo, ha avuto ben dieci figli maschi, tra cui Cosimo, che a sua volta ha ispirato il personaggio di Genny Savastano. Anche il destino dei due personaggi è diverso, Don Pietro, come sappiamo, viene ucciso da Ciro Di Marzio nel finale della seconda stagione, mentre Paolo Di Lauro, come abbiamo detto in apertura è ancora vivo.
Roberto Saviano in Gomorra spiegò il significato del curioso soprannome di Di Lauro, Ciruzzo ‘o Milionario. Fu il boss di Forcella Luigi Giuliano a soprannominarlo così, durante una serata in cui giocavano a poker, quando notò che dalle tasche di Di Lauro fuoriuscivano diverse banconote da centomila lire. Tuttavia oggi Di Lauro è ricordato anche con un altro soprannome, più elegante, che gli fu attribuito dai media: il Boss senza volto, dovuto alla sua estrema riservatezza, che lo portò ad evitare il più possibile trattative dirette con gli affiliati (se non i più fidati) e capi di altre organizzazioni criminali, un modo di operare che lo rese praticamente “invisibile”.