Emanuela Fanelli è una delle protagoniste di Call my agent Italia, serie che sta raggiungendo ottimi risultati di pubblico e di critica. L’attrice ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero dove ha raccontato qualcosa in più del suo ruolo e non solo.
A proposito della serie l’attrice svela: “Non mi rivedo nel mio personaggio. Non ho mai pensato che il mondo dello spettacolo avesse bisogno di me, lei invece ne è convinta. Non capisce perché nessuno l’abbia mai scoperta. Quando la recitazione è diventata il mio lavoro? Quando ho iniziato a pagarmi casa e bollette. Direi quindi quando ho fatto Una pezza di Lundini. Quando lo racconto pare strano che prima facessi un altro lavoro. Se vuoi fare l’attore, e non sei ricco di famiglia, in qualche modo devi guadagnare”.
L’artista racconta poi di come è stata scoperta dal suo agente Federica Remotti: “Mi vide in un pub a Roma, a Testaccio, mentre recitavo un monologo. Mi si è presentata e non sapevo chi fosse, era anche più giovane di me. Ma ha capito il mio modo di vedere le cose. Anche ora che sto vivendo i miei cinque minuti fortunati, quando mi arrivano tante proposte, se un progetto non mi convince lo rispetta anche se si tratta di una buona entrata economica per entrambe”.
In questo periodo è immancabile, anche per Emanuela Fanelli, una domanda su Sanremo: “Lo seguo sempre anche se non ho mai avuto il sogno di partecipare. Ci sono stata una volta con Lo Stato Sociale e ho capito perché la gente che sale su quel palcoscenico poi si sente male. Appena fai il primo scalino dell’Ariston diventi troppo magra, troppo grassa, raccomandata, non fai ridere. È impossibile fare qualcosa che piaccia a tutti”.