Un serie sequel del film brasiliano City of God, intitolata City of God: The Fight Rages On arriverà ad agosto su Max: con il ritorno di alcuni protagonisti della pellicola, esplorerà nuovi temi legati al privilegio, al razzismo e alla brutalità della polizia nel Brasile dei primi anni 2000. Oggi, a più di 20 anni dall’uscita del film candidato all’Oscar, Max ha annunciato la realizzazione di una serie sequel articolata in sei episodi, che sarà presentata in anteprima ad agosto. Non è ancora stata annunciata una data di uscita specifica.
Prodotta da Fernando Meirelles (I due papi) – che ha diretto il film originale -, City of God: The Fight Rages On ripropone una buona serie di personaggi già incontrati in City of God, tra cui Buscapé (Alexandre Rodrigues), Lampião (Thiago Martins), Berenice (Roberta Rodrigues), Melonhead (Kiko Marques) e Barbantinho (Edson Oliveira).
Oltre all’annuncio della serie, Max ha anche rivelato che alcuni segmenti di City of God saranno utilizzati come flashback in City of God: The Fight Rages On per meglio contestualizzare e ricordare agli spettatori alcuni eventi di vecchia data che potrebbero aver influenzato i personaggi decenni dopo. Se si considera che il film ritraeva ragazzi sopravvissuti a un’infanzia traumatica in quartieri violenti, non sorprende che il film avrà un’influenza diretta sulla serie sequel.
Nel sequel incontreremo ancora una volta il fotografo e giornalista Buscapé, ma Max non ha ancora rivelato quale sarà il suo ruolo nella storia. È inoltre lecito supporre che City of God: The Fight Rages On offrirà un approccio completamente nuovo ai personaggi, dal momento che le conversazioni sul privilegio, il razzismo strutturale e la brutalità della polizia si sono notevolmente evolute negli ultimi vent’anni. Gli episodi saranno diretti da Aly Muritiba (New Bandits di Prime Video).
City of God è uscito nel 2002 con un immenso successo di critica e, ancora oggi, è considerato un capolavoro del cinema brasiliano e internazionale. Racconta la storia di diverse persone cresciute nella Cidade de Deus (titolo originale), la più grande baraccopoli del Brasile e un luogo che offriva poca protezione ai suoi abitanti in termini di violenza, criminalità e guerra della droga. Il film è stato candidato a quattro premi Oscar (tra cui miglior regia e miglior sceneggiatura non originale) e si è distinto in numerosi altri premi, tra cui BAFTA, Critics’ Choice e AFI Fest.