Eric, la nuova miniserie Netflix con Benedict Cumberbatch finisce con Edgar che fa ritorno a casa, dopo che suo padre Vincent lancia un appello improvvisato in tv, con indosso il costume di Eric, il mostro peloso che Edgar ha creato e che è diventato una star dello show per bambini Good Day, Sunshine. Di fatto il ragazzo non era stato rapito, ma aveva seguito Yuusuf, un artista senzatetto perché affascinato dai suoi graffiti ed era rimasto a vivere nei sotterranei di New York con l’uomo, che lo aveva protetto e tenuto nella sua catapecchia (nonostante avesse intenzione di mettere le mani sulla ricompensa offerta per il ritrovamento del ragazzino). Edgar si era affezionato a Yuusuf ed era rimasto nascosto nei sotterranei per trovare un po’ di pace dalle tensioni familiari e dal brutto rapporto con suo padre. Vincent però era quasi riuscito a raggiungerlo, seguendo la mappa per raggiungere il suo nascondiglio, che Edgar aveva disegnato a casa di un vicino, il signor Peters.
Verso la fine, c’era mancato poco che Edgar finisse nelle grinfie di Raya, una losca tossicodipendente che voleva offrirlo a dei pedofili disposti a pagare (clienti di TJ, un collaboratore di Gator, il titolare della discoteca The Luxe) ma fortunatamente la donna in questione cade nel fiume Hudson e muore proprio mentre cerca di raggiungere la superficie di New York insieme a Edgar, che si salva.
Qualche mese dopo Vincent Anderson (Benedict Cumberbatch) sta un po’ meglio, sembra che sia sulla via della disintossicazione dall’alcool e ha ripreso il suo lavoro di animatore di pupazzi e autore nel programma tv per bambini. La sua ormai ex moglie Cassie (Gaby Hoffmann) vive con il suo nuovo compagno Sebastian (José Pimentao) e presto darà alla luce il loro figlio. Edgar (Ivan Howe) vive con loro, e raggiunge suo padre nello studio di registrazione di Good Day, Sunshine per trascorrere un po’ di tempo con lui. Piano piano i due ricuciono il loro rapporto.
Vincent invece ha chiuso definitivamente il rapporto con il suo anziano padre Robert, lasciandosi alle spalle delle complicazioni che lui ha trasferito nel suo rapporto con Edgar. Alla fine il rapporto tra Vincent e suo figlio era una replica di quello che l’uomo aveva con il suo genitore.
Se la storia di Edgar ha avuto un lieto fine, non si puiò dire altrettanto per Cecile (Adepero Oduye) la madre di Marlon Rochelle, il ragazzo nero di 14 anni che era scomparso qualche mese prima di Edgar ed era finito in un giro di prostituzione e pedofilia gestito da TJ, poi ucciso e gettato in una discarica. Marlon però non è morto invano, perché la videocassetta che contiene il filmato del suo omicidio – ripreso dalle telecamere di sicurezza del The Luxe, il locale notturno gestito da Alex Gator (Wade Allain Marcus) – servirà ad incastrare molti grossi nomi, anche all’interno della polizia. Sarà proprio Alex a consegnare al detective Michael Ledroit (McKinley Belcher III) suo ex amante, la vhs con le riprese del delitto e l’agendina nera con i nomi dei clienti “depravati” gestita da TJ, un suo collaboratore.
Nel filmato, Marlon si apparta con un influente politico, il vicesindaco Costello, ma viene sorpreso e ucciso da due poliziotti, Nokes e Kennedy, ai quali aveva dato fastidio che il ragazzo non avesse approcciato con Costello tramite loro. I due agenti bazzicavano il The Luxe anche per mantenere il silenzio sui troppi segreti del locale, ovviamente a scopo di lucro. Il ragazzo viene pestato a morte, poi caricato su un camion della nettezza urbana. Il suo cadavere, smaltito in una immensa discarica, non verrà più ritrovato.
Quando la stampa inizia a divulgare i primi nomi presenti sull’agendina dei clienti pedofili o invischiati in sesso con minorenni, viene fatto il nome del socio di Vincent, Lennie Wilson (Dan Fogler), che non solo non si era opposto al licenziamento di Vincent da parte dei piani alti del network, ma si era tenuto anche tutte le sue idee e i pupazzi da lui ideati e quello ideato da suo figlio, Eric. Wilson, per evitare lo scandalo, decide di uccidersi gettandosi dalla finestra di casa.
Per il coraggioso detective Ledroit la fine di Eric è un po’ amara, perché se è vero che è riuscito a far fuori elementi corrotti all’interno del suo dipartimento (protetti dal suo superiore) e a dare almeno una risposta alla madre di Marlon, sul fronte privato si trova ad affrontare dei cambiamenti dolorosi. Dopo la morte del suo compagno, malato di AIDS, la sorella dell’uomo sfratta il detective da quella che era stata la loro casa per molti anni.
E Eric? Il mostro creato da Eric ormai è quasi solo un pupazzo nelle mani di Vincent, che lo anima in trasmissione, per la gioia dei giovani telespettatori. Ma Eric nella sua versione “psicologica”, è sempre presente, solo più defilata e meno invadente rispetto a prima, come se non se ne fosse (ancora) andato via del tutto dalla mente di Vincent. Non sappiamo dire se andrà via o se resterà sempre come un’ombra nella mente di Vincent, anche quando avrà superato i suoi problemi con l’alcolismo, anche perché la madre dell’uomo, in un dialogo della serie aveva fatto capire che Vincent aveva avuto dei periodi in cui “parlava da solo” anche da piccolo, poi superati con l’aiuto di uno specialista.