Il conte di Montecristo, miniserie coproduzione internazionale tratta dall’omonimo romanzo di Alexandre Dumas, con protagonista Sam Claflin, finisce con Edmond che, dopo aver portato a termine la sua vendetta, raggiunge Mercédès in cima a un colle: lui le annuncia che lascerà la Francia; lei, consapevole che nulla potrà tornare come prima, gli stringe la mano, osservando con lui l’orizzonte lontano.
Il diabolico piano di Dantès, alias Montecristo, arriva alle sue battute conclusive pochi giorni dopo il suicidio di Fernand, travolto dallo scandalo di Ali Pascià; il Conte, spietato, lo va a trovare e gli rivela la propria identità. A quel punto, Mondego si spara.
Intanto, tutto è pronto per il matrimonio tra Eugénie, figlia del banchiere Danglars, e il conte Spada, sotto le cui spoglie si cela ovviamente Luigi Vampa, ex bandito italiano e collaboratore del Conte; l’uomo, in segreto, ha organizzato la fuga della Danglars con la giovane amante, mentre Edmond ha fatto trapelare ai giornali le illegali speculazioni operate dal banchiere sul mercato azionario, con la complicità della moglie Hermine e del di lei amante, il ministro Debray.
Nel corso della cerimonia nuziale, le guardie del re irrompono nella villa dei Danglars, arrestando i tre, mentre della giovane Eugénie restano solo alcune ciocche di capelli: la giovane, infatti, si è rasata per poter passare come maschio e fuggire all’estero con la fidanzata.
Al Conte, ora, non resta che incastrare il procuratore Villefort: nel corso dell’udienza per l’omicidio dell’ispettore di polizia Bouvet, la difesa dell’imputato, il giovane Gaston, chiama a testimoniare l’ostetrica Sabrine Laurent, responsabile, anni prima, della nascita clandestino dello stesso Gaston, frutto di una relazione illecita tra Villefort e Herminie Danglars: il procuratore, riconoscendo nell’imputato il proprio figlio illegittimo, che credeva di aver seppellito vivo alla nascita, abbandona l’aula e corre a casa.
Una tragedia ancora più grande l’attende però sulla soglia: la seconda moglie Héloïse, accusata poco tempo prima dal marito stesso, ligio alla legge, di aver avvelenato con la brucina la suocera, facendo ricadere la colpa del decesso su Valentine, figlia di primo letto di Villefort, allo scopo di ottenere l’intero patrimonio del marito in eredità, ha usato quello stesso veleno su di sé e sul figlio Édouard, avuto da Villefort.
Il procuratore tenta di rianimare il piccolo, mentre Montecristo, introdottosi in casa per rivelare al nemico la propria identità attraverso la famigerata lettera contraffatta dai tre cospiratori, osserva sconvolto l’accaduto e se ne va, senza svelarsi a Villefort.
Roso dal dubbio e dal rimorso, Dantès congeda allora Jacopo ed Héctor, per sempre, e nel buio delle sue stanze, compone una lettera indirizzata a Danglars, in cui getta la maschera. Il banchiere, dopo averla letta, la getta dalla finestra della cella in cui è rinchiuso, imprecando contro Edmond.
Montecristo, portato a termine il suo piano, incontra Mercédès su un colle dirimpetto al Castello d’If, la prigione in cui è stato rinchiuso per 15 anni; la stessa Mercédès, che poco prima gli aveva confessato di averlo riconosciuto al loro primo incontro, tentando poi di dissuaderlo dai suoi propositi, ora ricorda con amarezza il passato insieme a Edmond: i due si danno addio, mano nella mano, consapevoli che per loro non c’è futuro.
Dantès riporta a Mercédès una frase rivoltagli tempo prima da Faria: “Se vuoi vendicarti, scava prima la tua fossa“, alla quale la donna replica, con serenità: “L’amore… può guarire.”
Il conte di Montecristo, diretto da Bille August, è una miniserie in 8 episodi con Sam Claflin (Edmond Dantès), Jeremy Irons (Abate Faria), Mikkel Boe Følsgaard (Gérard de Villefort), Ana Girardot (Mercédès Herrera), Blake Ritson (Danglars), Karla-Simone Spence (Haydée), Lino Guanciale (Luigi Vampa), Michele Riondino (Jacopo), Gabriella Pession (Hermine Danglars), Harry Taurasi (Fernand Mondego).