L’episodio 2×04 di House Of The Dragon si conclude con la prima vera e propria battaglia della cosiddetta “danza dei draghi”, la sanguinosa guerra fratricida dei Targaryen, che si combattono il trono di spade di Westeros drago contro drago. La spettacolare e maestosa messa in scena della Battaglia di Riposo del Corvo ha lasciato i fan senza parole, ma con molte domande irrisolte. (Avvertenza: i paragrafi seguenti contengono spoiler sull’episodio: proseguite a vostra discrezione.)
Ignoto, infatti, è il destino di Aegon II, pretendente al trono per la fazione dei verdi, rimasto gravemente ferito dopo essere stato investito dalle fiamme di Vhagar, l’imponente drago cavalcato dal fratellastro Aemond, mentre si trovava in groppa a Sole di Fuoco, a sua volta gravemente ferito nella schermaglia contro il drago Meleys.
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Ma a sconvolgere gli spettatori non è soltanto l’angoscia per la sorte di uno dei protagonisti, quanto le modalità stesse del dramma; Aegon, infatti, crolla a terra a causa di una fiammata di Vhagar, mentre lui e Sole di Fuoco si librano in aria per contrastare l’attacco di Meleys, il drago cavalcato da Rhaenys, giunta a Riposo del Corvo su ordine di Rhaenyra per interrompere l’avanzata di Criston Cole, Primo Cavaliere dei Verdi.
Le immagini, orchestrate da Alan Taylor, regista dell’episodio (suo l’ormai famigerato Thor: The Dark World per la Marvel) sembrerebbero infatti mostrare come Aemond, in sella a Vhagar, colpisca volontariamente il fratellastro con una fiammata, facendolo crollare a terra; un atto di vendetta generato da un rapporto complicato, e che troverebbe la sua motivazione principale nel dileggio operato da Aegon verso il fratello, rinvenuto nudo fra le braccia di una prostituta in un bordello di Approdo del Re durante l’episodio precedente.
Un’interpretazione questa, che, oltre a non trovare riscontro in Fuoco e Sangue, il fittizio saggio storico su cui la serie si basa, è stata apertamente smentita dallo showrunner Ryan Condal, che esclude il dolo nell’azione di Aemond, in un’intervista a TheWrap
Mi rendo conto che alcuni possano trovare la scena ambigua, ma dal punto di vista drammaturgico, il suo svolgersi è molto chiaro: Aegon è vittima collaterale della battaglia. Lo scopo di Vhagar è quello di far fuori Rhaenys; se proprio dobbiamo, potremmo dire che Aemond non si interessa particolarmente di cosa potrebbe succedere al fratellastro in quel momento
Dal canto suo, Ewan Mitchell, interprete di Aemond, intervistato da THR, non si sbilancia troppo sulle reali intenzioni del personaggio, né tantomeno sull’effettivo destino di Aegon, lasciando però intravedere sviluppi interessanti
Il finale è un evento sismico che cambierà l’esistenza di tutti i personaggi; non vi dirò cosa succede ad Aegon, per ora non si sa quale sia stato il suo destino, lo scopriremo già dal prossimo episodio. Di certo i Neri hanno subito un brutto colpo, e le conseguenze di Riposo del Corvo si vedranno già a breve, sotto forma di una rappresaglia. Aemond ha fatto il passo più lungo della gamba; ora non si torna più indietro
In mezzo a tante incertezze, però, l’unico fatto incontrovertibile resta la morte di Rhaenys, precipitata al suolo insieme al suo drago Meleys per mano, o sarebbe meglio dire per bocca di Vhagar. La sequenza dell’ultimo volo della Regina Che Non Fu, non è – ancora una volta – riportata con particolare dovizia di dettagli all’interno di Fuoco e Sangue. Eve Best, interprete del personaggio, ha spiegato in un’intervista a Deadline, di aver avuto molta libertà nella messa in scena dei momenti finali della Regina Rossa
Loro mi hanno chiesto semplicemente di aggrapparmi per qualche secondo, e poi di lasciar andare, ma ho scelto io come gestire il tutto sul momento. Incredibilmente, è stata l’ultima scena che ho girato [prima di uscire dal contratto, ndr] e quindi nelle ore precedenti ero davvero molto tesa. Alla fine, l’abbiamo fatto in soli due take, e io quasi non ci credevo… Alla fine, Rhaenys si lascia andare, letteralmente e spiritualmente, abbandonandosi autenticamente all’ineluttabilità delle cose
Come accennato in precedenza, e in ossequio alla sua natura, Fuoco e Sangue offre un resoconto molto più crudo e privo di sfumature della battaglia di Riposo del Corvo. Ecco il brano tratto dal libro, nella traduzione di Edoardo Rialti per Mondadori
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Meleys calò in picchiata, sputando fuoco a destra e a manca. «Il cavaliere!» urlava ser Criston tra le fiamme e il fumo in sella al suo cavallo bianco. «Colpite il cavaliere!» Meleys ruggì, del fumo si attorcigliava fuori delle sue nari, uno stallone scalciava tra le sue fauci mentre lingue di fiamme lo annientavano.
Poi, in risposta, sopraggiunse un diverso ruggito. Apparvero altre due figure alate: il re in persona in sella a Sole di Fuoco il Dorato, e Aemond, il di lui fratello, in groppa a Vhagar. Criston Cole aveva teso la sua trappola, e Rhaenys aveva abboccato all’amo. Ora, le fauci si stavano chiudendo su di lei.
La principessa non tentò minimamente di fuggire. Un grido di esultanza, uno schiocco di frusta, e fece virare Meleys in direzione del nemico. Contro il solo Vhagar, Meleys avrebbe potuto anche farcela: la Regina Rossa era anziana e scaltra, e tutt’altro che inesperta in battaglia. Ma contro Vhagar e Sole di Fuoco assieme, la fine era pressoché sicura. I draghi si scontrarono con ferocia a una trentina di metri sopra il campo di battaglia: palle di fuoco esplosero e dilagarono, così vivide che, in seguito, gli uomini sul suolo dissero che il cielo parve pieno di soli. Per un momento le fauci purpuree di Meleys si serrarono attorno al collo dorato di Sole di Fuoco, fino a quando Vhagar non calò su di loro dall’alto. Tutti e tre i mostri piombarono vorticando verso terra.
Nessuno di coloro che si trovava più vicino ai draghi sopravvisse per descrivere gli eventi. L’unico a uscire illeso fu Vhagar. Meleys era morta, sfracellandosi durante l’impatto e fatta poi a pezzi una volta al suolo. Sole di Fuoco si ritrovò con un’intera ala sradicata dal corpo, e il suo reale cavaliere con svariate costole spezzate, un’anca fratturata e ustioni su metà del corpo. Il peggio capitò al suo braccio sinistro. Il respiro di drago aveva fuso il ferro dell’armatura con le carni stesse del re.