Il diavolo in Ohio, la nuova miniserie Netflix in otto episodi guidata da Emily Deschanel, è basata su una storia vera a cui si è ispirato anche l’omonimo romanzo di Daria Polatin, showrunner del progetto. Sebbene gli event dello showi siano inventati, le vicende che hanno dato vita al libro sono radicati nella realtà:
“Quando la mia produttrice Rachel Miller ha sentito questa storia vera, avvenuta in Ohio, me l’ha raccontata”, ha spiegato la Polatin. “Sapevo che dovevo raccontarla, così ho deciso di iniziare con un libro. La storia di base è accaduta veramente e volevo prenderla come un punto di partenza. È ispirato a fatti realmente accaduti, ma non è un documentario.”
“Questo è solo un diverso tipo di narrazione. Per questo, ho sentito che lo sbocco migliore sarebbe stato quello di liberarlo in modo creativo e romanzare i dettagli e lasciarlo prendere una vita propria”, ha continuato la scrittrice. “Detto questo, non dirò mai dove e a chi sono accadute queste cose. Nella serie, seguiamo Suzanne ma sono tante le domande che ci poniamo. Perché Suzanne porta Mae a casa? Perché è così attratta da lei? E perché si spinge così lontano per aiutarla?”.
Al fine di mantenere la tensione alle stelle, la sceneggiatrice ha dato vita ad una setta religiosa immaginaria che diventa il catalizzatore degli eventi narrati nello show: “Abbiamo studiato ogni tipo di setta. Abbiamo cercato di capire come funzionassero e come manipolassero la mente delle persone. Da lì abbiamo creato una nostra setta utilizzando spunti prevenienti da culti diversi. Abbiamo dato origine a un’ideologia tutta nostra e scritto persino una parte del Libro delle Alleanze, il testo biblico a cui fa riferimento la setta inventata”.
“Mi interessano da sempre le storie con al centro persone che superano le avversità, affrontano le difficoltà e trovano la strada giusta per loro. È un po’ quello che accade a Mae, la cui vicenda viene raccontata dal punto di vista di Jules, la figlia adolescente della psichiatra. Mae entra in casa di Jules e prende il sopravvento: è normale che in Jules nascano frustrazione, rabbia e gelosia. Ma anche il personaggio di Suzanne è particolare. Porta Mae in casa sua e diventa quasi ossessionata dall’aiutarla e dal capire cosa le è successo. Scopriremo più avanti che ha i suoi buoni motivi per farlo“, ha concluso Daria Polatin.