La scena iniziale della serie Netflix Il problema dei tre corpi è al centro di un dibattito politico a livello mondiale, dalla Cina agli Stati Uniti; nella sequenza, ambientata nel paese della Grande Muraglia negli anni ’60, un docente universitario, dissidente governativo, viene brutalmente malmenato da alcuni esponenti delle Guardie Rosse, il braccio armato della Rivoluzione culturale di Mao.
In Cina, dove peraltro la serie non è legalmente visibile (Netflix non è infatti presente nel Paese) la scena, trapelata trasversalmente, ha generato moti di rabbia nazionalista; i più critici accusano Hollywood di aver voluto trasmettere un’immagine negativa dello stato; d’altro canto, un utente di Weibo (il Facebook cinese) ha commentato la sequenza dicendo di essere rimasto “a bocca aperta”. Peraltro, in Cina la serie è stata avversata anche per la scelta di un cast etnicamente vario (i personaggi del romanzo da cui il serial è tratto sono quasi tutti cinesi, e la storia è ambientata in Cina).
Dall’altra parte del mondo, l’ala conservatrice statunitense ha preso invece la scena ad esempio delle pratiche censorie utilizzate giornalmente dalla “cultura woke”. “Se non aderisci al pensiero unico, ti eliminano. Devi pensarla come loro, o giù botte; la contro-rivoluzione è vietata”, il tono di molti commenti sui social; i più arditi, addirittura, allargano il discorso: “Quello che vediamo in scena lo si può applicare a tutto, al giorno d’oggi, dal Covid a quei cazzo di diritti per i trans, e dimostra che siamo diventati un branco di pecore”.
Dal canto loro, però, David Benioff e Dan Weiss, showrunner, si erano smarcati in fretta dal discorso politico, già in una dichiarazione rilasciata nel 2022 a THR, durante la promozione della serie “Non volevamo fare una riflessione sulla cancel culture, ma la Storia va a cicli, e oggi certamente ci sono dei parallelismi con il periodo della Rivoluzione Culturale, oltre a ovvie differenze; è difficile ignorare la cosa“.
D’altra parte, il co-showrunner Alexander Woo, di origini cinesi, ha raccontato al NY Times l’importanza di quella scena, in un’ottica di testimonianza storica per i posteri su un periodo troppo spesso dimenticato, anche in patria: “Quando ho fatto vedere la scena a mia madre, lei ha avuto un brivido e mi ha chiesto come avessi potuto girare una cosa del genere, così dolorosa per tanti. Ma in quel momento ho capito che avevamo fatto bene il nostro lavoro, perché questa parte della nostra storia non si vede molto spesso al cinema o in tv, né è argomento di discussione usuale“.
Il problema dei tre corpi, tratta dall’omonimo romanzo di Cixin Liu, è disponibile dal 22 marzo su Netflix.