Il ritorno de La Porta Rossa 3 ha rilanciato le avventure di Lino Guanciale nel ruolo di Leonardo Cagliostro. L’attore ha rilasciato un’intervista a FqMagazine dove ha anticipato qualcosa sul finale della terza stagione, e rivelato molti particolari interessanti sul suo personaggio, che ha dimostrato di amare davvero moltissimo.
“Quale sia la sorte del fantasma ovviamente non lo svelo ma posso dire che non si resterà delusi” – spiega Lino Guanciale sul finale de La porta rossa 3 – “quanto a colpi di scena, siamo in linea con quello iniziale, la morte di Cagliostro.”
“Per Cagliostro la fine non esiste”
Riguardo al suo lavoro sul personaggio di Cagliostro, Guanciale aggiunge: “Cerco sempre di agganciarmi a qualcosa di autentico e personale per dare ricchezza al lavoro. Tutti nelle nostre vite ci troviamo davanti a diversi finali ma non c’è solo il lutto come esperienza vicina alla fine. C’è la perdita di un caro, la fine di una relazione, lo stop a un progetto cui tenevamo. Per Cagliostro poi la fine non esiste: resta comunque l’eco di un amore, di un’esperienza, di un legame. Ed è un bel messaggio: il tema della risonanza dà speranza.”.
“Per Cagliostro la fine non esiste” – che sia questa la chiave del finale de La porta rossa 3?
L’attore ha aggiunto “Girando La Porta Rossa 3 mi sono commosso molto spesso pensando che poteva essere l’ultima volta che vestivo i panni di Cagliostro. Nel mio lavoro non si sa mai, ovviamente, ma è stata una fine davvero molto difficile da metabolizzare. Mettere nell’armadio il cappotto di Cagliostro è stato più complicato di quanto potessi pensare“. Nonostante sia stato protagonista di tantissimi lavori, Guanciale non nega un certo affetto verso questo personaggio.
Spiega poi il successo della serie: “Il segreto per agganciare il pubblico è il bilanciamento tra mistery e dramma relazionale, i sentimenti e l’investigazione. Io mi sono innamorato della scrittura e del personaggio appena ho letto il copione. Era una scommessa importante e la risposta del pubblico era un’incognita. Volevamo fare il meglio per ottenere il miglior risultato possibile. Vincere diverse serate è stata una risposta che ci ha davvero sorpresi”.
Intanto per La Porta Rossa 3 che è partita c’è Il Commissario Ricciardi che arriverà alla fine di febbraio: “C’è un fil rouge che accomuna le due serie ed è questa linea di eleganza di costruzione e raffinatezza, anche nella scelta della fotografia e degli ambienti. Non posso anticipare nulla, se non che abbiamo cercato di mantenere lo standard alto. Ci sarà un cambio in regia e al posto di Alessandro D’Alatri arriverà Gianpaolo Tescari che ha diretto anche La Porta Rossa”.