David Fincher conferma un tragico sospetto dei fan: Mindhunter 3 non si farà. Intervistato da Le Journal Du Dimanche, il regista, che ha prodotto la serie e ne ha diretto alcuni episodi, ha sostanzialmente confermato quello che Netflix aveva già suggerito parlando dei costi. Nonostante a oggi resti una delle migliori serie tv della piattaforma streaming, Mindhunter non ha raggiunto i risultati sperati e non vale, dunque, il suo prezzo (parecchio elevato).
Se in passato David Fincher, interpellato in merito, aveva sempre imputato la possibile cancellazione di Mindhunter alla sua agenda – troppo piena – e ai tempi – molto lunghi – di produzione dello show, intervistato dal giornale francese non ha nascosto la verità. “Sono molto fiero delle due stagioni. Purtroppo è una serie particolarmente costosa e, agli occhi di Netflix, non è stata capace di attirare un pubblico così numeroso da giustificare un tale investimento. Non sono risentito nei loro riguardi, hanno assunto dei rischi per realizzarla, mi hanno dato i mezzi per realizzare Mank esattamente come l’avevo immaginato, e hanno fatto sì che io mi avventurassi su un nuovo sentiero con The Killer. Ho la possibilità di lavorare con persone capaci e audaci. Prenderemo strade diverse il giorno in cui i nostri obiettivi non saranno più gli stessi“.
Queste le parole del regista, che spengono tutte le speranze. Quando, infatti, nel 2020, Fincher aveva esteso per altri 4 anni il contratto con Netflix, i fan di Mindhunter (la cui seconda stagione a quel punto era stata distribuita già da un anno) avevano sperato che l’accordo riguardasse anche l’amata serie thriller. Purtroppo non sarà così.
A rendere ancora più amaro il distacco riecheggiano le parole di Andrew Dominik, regista della seconda stagione. In un’intervista con Collider aveva spiegato che Mindhunter 3 avrebbe portato Holden Ford, il profiler dell’FBI protagonista, a Hollywood per incontrare Jonathan Demme, regista de Il silenzio degli innocenti, e Michael Mann, regista di Manhunter – Frammenti di un omicidio.