Nicholas Winding Refn, nel corso del tour di interviste promozionali per l’uscita della sua nuova serie, Copenaghen Cowboy, in onda su Netflix, ha trovato il modo di lanciare velenosissime accuse all’altro grande colosso dello streaming, Prime Video, per il quale il regista danese ha creato, nel 2019, la miniserie Too Old To Die Young; in particolare, in un’intervista al magazine Vulture, Refn imputa ad Amazon la volontà precisa di boicottare il prodotto sin dalle prime battute: “Mi hanno tolto tutto il budget per il marketing perché pensavano che quella serie avrebbe rovinato la loro reputazione: me l’hanno detto chiaramente. La mia serie li aveva letteralmente scioccati! Io ho chiesto cosa mai ci fosse di così scioccante, e loro mi dissero che gli avrebbe rovinato l’immagine. Al che io ho replicato: “Ma guardate che nessuno penserà a voi mentre vedrà questa serie.”
Refn affonda il coltello nella piaga, ricordando anche una pesante minaccia ricevuta durante quell’incontro: “Ad Hollywood certa gente è talmente concentrata su se stessa che crede di essere sempre al centro dell’attenzione. Il governo della paura è qualcosa di molto pericoloso. Mi hanno detto: “Ti seppelliamo”, e effettivamente è andata così. Ma quello che questi signori non sanno è che un diamante non si seppellisce mai del tutto.”
La delusione provata all’incontro con i vertici di Amazon non ha però impedito a Refn di esorcizzare il tutto con l’ironia. Racconta Miles Teller, protagonista della serie: “Distribuiva cappellini sul set, cappellini con la scritta: “Renderemo di nuovo grande la TV!” (un riferimento al motto della campagna elettorale di Donald Trump, ndr) e ogni venerdì scriveva una mail a Amazon, una mail nello stile di Trump, e diceva: “Io sono il più grande regista con cui si possa mai lavorare! Stimolo a migliorare tutti quelli che lavorano per me, sta andando tutto alla grande, sarà meraviglioso, la serie più importante di Prime Video!”
Secondo Refn la serie, composta da una sola stagione, era comunque stata pensata come prodotto autoconclusivo, senza bisogno né possibilità di una prosecuzione. Basata sull’omonimo film, sempre diretto da Refn e presentato fuori concorso al Festival di Cannes, Too Old To Die Young vede Teller nei panni di un detective di Los Angeles che nasconde una doppia vita da sicario. Secondo il regista, la storia era la risposta puntuale a un ben determinato clima politico – sociale: “La serie è nata come reazione al declino della politica americana e all’ascesa del Tea Party; ma dopo 13 ore non mi era rimasto più niente da dire sull’America… ero prosciugato. 13 ore, per come va la televisione di oggi, sono due stagioni, forse anche tre.”
Miles Teller aveva ricordato, all’epoca dell’uscita, le difficoltà e lo stress della produzione:”Nic ha completamente perso la testa dopo il settimo episodio; non è assolutamente in grado di accontentarsi della mediocrità; è come se avessimo girato 7 film per il cinema, uno dopo l’altro“.