Passaporto per la libertà è la nuova serie di Canale 5: la trama si ispira alla storia vera di Aracy de Carvalho, una funzionaria e diplomatica brasiliana realmente esistita. Scopriamo insieme la vita della donna ed il motivo per cui è stata onorata dall’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme, con il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni.
Aracy de Carvalho era nata il 5 dicembre a Rio Negro, un comune del Brasile nello Stato del Paraná. Sua madre Sidonie Moebius de Carvalho era originaria della Sassonia, in Germania. Quando era bambina, la famiglia si trasferì a Guarujá, dove il padre aveva acquistato il Grande Hotel de Guarujá. La donna parlava quattro lingue il tedesco, l’inglese, il francese e il portoghese. Il suo primo marito, Johannes Edward Ludwig Tess, era di origini tedesche. I due, dopo il matrimonio, si trasferirono a San Paolo dove nacque Eduardo Carvalho Tess, il loro unico figlio. La coppia, infatti, nel 1935 decise di separarsi.
La svolta per Aracy de Carvalho, arrivò nel 1936, quando fu trasferita presso il Consolato brasiliano in Germania, ad Amburgo. Qui la donna fu nominata responsabile della sezione passaporti, e da quel momento iniziò una nuova vita, quella che ci viene raccontata nelle serie Passaporto per la libertà, dove Sophie Charlotte interpreta la protagonista.
Tra il 9 e il 10 novembre 1938, in Germania, inizia l’escalation dei nazisti contro gli ebrei con quella che viene ricordata come la Notte dei cristalli, chiamata così perché le case, le sinagoghe, e i negozi di proprietà degli Ebrei furono saccheggiati e distrutti, lasciando le strade coperte da frammenti di vetro.
Quella stessa notte, Aracy de Carvalho iniziò ad aiutare gli ebrei, grazie al suo ruolo di responsabile della sezione passaporti. La funzionaria iniziò a distribuire visti senza apporre sui documenti la J rossa di judish (Ebreo), una misura resa obbligatoria dal governo nazista per identificare le persone di origini ebraiche. Aracy entrò anche in contatto con una rete di attivisti clandestini, rilasciando visti anche agli ebrei che le presentavano passaporti falsi.
Nel 1938, Aracy de Carvalho incontrò João Guimarães Rosa. Nominato vice console, l’uomo, uno dei più importanti scrittori brasiliani, diventò il suo secondo marito. Quando João scoprì l’attività di Aracy non la denunciò ma la aiutò a salvare dalla prigionia e dalla morte un gran numero di ebrei. Nel frattempo, il lavoro dei due diplomatici insospettì il nazista Thomas Zumkle, che cercò in tutti i modi di ostacolarli.
Aracy de Carvalho ha continuato la sua attività clandestina fino al 1942, quando fu costretta a lasciare la Germania, il Brasile infatti, ruppe le relazioni diplomatiche con i tedeschi schierandosi con gli Alleati.
L’8 luglio 1982, Aracy de Carvalho è stata onorata dallo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme, con il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni. Lo stesso riconoscimento è andato all’ambasciatore Luis Martins de Souza Dantas.
Giusti fra le nazioni indica i non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e, senza interesse personale, per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista. È inoltre un’onorificenza conferita dal Memoriale ufficiale di Israele, Yad Vashem fin dal 1962, a tutti i non ebrei riconosciuti come Giusti.