Trama: Con Germán, Caterina e Natalia fuori dai giochi, Gloria è convinta che la sua falsa identità sia ora relativamente al sicuro. Ma non potrebbe sbagliarsi più di così.
A un anno dal debutto dei primi otto episodi sulla piattaforma Netflix, la seconda stagione di Sagrada Familia continua l’avvincente narrazione tessuta dal creatore Manolo Caro, mescolando sapientemente elementi thriller e drammatici per dar vita a una serie televisiva ricca di suspense. Nel corso di queste nuove otto puntate da circa 40 minuti l’una vedremo come Gloria, falso nome di Julia, cercherà di mantenere unita la propria famiglia, ora che la sua copertura sembra a un passo dal crollare.
Come vedremo nella nostra recensione di Sagrada Familia 2, questa seconda stagione rappresenta una degna continuazione della prima, mantenendo come tema centrale quello della maternità mentre si susseguono colpi di scena ed eventi delittuosi. L’allure di mistero e la buona performance di tutto il cast incoraggeranno il pubblico a proseguire nella visione, sebbene le numerose sottotrame non sempre ben sviluppate e una narrazione non lineare potrebbero rappresentare un deterrente per chi non è abituato a seguire racconti così intricati.
Dove eravamo rimasti
La complessità della trama di Sagrada Familia rende necessario fare un passo indietro per analizzare brevemente ciò che era accaduto nella stagione precedente, prima di addentrarci negli eventi dei nuovi episodi. La copertura di Gloria (Najwa Nimri), che in realtà si chiama Julia, rischia di saltare: la donna, dopo aver simulato la morte sua e dei suoi figli Abel (Eduardo Santos) e Aitana (Carla Campra) – il cui vero nome è Mariana – e aver rapito il piccolo Hugo – di cui è la madre surrogata per il figlio defunto Santi e la nuora Natalia (Laura Laprida) – si è rifugiata a Madrid sotto falsa identità, raccontando a tutti che Aitana è la sua ragazza alla pari e nascondendo Abel nel seminterrato. Natalia e suo padre nonché il nonno di Hugo, Fernando, sono, però, sulle sue tracce e ingaggiano Caterina (Alba Flores) e Germán (Álex Garcia) che, fingendosi una nuova coppia del quartiere, si avvicinano a Gloria.
Ma quando tra Abel e Germán nasce l’amore, quest’ultimo si schiera sul fronte opposto, e provoca un incidente d’auto che lo ferisce gravemente e uccide Caterina. Nel frattempo, Aitana, che si è allontanata da sua madre, colpevole di aver ucciso il suo nuovo amore Marcos (Álvaro Rico), vuole consegnare Hugo a Natalia ma Gloria la ferma, accoltellandola. Arriva in quel momento Abel, che carica tutte – Gloria, Aitana e Natalia – sul suo furgone e le riporta a casa.
La trama: una vita sotto copertura
La seconda stagione riprende esattamente da dove si era conclusa la precedente: dopo essere scesi dal furgone ed essere entrati in casa, Natalia viene rinchiusa nel seminterrato dove in precedenza si nascondeva Abel che, adesso, si fingerà il nipote di Gloria per poter girare liberamente. Con Germán in coma, Natalia intrappolata e Caterina rimasta vittima dell’incidente automobilistico, Gloria si sente relativamente tranquilla, dal momento che, tutti coloro che erano a conoscenza della sua nuova identità, sono adesso fuori dai giochi. Le cose, però, non stanno così: scopriamo, infatti, che Caterina è miracolosamente sopravvissuta, nonostante l’intero quartiere pensi il contrario. Inoltre, il nonno di Hugo, Fernando, è ancora sulle tracce della donna e il fratello di Marcos, ha assunto un investigatore privato per indagare sul suo misterioso omicidio. Ma le insidie si nascondono anche tra le mura domestiche, perché Aitana non si fida della madre, sospettando il coinvolgimento della donna nella morte del suo compagno.
Una madre disposta a tutto
Nonostante il susseguirsi di eventi delittuosi e continui colpi di scena, al centro della narrazione rimane la maternità, contenuto chiave che viene mostrato nelle sue molteplici sfaccettature esplorando il modo in cui viene affrontato dai singoli personaggi femminili. In particolare Gloria aka Julia si conferma una madre disposta a tutto pur di proteggere i propri figli, a cambiare vita, a mentire, addirittura ad uccidere se necessario. Un’attitudine che, però, sembra dettata maggiormente da una sorta di egoismo, una necessità di tenere la prole accanto a sé, più che dall’amore incondizionato che prova. Anche l’attaccamento nei confronti del piccolo Hugo, del quale reclama a gran voce la maternità nonostante ne sia la madre surrogata, rappresenta per la donna, in realtà, un modo per esorcizzare il dolore per la perdita del figlio Santi.
Il fatto, poi, che Gloria sia fondamentalmente la genitrice del figlio di suo figlio rende il tutto ancor più morboso ma rivela anche come la protagonista abbia operato una sorta di transfer, rivedendo nel neonato il suo primogenito defunto. Nonostante la sua devozione nei confronti dei figli, però, per la maggior parte del tempo questi la temono e tentano di allontanarsene. Gloria è, infatti, una donna spezzata, piena di fratture al suo interno che neanche il tempo è riuscito a sanare e che inevitabilmente si riflettono sulla sua progenie.
Il cast e la sceneggiature di Sagrada Familia 2
La seconda stagione di Sagrada Familia approfondisce ulteriormente la complessità dei suoi personaggi, esplorando in profondità le loro relazioni e, di conseguenza, i motivi dietro le loro loro azioni. Il cast corale, guidato da Najwa Nimri e Alba Flores – che i più conosceranno per i ruolo rispettivamente di Alicia Sierra e Nairobi ne La casa di carta – offre anche in questi nuovi episodi un’ottima performance, capace di elevare la tensione emotiva della trama. In generale, ciascuno degli attori contribuisce alla struttura narrativa della serie, apportando unicità ai personaggi che interpreta.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, la serie si conferma un intreccio di colpi di scena e svolte imprevedibili, sorretto da quella componente di mistero onnipresente che accompagna l’evolversi di ciascun episodio e che incoraggia lo spettatore a proseguire nella visione. Nonostante la curiosità riguardo alla piega che prenderanno gli eventi rappresenti sicuramente un importante incentivo, però, le numerose sottotrame (molte delle quali inconcludenti) e una narrazione non lineare e spesso sconnessa potrebbero disincentivare quella parte di pubblico non avvezza a prodotti così intricati.
La recensione in breve
Sagrada Familia 2 rappresenta una degna continuazione della prima, mantenendo come tema centrale quello della maternità mentre si susseguono colpi di scena ed eventi delittuosi. L'allure di mistero e la buona performance di tutto il cast incoraggeranno il pubblico a proseguire nella visione, sebbene le numerose sottotrame non sempre ben sviluppate e una narrazione non lineare potrebbero rappresentare un deterrente per chi non è abituato a seguire racconti così intricati.
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