Alessandro Borghi, protagonista di Supersex, la nuova serie Netflix dedicata a Rocco Siffredi, ha dichiarato in una recente intervista di non avere usato protesi né controfigure per le scene di sesso, e di non avere paura del confronto con “l’originale”; l’attore romano ha parlato anche del suo rapporto con il porno, e di educazione sessuale. Attenzione, i paragrafi che seguono potrebbero contenere riferimenti ad argomenti sensibili, e presentare linguaggio crudo e/o sessualmente esplicito.
In una lunga conversazione con Vanity Fair, l’attore a domanda risponde, senza remore: “Mi sono sempre sentito a mio agio, il confronto ci sarà, a qualcuno farà ridere, a qualcuno interesserà. È una delle prime cose che avevo messo in conto. Sono serenissimo”. Sulle scene di nudo integrale: “va bene non abusare delle scene più spinte, ma fare una serie su Siffredi e non vedere mai “quello”… Sarebbe sembrato che volessimo nascondere qualcosa“.
L’attore di Diavoli, poi, confessa di aver avuto, da sempre, un rapporto molto disinibito col sesso, e racconta, con dovizia di particolari, il primo approccio col porno: “Il sesso ha sempre avuto una valenza importantissima nella mia vita, è stata una priorità, sin da bambino ho avuto una pulsione sessuale molto forte; sul canale T9, che non credo esista più, c’era un programma di porno censurato, nel senso che si vedevano i corpi, ma a mezzo busto. Però era già tanta roba. Da ragazzino ti approcci all’argomento non tanto per gli ormoni, che magari arrivano dopo, ma per la curiosità. Ti sembra una cosa complicatissima, e tu vuoi sapere proprio come si fa a baciare, a toccare…”
![Frame che ritrae Alessandro Borghi nei panni di Rocco Siffredi in Supersex Fonte: Trailer della serie](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/01/Alessandro-Borghi.jpg)
Fonte: Trailer della serie
Secondo Borghi, la mancanza di una educazione sessuale consapevole, unita all’ampia disponibilità di contenuti pornografici liberamente accessibili, rappresenta un autentico problema nella crescita sentimentale dei giovani. Una difficoltà da cui nemmeno l’attore è stato esentato
“Sono un grande fruitore di porno da sempre, sin da giovanissimo, e la cosa succedeva perché non c’era nessuno che mi diceva: guarda che quella roba lì funziona così. Il problema è proprio che non c’è un’altra fonte, autorevole, dalla quale imparare la sessualità, quindi il mercato libero del porno diventa pericoloso perché non c’è nessuno che controbilancia l’informazione rispetto a quella materia. Bisogna appellarsi all’intelligenza della singola persona: se fai vedere a uno scemo una cosa che è una fantasia, non la realtà, lui la rifà; se la fai vedere a uno intelligente, quello sa già che certe cose non le può rifare. Dovrebbe esserci, insieme [all’educazione sessuale] anche un’ora di educazione sentimentale che ti insegni a comunicare le cose che senti. Perché quando hai quattordici anni esci e vorresti fare l’amore con tutte le donne che vedi, ti devono spiegare che non puoi farlo”.
Supersex, in uscita per Netflix nel mese di marzo, racconta i primi anni di vita di Rocco Tano, che lascerà la grigia esistenza di provincia per sfondare nel mondo dell’intrattenimento per adulti; scritta da Francesca Maineri, vede nel cast, oltre a Borghi, Adriano Giannini e Jasmine Trinca.