Gangster in doppiopetto, scommesse clandestine, zingari, donne indipendenti e corse di cavalli: Peaky Blinders è la serie culto di Steven Knight, ambientata nell’Inghilterra dell’inizio del XX secolo, che racconta l’ascesa della famiglia Shelby e che parla di ambizioni, di lotte al potere, di politica e di corruzione – insomma, non troppo dissimile da quello che stiamo vivendo in questo secolo. Ma Peaky Blinders è anche, e soprattutto, la storia di Tommy Shelby, un indecifrabile e tormentato Cillian Murphy che mette in scena l’angoscia profonda di un veterano della Prima Guerra Mondiale dopo aver perso la donna amata. Un uomo che sarà costretto a far pace con i fantasmi del passato, finendo per mettere in dubbio la sua stessa natura: Tommy Shelby è Dio, diavolo o comune mortale?
Per questi e per molti altri motivi Peaky Blinders è stata e sarà una serie indimenticabile. Forse, nella storia della televisione, l’estetica di un gruppo criminale non era mai stata definita con tanto gusto per i dettagli. Per non parlare poi della colonna sonora: in Peaky la musica, fatta da artisti del calibro di David Bowie, Tom Waits, Jack White, PJ Harvey, Arctic Monkeys, Radiohead e Nick Cave, è come una quarta parete che si infrange continuamente.
In onda dal 2013 al 2022 Peaky Blinders è composta da 6 stagioni, per un totale di 36 episodi. E, nonostante la grande potenza visiva di alcune scene, ormai parte dell’immaginario collettivo, solo alcune di queste meritano davvero le nostre lacrime. Proviamo, dunque, a stilare per voi una classifica di quelli che probabilmente sono i 6 episodi migliori di Peaky Blinders, i più struggenti e indimenticabili (preparate i fazzoletti!).
1. Stagione 1, episodio 2
Molte delle scene che hanno fatto la storia di Peaky Blinders sono racchiuse in questo singolo episodio che, col tempo, è diventato non solo il migliore della prima stagione ma di tutta la serie in assoluto.
«Triste o allegra?»
«Triste.»
«D’accordo. Ma vi avverto. Vi spezzerò il cuore.»
«Quello è già spezzato.»
La ricordate? Grace sale su una sedia al Garrison Pub e canta per Tommy. Non è per nulla facile dimenticare il volto distrutto di Cillian in quel momento. La scena, ormai tra le più iconiche nella storia della televisione, è stata fondamentale nel definire la superiorità della serie.
L’altra Shelby protagonista dell’episodio è Ada che, dopo aver scoperto di essere rimasta incinta di Freddy Thorne (il comunista), decide a malincuore di scappare, convinta di essere stata ormai abbandonata dal suo amore. Ma prima di salire sul treno incontrerà proprio Freddy che le chiederà di sposarlo davanti allo sguardo commosso di zia Polly. Si tratta di un episodio romantico, – uno dei pochi della serie, – in cui sono le coppie Tommy-Grace / Ada-Freddy a mandare avanti la narrazione. L’amore è il vero protagonista, ed è questo che rende la puntata così speciale.
2. Stagione 3, episodio 5
Sulle note di “Lazarus” di David Bowie vediamo un Tommy Shelby costretto ad una permanenza in ospedale per riprendersi dalla frattura al cranio. Ma è proprio durante questo soggiorno che Tommy mette in piedi un colpo, – che quasi farebbe invidia ai migliori heist movie, – grazie, anche, al prezioso aiuto del suo vecchio “amico” Alfie Solomons, interpretato magistralmente da Tom Hardy. Come dimenticare il dialogo tra Alfie e Arthur sulla religione cristiana?
L’episodio si conclude abbandonando totalmente sia i toni drammatici iniziali sia quelli da caper movie e, per via di alcuni affari con i russi, i fratelli Shelby sono costretti a mettersi “a nudo” (in tutti i sensi). È proprio in questo momento che Arthur, desideroso di essere un marito modello, è invece vittima di un crollo psicologico, cedendo al peccato. Nel frattempo, Tatiana prova a far “superare” il lutto al povero Tommy, riuscendo a far venire in superficie i sentimenti di un uomo ormai distrutto dai propri demoni interiori.
3. Stagione 3, episodio 6
Sulle note di “Life in a Glasshouse” dei Radiohead si chiude la stagione più complicata per Tommy e per la sua famiglia. I nemici degli Shelby aumentano ma questo Tommy lo sa già. «Ho fatto un accordo con persone molto più potenti dei nostri nemici.» Sono queste le ultime parole che il capofamiglia rivolge ad Arthur, in un finale di stagione piuttosto cruciale per la serie.
L’episodio del rapimento del figlio di Tommy ha la struttura di un thriller, con il nostro amato protagonista che ricostruisce le mosse dei rapitori per risalire al colpevole. Quest’ultimo ucciso da un Michael Gray accecato dalla rabbia e, ormai, sempre più parte della famiglia Shelby. È nel finale di stagione che vediamo rientrare in gioco il Tommy “senza limiti” delle stagioni precedenti. Che la conversazione con Alfie Solomons l’abbia fatto rinsavire? Di sicuro quel duello verbale resterà tra i momenti più coinvolgenti della storia della TV. Tommy risparmia Alfie e tra i due si crea un nuovo rapporto, destinato a durare fino al successivo finale di stagione.
4. Stagione 4, episodio 2
Che la guerra abbia inizio! L’episodio si apre con la morte di John mentre in sottofondo la voce di Nick Cave canta “The Mercy Seat”. Gli Shelby avevano un conto in sospeso con la famiglia Changretta dalla stagione precedente: John aveva quasi ucciso Angelo che in tutta risposta aveva assoldato un sicario. Ma quest’ultimo, nello sparare a Tommy, finisce per colpire Grace che muore tra le braccia del marito.
È finalmente arrivato il momento per la famiglia Shelby di riconciliarsi ed entrare ufficialmente in guerra con gli italiani. Proprio la famiglia in questa stagione avrà un ruolo centrale. A far leva su tutto, questa volta, è la potenza della sceneggiatura firmata da Steven Knight. Poche serie, ancora meno se prodotte da Netflix, possono vantare dialoghi o monologhi tanto penetranti. Peaky Blinders ci riesce, e l’apice viene raggiunto proprio con questo episodio.
5. Stagione 4, episodio 3
Sono sufficienti tre minuti finali per fare di questo episodio il più struggente di tutto l’universo dei Peaky Blinders. Tommy porta Lizzie al canale, un luogo appartenente alla sua “vita passata”, e le racconta di Greta Jurossi, la sua ragazza morta di tubercolosi all’età di 19 anni. Thomas restò al capezzale di Greta per tre mesi, tenendole la mano mentre moriva. Poi partì per la guerra, e lì rinacque, diventando il Tommy che noi tutti oggi conosciamo.
«Venivamo sempre. Lei mi aspettava per ore se non riuscivo a venire. E io aspettavo lei se non la facevano uscire.»
In un meraviglioso gioco di ombre i due si baciano, con romanticismo, ed è ormai evidente come la presenza di Lizzie abbia permesso a Thomas di rinascere nuovamente o, meglio, di non perdersi del tutto nell’oscurità che lo aveva intrappolato dopo la morte di Grace.
«Stai baciando lei o me?»
«Te.»
6. Stagione 6, episodio 1
«Ero arrabbiato con il mio amico:
glielo dissi, e la rabbia finì.
Ero arrabbiato con il nemico:
non ne parlai, e la rabbia crebbe.»
È con questi versi, tratti da “L’albero del veleno” di William Blake, che ha inizio un nuovo capitolo di vita per Thomas Shelby. Siamo nel 1933 e il proibizionismo viene abrogato dopo quattordici anni dalla sua attuazione. Tommy è ormai un uomo diverso. Ha abbandonato il whisky, ritenendolo colpevole dei moti rumorosi dentro la sua testa. Per quasi cinque stagioni abbiamo osservato il delirio di onnipotenza di un giovane Tommy in continua ascesa, pronto a qualsiasi cosa pur di ottenere il tanto bramato potere. Da sempre per lui ogni catastrofe è stata un’opportunità per ricominciare ma in questa stagione c’è qualcosa di diverso. Tommy, visto da sempre come il diavolo in persona, diventa vulnerabile. In seguito ad una serie di traumi cerca la redenzione dei suoi peccati e prova ad essere un uomo migliore, per sé e per chi gli sta attorno. Per la prima volta nella sua vita Tommy Shelby si mette in dubbio: «Non sono il diavolo ma solo un comune uomo mortale».