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Home » Serie TV » Recensioni serie TV » American Manhunt: O.J. Simpson, la recensione: tra verità e spettacolo

American Manhunt: O.J. Simpson, la recensione: tra verità e spettacolo

La recensione di American Manhunt: O.J. Simpson, serie ricostruisce uno dei casi giudiziari più mediatico del secolo.
Sofia BiaginiDi Sofia Biagini31 Gennaio 2025
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American Manhunt: O.J. Simpson
American Manhunt: O.J. Simpson. Fonte: Netflix
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La serie: American Manhunt: O.J. Simpson, 2025. Creata da: Floyd Russ. Genere: True Crime. Durata: 1 ora circa/5 episodi. Dove l’abbiamo visto: su Netflix.

Trama: La docuserie ripercorre il duplice omicidio di Nicole Brown Simpson e Ron Goldman, l’arresto di O.J. Simpson e il processo che ha diviso l’America, trasformando un caso giudiziario in un fenomeno mediatico senza precedenti.

A chi è consigliato? Perfetta per chi vuole riscoprire il caso O.J. Simpson in una versione ben confezionata, con dettagli inediti e una narrazione coinvolgente.


La docuserie American Manhunt: O.J. Simpson, disponibile su Netflix dal 31 gennaio 2025, riporta l’attenzione su uno dei casi giudiziari più controversi e seguiti della storia americana. Attraverso quattro episodi, la serie ripercorre con precisione i tragici eventi del giugno 1994, quando Nicole Brown Simpson e Ron Goldman furono brutalmente assassinati, e il conseguente processo che ha diviso l’opinione pubblica e ridefinito il concetto stesso di giustizia mediatica.

Con un mix di materiali d’archivio, interviste esclusive e una narrazione che alterna dettagli forensi e contesto sociale, la docuserie cerca di ricostruire ogni aspetto del caso, mostrando come la figura di O.J. Simpson sia diventata il fulcro di un dibattito ben più ampio su razzismo, potere e spettacolarizzazione della cronaca nera.

Dal delitto all’indagine

O.J. Simpson in tribunale.
O.J. Simpson in tribunale. Fonte: Netflix.

Il primo episodio si apre con la tragica notte del 12 giugno 1994, quando i corpi di Nicole Brown Simpson e Ron Goldman vengono ritrovati fuori dalla residenza di lei, in un quartiere esclusivo di Los Angeles. Il documentario ricostruisce con cura i primi momenti dell’indagine, mostrando la quantità schiacciante di prove raccolte, dal sangue trovato sulla scena del crimine fino alle tracce che portavano direttamente alla casa di O.J. Simpson. Tuttavia, già dalle battute iniziali emerge uno dei temi portanti della serie: l’incompetenza e la negligenza con cui la polizia gestì il caso. Attraverso interviste con i detective coinvolti, tra cui Mark Fuhrman e Philip Vannatter, si evidenziano errori cruciali nelle indagini e contraddizioni che avrebbero poi pesato nel processo. La serie mostra chiaramente come l’attenzione spasmodica dei media abbia influenzato l’andamento delle operazioni, trasformando un caso di duplice omicidio in un vero e proprio fenomeno di costume.

La fuga più famosa della TV: l’arresto di O.J. Simpson

O.J. Simpson in fuga.
O.J. Simpson in fuga. Fonte: Netflix.

Uno dei momenti più iconici dell’intera vicenda è di certo l’inseguimento a bassa velocità che ha tenuto incollati agli schermi milioni di americani. O.J. Simpson, a bordo di una Ford Bronco bianca guidata dal suo amico ed ex compagno di squadra Al Cowlings, percorre l’autostrada con la polizia alle calcagna mentre tiene una pistola puntata su se stesso. La docuserie non si limita a ricostruire i fatti, ma analizza come questo momento abbia segnato una svolta nella narrazione pubblica del caso: Simpson, da eroe sportivo e star della pubblicità, diventa un uomo in fuga, un sospettato che sembra confermare i peggiori sospetti. Attraverso riprese originali e nuove interviste con testimoni diretti, American Manhunt: O.J. Simpson mostra come quel lungo inseguimento sia stato il punto di non ritorno, trasformando il caso in un reality show ante litteram, in cui la verità giuridica si scontrava con la costruzione di un mito mediatico.

Un processo-spettacolo

O.J. Simpson e Nicole Brown.
O.J. Simpson e Nicole Brown. Fonte: Netflix.

Se l’arresto di Simpson ha polarizzato l’opinione pubblica, il processo che ne è seguito è diventato un evento senza precedenti, capace di fermare l’intero paese. La docuserie dedica ampio spazio alle strategie delle due parti: da un lato l’accusa, rappresentata da Marcia Clark e Chris Darden, che cercava di dimostrare la colpevolezza di Simpson basandosi su prove schiaccianti; dall’altro la difesa, il celebre “Dream Team” composto da avvocati di primo livello come Johnnie Cochran, Robert Shapiro e F. Lee Bailey, che trasformò il processo in un atto d’accusa contro la polizia di Los Angeles e il suo passato di abusi razziali. Attraverso materiali d’archivio e interviste esclusive, il documentario mostra come la strategia della difesa sia riuscita a capovolgere il caso, trasformando Simpson in una vittima del sistema anziché in un possibile assassino. Il verdetto di assoluzione del 1995, seguito in diretta da oltre 150 milioni di spettatori, non solo scatenò reazioni opposte nelle diverse comunità americane, ma aprì un dibattito ancora attuale sul rapporto tra razza, fama e giustizia negli Stati Uniti.

Nuove testimonianze e vecchi interrogativi

Una scena di American Manhunt: O.J. Simpson.
Una scena di American Manhunt: O.J. Simpson. Fonte: Netflix.

Uno degli elementi di maggior interesse di American Manhunt: O.J. Simpson è la capacità di riportare alla luce dettagli spesso trascurati. Attraverso interviste con testimoni che non furono mai chiamati a deporre in tribunale e materiali investigativi mai esaminati in modo approfondito, la serie mette in discussione alcuni aspetti chiave del caso. L’analisi delle prove trascurate e degli errori procedurali della polizia aggiunge un nuovo livello di complessità alla narrazione, evidenziando come il processo sia stato condizionato non solo dalla potenza mediatica, ma anche da gravi falle investigative. Inoltre, la docuserie esplora un aspetto raramente trattato nei precedenti documentari: il cambiamento di atteggiamento di alcune persone vicine a Simpson. Dopo la sua morte nel 2024, diversi amici e conoscenti si sono espressi in modo più aperto sul caso, con alcuni che ora dichiarano apertamente di credere nella sua colpevolezza. Questo elemento aggiunge un’ulteriore sfumatura al racconto, lasciando agli spettatori il compito di trarre le proprie conclusioni.

La recensione in breve

7.5 Analitica

American Manhunt: O.J. Simpson ricostruisce con precisione e ritmo serrato uno dei casi più mediatici della storia americana. Pur non rivelando dettagli clamorosamente inediti, la serie ha il merito di raccogliere testimonianze e prove in un’unica, coesa narrazione che permette di comprendere meglio il contesto e le sue implicazioni. L’uso di immagini d’archivio, interviste dirette e un montaggio efficace la rendono un’esperienza immersiva, capace di affascinare sia chi conosce bene il caso sia chi lo scopre per la prima volta. Un ritratto cupo della giustizia nell’era dello show business.

Pro:
  1. Ricostruzione accurata con testimonianze e materiali inediti
  2. Montaggio e ritmo coinvolgenti, mai noiosi o dispersivi
  3. Analisi del contesto storico e sociale ben sviluppata
Contro:
  1. Non aggiunge molto di nuovo per chi conosce il caso
  • Voto CinemaSerieTV 7.5
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