La serie: Ashley Madison: sesso, scandali e bugie, 2024. Creata da: Matthew Clifton. Genere: Documentario. Cast: Nia Rader, Sam Rader, Evan Back, Christi Gibson, Mark Morgenstern. Durata: 3 episodi/50 minuti circa. Dove l’abbiamo vista: Su Netflix in lingua originale.
Trama: Il documentario racconta l’ascesa e la rovinosa caduta del sito d’incontri Ashley Madison, dedicato a persone sposate che cercano un amante. Quando il sito è all’apice del successo, accade qualcosa che rovinerà molte famiglie e svelerà molti segreti di personaggi celebri.
A chi è consigliato? A chi è intrigato dalle dinamiche che muovono i rapporti extraconiugali e i tradimenti in coppia, ma anche a chi interessa seguire l’evoluzione di un’impresa web di enorme successo, ma con lati oscuri che ne decreteranno la fine. In questa miniserie si parla anche del tema relativo alla sicurezza dei dati che forniamo ai siti. Consigliato anche a chi sta per sposarsi, per chiarirsi definitivamente le idee prima del fatidico sì.
Oggi le app di incontri sono molto utilizzate da utenti smaliziati che si divertono a conoscere persone, senza farsi troppe aspettative e con la consapevolezza che questo sistema abbia degli aspetti critici, sia per quanto riguarda l’interazione tra utenti che la diffusione dei dati personali. Più di vent’anni fa, però, chi si iscriveva ad un sito come Ashley Madison, forse sperava davvero in un’avventura erotica in stile Nove settimane e mezzo, soprattutto nell’America un po’ repressa e puritana. Ed è in questo contesto che il sito canadese crebbe a dismisura, fino a quando, nel 2015, andò incontro ad una brusca battuta d’arresto a causa di un attacco informatico. Gli hacker divulgarono in rete i nomi e i dati di migliaia di utenti, tra i quali spiccavano anche personaggi noti, come il figlio di Joe Biden, Hunter.
In questa recensione di Ashley Madison: sesso, scandali e bugie, nuovo documentario in tre episodi appena uscito su Netflix, vi parleremo dell’approccio utilizzato dagli autori per raccontare la nascita di un vero e proprio impero delle scappatelle, che però si fondava su delle bugie che in seguito tutti avrebbero pagato caro, sia i manager alla guida dell’azienda che i loro clienti. Il tutto attraverso alcune testimonianze di rilievo, tra le quali spicca l’assenza dell’amministratore delegato Noel Biderman che oggi, dopo lo scandalo, conduce una vita fuori dai riflettori, lavora per un’azienda informatica di Toronto e, cosa non scontata, è ancora sposato.
La nascita e l’evoluzione di un sito per incontri extraconiugali: poco marketing, molte bugie
![Noel Biderman](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/noel-biderman-ashley-madison.jpg)
Va detto che i tre episodi della miniserie si differenziano per tematiche affrontate e tono. Il primo episodio procede senza particolari colpi di scena, ma semplicemente spiega in che modo Ashley Madison riuscì a catturare l’attenzione e le carte di credito dei suoi utenti. Il sito era (ed è tuttora) dedicato a persone sposate che vogliono concedersi un’avventura eccitante, senza farlo sapere a tutti. Una riservatezza e una sicurezza telematica che l’azienda pubblicizzava come i suoi punti di forza, anche sui celebri cartelloni pubblicitari sui quali una signora ammiccante faceva il gesto del silenzio. Un gesto che verrà ripreso ironicamente anche da Noel Biderman nelle sue frequenti apparizioni televisive prima del ritorno all’anonimato. Ci vengono svelate anche curiosità interessanti, come l’origine del nome del sito, che è semplicemente il risultato dell’unione di due nomi di donna allora molto diffusi, Ashley e Madison, che nel loro insieme suggerivano qualcosa di “borghese” e quindi situazioni intriganti su lenzuola di raso. in un contesto piacevole e discreto.
Tra filmati e interviste, viene dato spazio ad alcuni dei manager di spicco dell’azienda, tra cui Evan Beck, che dalla sua villa con piscina, spiega come si è evoluto il progetto, che prima era rivolto ad un’utenza prettamente maschile, e poi ha dovuto necessariamente trovare un modo per coinvolgere anche le donne. Anche i dibattiti negli studi televisivi, con Biderman che si professa monogamo e fedele, ma pontifica su matrimoni salvati e rivitalizzati dai tradimenti, di fronte a conduttori finto scandalizzati, serve a far crescere l’engagement nei confronti dell’impresa.
Le storie delle coppie travolte dallo scandalo: i vlogger cristiani, la coppia aperte e la vedova
![Una scena del documentario su Ashley Madison](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/ashley-madison-documentario-nera.jpg)
Dal secondo episodio in poi, il documentario somiglia ad un episodio di Desperate Housewives, ma senza l’ironia e i colpi di scena studiati da Marc Cherry e senza il fascino delle sue indimenticate protagoniste. Qui infatti, il racconto prende diverse direzioni precise, da una parte i primi scricchiolii nelle fondamenta di Ashley Madison, che avrebbero preannunciato i guai del 2015, dall’altra le storie tre coppie “campione” le cui vite sono state stravolte dal sito di incontri.
C’è una coppia aperta che si è conosciuta sul sito e ha trovato un’armonia insperabile: a lei piace essere una dominatrice e ha una forte esigenza di fare sesso, a lui piace avere tante avventure (col permesso della moglie), stanno bene insieme ma sul sesso amano cose diverse e quindi si rivolgono ad altri partner. Poi c’è la vedova di un signore con troppi segreti e vite parallele che, messo alle strette dai datori di lavoro, ha preferito un oblio al monossido di carbonio a troppe verità scomode. E poi ci sono Nia e Sam Rader, una coppia di vlogger cristiani (tuttora attivi) con i quali francamente è difficile entrare in empatia.
Nia e Sam Rader, sul loro amore disneyano calò improvvisamente il gelo
![Nia e Sam Rader nel documentario su Ashley Madison](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/nia-sam-rader-ashley-madison.jpg)
La vicenda di Nia e Sam, raccontata a piccoli passi dall’inizio del documentario su Ashley Madison, mostra il rapporto bizzarro di molti americani con il sesso. I Rader sono giovani, sono molto carini, hanno dei figli, hanno un grande successo su Youtube, dove mostrano la loro vita da Ferragnez di Cristo: più semplici, meno griffati, ma ugualmente attaccati al loro numero di follower, tanto che questo sarà determinante nella loro riconciliazione. La loro vita è una fiaba, lui si innamora di lei ispirato da una scena di Big Fish di Tim Burton, lei si innamora di lui perché “ha un rapporto speciale con Dio”. Troveranno la loro popolarità grazie ad un video in cui cantano una canzone di Frozen, chiusi in macchina.
Poi però scoppia lo scandalo: il nome di Sam inizia a circolare sui social e lui è costretto a dire tutto a Nia. E non deve dirle solo di essersi iscritto ad Ashley Madison, ma anche altre cose. Ed è su queste “altre cose” che si concentra la tensione narrativa dei restanti due episodi. Non vi spoileriamo nulla, ma ci aspettavamo cose veramente aberranti e invece siamo rimasti un po’ delusi.. La fiaba Disney dei Rader si trasforma in un dramma familiare che si fa sempre più imbarazzante ad ogni parola di pentimento e rimpianto, da parte di lui.
Cornetti al veleno
![una scena del documentario su Ashley Madison](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/documentario-ashley-madison-netflix-2.jpg)
Alla fine la miniserie spingerà qualcuno a delle riflessioni sul concetto di monogamia e sull’opportuninità di instaurare un dialogo sincero e trasparente col partner, sin dall’inizio della relazione. Verrà spontaneo giudicare le scelte delle coppie protagoniste di questo documentario, ma noi siamo sicuri di conoscere davvero chi abbiamo accanto? Da questo punto di vista, un film come Perfetti sconosciuti illustrava benissimo questo concetto, ma la vita non è un film e non è una commedia sexy degli anni ’80 in cui tutto finiva a cornetti e risate. Per i fedifraghi americani di Ashley Madison, così come per il capo dell’azienda, finì con le loro fantasie sessuali e desideri spiattellati in pubblico, alla mercé di bigotti voraci di esistenze da giudicare.
La recensione in breve
I tre episodi della miniserie Ashley Madison: sesso, scandali e bugie esplorano una vicenda interessante che avrebbe meritato una narrazione e una confezione più vivace e meno dilatata.
Pro
- Le tre storie parallele sono raccontate bene
- Il tema centrale è una vicenda interessante
- L'impatto mediatico dello scandalo è esposto bene
Contro
- Avrebbe meritato una confezione più frizzante
- Davvero difficile empatizzare con alcuni personaggi
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Voto CinemaSerieTV