La serie: Asunta, 2024. Creata da: Ramón Campos, Gema R. Neira, Jon de la Cuesta, David Orea. Cast: Candela Peña, Tristán Ulloa, Carlos Blanco, Maria Leon, Javier Gutiérrez. Genere: Drammatico, Crime. Durata: 50 minuti circa/6 episodi. Dove l’abbiamo visto: su Netflix.
Trama: Due genitori denunciano la scomparsa della figlia dodicenne Asunta, ma presto le indagini si rivoltano contro di loro. Da una storia vera.
A chi è consigliato? A chi è interessato a sviscerare ogni aspetto dell’omicidio di Asunta Basterra.
Questa nuova serie tv crime targata Netflix, getta uno sguardo profondo e avvincente sul misterioso caso della scomparsa e del tragico ritrovamento del cadavere della 12enne Asunta Basterra, un fatto di cronaca complesso e intricato che, nel 2013, scosse l’opinione pubblica spagnola. Attraverso una ricostruzione fittizia degli eventi e il talento degli attori protagonisti, lo show in sei episodi ci porta nel cuore di un dramma avvolto da segreti, sospetti e una rete intricata di indizi.
Come vedremo nella nostra recensione di Asunta, il processo mediatico che si svolse intorno ai genitori della ragazza, poi condannati per l’omicidio della figlia, viene esplorato in tutta la sua complessità, invitando il pubblico a riflettere sul potere delle apparenze e sulle inquietanti verità che spesso si nascondono dietro una facciata di perfezione. Con una trama avvincente e un cast eccezionale, Asunta promette di tenere incollati gli spettatori fino all’ultimo episodio, gettando nuova luce su uno dei casi più discussi degli ultimi anni.
Una famiglia (im)perfetta
Il 21 settembre 2013, Rosario Porto e Alfonso Basterra denunciano la scomparsa della loro figlia adottiva di 12 anni, Asunta, il cui corpo viene rinvenuto sole poche ore più tardi vicino a una strada nella periferia di Santiago de Compostela. La vicinanza alla casa della famiglia e il tipo di spago con il quale la ragazza era stata legata portano immediatamente la polizia a sospettare dei genitori, scuotendo profondamente la città e l’opinione pubblica spagnola. La domanda che inevitabilmente tutti iniziano a porsi è: cosa può spingere una madre e un padre ad uccidere la propria figlia? E quale segreto si cela dietro la facciata di una famiglia apparentemente perfetta? Il giudice istruttore Malvar vorrebbe chiudere velocemente il caso, tuttavia, a causa della scarsità delle prove, la questione si fa sempre più contorta, culminando in un clamoroso processo mediatico e in una condanna per omicidio.
Un sceneggiatura rigorosa
Il caso dell’omicidio di Asunta Basterra nel 2013 ha catalizzato l’attenzione dei media e del pubblico, scatenando discussioni animate e teorie del complotto che hanno scrutato a fondo il movente e le dinamiche familiari coinvolte. Ma oltre a ciò, ha sollevato una serie di interrogativi cruciali riguardo alla supervisione nei processi di adozione internazionale e al modo in cui i media trattano i casi di cronaca nera.
Con Asunta, Netflix si propone di offrire una rappresentazione realistica delle vicende narrate, adottando un approccio sobrio e misurato che si sposa perfettamente con la drammaticità intrinseca degli eventi e avvalendosi di una sceneggiatura, solida e accurata, che si attiene rigorosamente ai fatti, evitando eccessi nel raccontare questa tragica vicenda. Gestita con precisione chirurgica e utilizzando un tono freddo e privo di edulcorazioni, la serie riesce a essere incisiva e obiettiva senza mai perdere di vista il suo scopo: fare luce su un caso controverso e mediatico.
Il cast di Asunta
Il cast di Asunta regala al suo pubblico performance davvero eccellenti. Ad emergere in particolar modo è sicuramente l’attrice Candela Peña, capace di donare alla madre della ragazza – Rosario Porto – una complessità che rende il personaggio molto difficile da decifrare da parte degli spettatori: ogni sua apparizione sullo schermo, infatti, porta con sé un mare di ambiguità, elemento che non può che suscitare in chi guarda numerosi interrogativi sulla reale natura della donna. Allo stesso, modo Tristán Ulloa interpreta Alfonso Basterra in maniera fortemente enigmatica, rendendo il personaggio del padre a volte meritevole di compassione altre di profondo sospetto.
Carlos Blanco e Maria Leon possiedono una chimica irresistibile, trasmettendo un’empatia autentica nonostante il loro ruolo, quello degli agenti di polizia, li renda delle figure difficili da giudicare con sicurezza. Infine, Javier Gutiérrez incarna il male puro con una maestria sorprendente, conferendo ad ogni suo dialogo un’aura di inquietudine che lo rende un personaggio profondamente detestabile. Degne di nota anche le interpretazioni del cast di supporto – composto perlopiù da testimoni e membri della giuria – che apportano valore alla narrazione, contribuendo a creare un quadro ricco e avvincente.
La recensione in breve
La serie esplora il caso dell'omicidio di Asunta viene in tutta la sua complessità, invitando il pubblico a riflettere sul potere delle apparenze e sulle inquietanti verità che spesso si nascondono dietro una facciata di perfezione. Con una trama avvincente, una sceneggiatura attinente ai fatti e un ottimo cast, Asunta promette di tenere incollati gli spettatori fino all'ultimo episodio, gettando nuova luce su uno dei casi più discussi degli ultimi anni.
Pro
- La lucidità e il rigore nel raccontare gli eventi
- Le ottime interpretazioni del cast
Contro
- La complessità della narrazione richiede molta attenzione
- Voto CinemaSerieTV