La serie: Baby Bandito, 2024. Creata da: Julio Jorquera. Cast: Nicolás Contreras, Francisca Armstrong, Pablo Macaya, Carmen Zabala, Lukas Vergara, Amparo Noguera, Paulina Urrutia, Marcelo Alonso Genere: Azione, crime, thriller. Durata: 40 minuti ca./8 episodi. Dove l’abbiamo vista: su Netflix.
Trama: Il suo nome è Kevin Tapia. Ma in Europa è conosciuto come “Il Baby Bandito”. Questa è la storia dello skateboarder che ha messo a segno il colpo del secolo in Cile.
Baby Bandito, tra le nuovissime serie Netflix, irrompe sullo schermo con la velocità di un kickflip di uno skater, promettendo un colpo di proporzioni epiche e una montagna russa di emozioni. Basata su fatti realmente accaduti, la produzione cilena fa rivivere la storia di Kevin Olguín, meglio conosciuto come “Baby Bandito”, il criminale protagonista di una rapina milionaria. Non sarà una serie particolarmente originale ma, come vedremo in questa recensione di Baby Bandito, riesce a offrire una storia accattivante, divertente e abilmente sceneggiata e ritmata. Ideale per chi cerca un’esperienza di genere classico con la giusta dose di romanticismo, azione ed adrenalina.
Baby Bandito, il Robin Hood cileno?
La vita dello skater Kevin Tapia, un giovane di umili origini, prende una piega inaspettata quando si innamora di Genesis, una giovane donna dell’alta società cilena. Deciso a rischiare tutto per questo amore proibito, Kevin si imbarca in un piano meticoloso per derubare una pericolosa banda criminale di un bottino milionario. La storia d’amore di Kevin e Genesis, che si scontra con la violazione delle regole e con un intenso inseguimento, si intreccia dunque con il pericolo estremo, mentre cercano una vita al di fuori dell’ordinario. In questo viaggio – che li porterà fino a Roma – la passione e il rischio raggiungono il loro apice.
La serie si basa sulla famosa “rapina del secolo”, perpetrata da una banda di rapinatori all’aeroporto internazionale Arturo Merino Benítez, nella regione metropolitana di Santiago del Cile, il 12 agosto 2014. Pur ispirandosi a questa rapina, chiarisce che gli eventi sono stati “distorti per comodità loro e nostra“. Sebbene l’ambiziosa produzione presenti grandi scene d’azione e inseguimenti, non cerca di romanzare le attività in cui è stato coinvolto il suo protagonista. Non punta sulla messa in scena del fatto, quanto a riflettere su come le persone possono cambiare quando hanno i soldi, qualcosa di molto umano, lontano dall’idealizzazione.
Soddisfare i requisiti “da piattaforma”
Baby Bandito si distingue per la sua capacità di essere all’altezza delle aspettative del genere in modo solido. Nella sua semplicità, è un esempio di narrazione ben strutturata che, lungi dall’offrire lezioni morali o puntare a un’estetiva innovativa, sceglie di immergersi nell’essenza di un racconto classico, in cui romanticismo e azione si intrecciano in modo equilibrato. La serie si dedica al perfezionamento di una formula classica, dimostrando una profonda comprensione delle aspettative del pubblico nei confronti del genere. Con il suo approccio deliberato e preciso, si discosta dalla tendenza contemporanea a rompere gli schemi, scegliendo invece di offrire una narrazione che risponde alle esigenze e ai desideri dello spettatore tradizionale.
Senza dubbio, l’interpretazione di Nicolás Contreras contribuisce in maniera preponderante a questa operazione verso il pubblico, apportando fascino distintivo e grande personalità non solo a un ruolo, ma all’identità della serie e alla sua ricerca di legame emotivo con il pubblico. Anche Francisca Armstrong nel ruolo di Genesis è una controparte accattivante e la chimica con Contreras sullo schermo aggiunge uno strato di autenticità alla loro tumultuosa storia d’amore.
Baby Bandito riflette soprattutto su come i fattori socioeconomici determinino la formazione di un criminale. Il protagonista, Kevin Tapia, non aveva alcuna intenzione di diventare un rapinatore, ma è finito dalla parte sbagliata della legge a causa delle circostanza. Con un padre in prigione e una madre piena di debiti finanziari, Kevin, in quanto figlio maschio, si rende conto di dover sostenere finanziariamente la sua famiglia. Troppo giovane e non abbastanza qualificato per trovare un lavoro dignitoso, Kevin cresce in quartieri dove lo spaccio di droga è la prassi e fare soldi con mezzi illegali è, spesso, l’unica opzione.
Love as a currency: anche l’amore è merce
Anche l’amore ha impattato sulla decisione di Kevin di compiere una rapina. Innamoratosi di Genesis, una ragazza privilegiata che attira la sua attenzione allo skatepark, si rende conto che deve fare soldi per poter “essere all’altezza”. In Baby Bandito, l’amore è studiato attraverso una lente economica, e la decisione di Kevin di rischiare tutto per guadagnare miliardi ha molto a che fare con l’impressionare Genesis e dimostrare che la sua famiglia si sbaglia a considerarlo un pezzente.
Un altro degli aspetti salienti di Baby Bandito è l’esplorazione delle ripercussioni dei social media all’indomani della rapina. In un’epoca in cui ogni mossa è documentata e condivisa, la serie analizza l’impatto del mondo virtuale sulle conseguenze della vita reale. Intreccia abilmente temi contemporanei, rendendo la narrazione non solo un’emozionante storia di rapina, ma anche un commento sull’intersezione tra tecnologia, amore e crimine.
È una storia d’amore e di furto che abbraccia i suoi difetti con una disinvolta alzata di spalle, invitando gli spettatori a salire sullo skate e a cavalcare le onde imprevedibili del tumultuoso mondo di Kevin Tapia. Quindi, accendete Netflix se volete immergervi in questo viaggio esilarante, che intreccia il brivido della rapina con il fascino di una storia d’amore non convenzionale.
La recensione in breve
Con una sferzata di energia dal Cile, Baby Bandito è una divertente aggiunta al catalogo Netflix, che prende l'azione degli heist movies e series per ragionare sulla nascita di un piccolo criminale.
- Voto CinemaSerieTv