La serie: Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps – La serie, 2023. Creata da: Pablo Trincia e Riccardo Spagnoli. Cast: Pablo Trincia Genere: Documentario. Durata: 30 minuti circa/4 episodi. Dove l’abbiamo visto: in anteprima su Sky.
Trama: Dopo il successo del podcast omonimo, Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps – La serie ripercorre, questa volta con l’ausilio di materiale visivo, uno dei più terribili casi di cronaca nera del nostro paese, quello della sedicenne di potentina Elisa Claps.
Dopo l’incredibile successo del podcast ideato da Pablo Trincia, arriva su Sky la docuserie omonima prodotta da Sky Italia e Sky TG24 e realizzata da Chora Media che, supportata da materiale visivo come testimonianze dirette, documenti inediti e filmati dell’epoca, ci fa rivivere ancora una volta la terribile vicenda della sedicenne potentina Elisa Claps, scomparsa nel nulla il 12 settembre 1993 e ritrovata cadavere, ben 17 anni più tardi, nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità a Potenza. A 30 anni dalla morte di Elisa, infatti, sono ancora tanti gli interrogativi ai quali gli inquirenti ma soprattutto la famiglia vorrebbero trovare risposta, riguardanti in particolar modo il suo assassino, Danilo Restivo, e i motivi per i quali ci siano voluti così tanti anni per assicurarlo alla giustizia.
Come vedremo nella nostra recensione di Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps – La serie, nel corso dei suoi 4 episodi da circa 30 minuti l’uno, la docuserie ricostruisce la vicenda concentrandosi in particolar modo sugli anni successivi all’omicidio di Elisa, dai guai giudiziari di Danilo Restivo in Inghilterra al ritrovamento del corpo senza vita della ragazza a Potenza. L’ampio utilizzo di materiale visivo, di cui gran parte inedito, ci permette finalmente di vedere ciò che con il podcast avevamo solo potuto immaginare ma, a causa dei tempi televisivi più ristretti, viene concesso meno tempo alla complessità degli eventi narrati e al ritratto di Elisa.
La trama: un caso che poteva essere risolto in 48 ore
La mattina del 12 settembre 1993, la sedicenne Elisa Claps scompare nel nulla dopo essere stata vista per l’ultima volta nella chiesa della Santissima Trinità, nel centro della città di Potenza. Diciassette anni più tardi, il corpo senza vita della giovane, o meglio i suoi resti mummificati, vengono rinvenuti da un gruppo di operai proprio nel sottotetto della Trinità. Una scoperta che spalanca un vero e proprio vaso di Pandora di errori, omertà e depistaggi, tutti elementi che hanno permesso all’assassino di Elisa, Danilo Restivo, di compiere, nel 2002, un altro omicidio. Ed è proprio da quest’ultimo che prende il via la narrazione della docuserie, che porta subito sullo schermo il ritrovamento del cadavere mutilato di Heather Barnett, una sarta di Bournemouth, nel Dorset, con la sola colpa di essere la vicina di casa di Restivo, appena trasferitosi in Inghilterra per coronare il proprio sogno d’amore con una donna più grande conosciuta in chat.
Sospettato fin da subito dell’efferato omicidio – ma condannato solo otto anni più tardi – la polizia inglese viene a conoscenza del passato uomo e, soprattutto, della sua implicazione nel caso della scomparsa di Elisa Claps. Torniamo così indietro negli anni, a quel giorno di settembre del 1993 e a quella terribile vicenda che avrebbe potuto trovare la propria risoluzione nel giro di 48 ore se solo i familiari di Elisa, in particolare il fratello Gildo e la madre Filomena, fossero stati ascoltati dalla Procura nei loro più che fondati sospetti nei confronti di Restivo.
Un prodotto complementare
Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps – La serie va vista non come la trasposizione televisiva dell’omonimo podcast ma come un prodotto complementare ad esso. L’utilizzo di materiale visivo come filmati dell’epoca e atti giudiziari inediti, coadiuvato dai racconti dei testimoni diretti, permettono infatti allo spettatore di vedere finalmente con i propri occhi i luoghi e i volti che con la versione audio aveva solo potuto immaginare. A questo si aggiungono alcuni momenti di inchiesta “sul campo” che conferiscono realismo al racconto, rendendo le vicende riportate ancora più coinvolgenti. Rispetto al podcast, inoltre, la serie Sky è completamente rivista nella propria struttura narrativa: non segue la linea temporale degli eventi ma utilizza flashback e flashforward per entrare immediatamente nel vivo del racconto e stimolare in chi guarda una crescente curiosità, soprattutto da parte di coloro che non conoscono in maniera approfondita il caso.
La serie sembra infatti voler intercettare in particolar modo quella fetta di pubblico che non ha ascoltato il podcast in quanto, al di là dell’elemento visivo sopracitato, poco viene aggiunto a quelle nove puntate in cui Pablo Trincia aveva già scandagliato il caso in maniera così puntuale e approfondita, concedendo ampio spazio anche alla figura di Elisa e al contesto nel quale il “mostro” aveva potuto svilupparsi in maniera quasi indisturbata.
Il tempo: un elemento a sfavore
E difatti, ciò che alcuni potrebbero non apprezzare della serie – che comunque rispetta appieno i tempi televisivi – è il suo formato estremamente ridotto rispetto al podcast: 4 episodi da mezz’ora l’uno a volte non sembrano sufficienti per poter coprire una vicenda così lunga e complessa, che per essere compresa appieno avrebbe bisogno di essere svelata in maniera progressiva, analizzando tutti quegli eventi – fortuiti e non – che hanno permesso a Danilo Restivo di sfuggire per così tanti anni alla giustizia, italiana in primis ma anche inglese. Questo fa sì che diversi aspetti della vicenda vengano tralasciati e che anche la figura di Elisa emerga solo in modo parziale, impedendo al pubblico sviluppare nei suoi confronti quell’empatia che invece meriterebbero e di familiarizzare con il contesto potentino.
Inaspettatamente, invece, viene dedicato ampio spazio (quasi un’intera puntata) all’omicidio di Jong Ok Shin, detta Oki, studentessa sudcoreana uccisa sempre a Bournemouth, a pochi centinaia di metri da casa di Restivo. Nonostante per questo delitto sia stata ufficialmente condannata un’altra persona, attualmente in carcere, l’episodio riporta testimonianze, video di sorveglianza mai pubblicati e atti giudiziari inediti a favore di un coinvolgimento dell’assassino di Elisa. Questa scelta di concentrarsi maggiormente sui fatti, insieme alle modalità con le quali vengono presentate le prove, conferisce a Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps – La serie uno stampo decisamente internazionale, il cui gradimento dipenderà esclusivamente dal gusto personale dello spettatore.
La recensione in breve
Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps – La serie ricostruisce la vicenda concentrandosi in particolar modo sugli anni successivo all'omicidio di Elisa, dai guai giudiziari di Danilo Restivo in Inghilterra al ritrovamento del corpo senza vita della ragazza a Potenza. L'ampio utilizzo di materiale visivo ci permette finalmente di vedere ciò che con il podcast avevamo solo potuto immaginare ma, a causa dei tempi televisivi più ristretti, viene concesso meno tempo alla complessità degli eventi narrati e al ritratto di Elisa.
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Voto CinemaSerieTV