La serie: Echo, 2022. Creato da: Sydney Freeland e Catriona McKenzie. Cast: Alaqua Cox, Vincent D’Onofrio, Graham Greene. Genere: Cinecomic, action, gangester. Durata: 5 episodi tra i 40 e i 50 minuti. Dove l’abbiamo visto: Su Disney+, in anteprima.
Trama: Echo racconta la storia di Maya Lopez, inseguita dall’impero criminale di Wilson Fisk. Quando il suo viaggio la riporta a casa, Maya deve confrontarsi con la propria famiglia e la sua eredità. .
C’è aria di novità nel mondo del Marvel Cinematic Universe e quindi anche nel mondo di Disney+, dove ormai da qualche anno siamo abituati a vedere le gesta dei nostri amati supereroi che una volta erano di casa solo al cinema. È in arrivo infatti Echo, la nuova serie Marvel Studios disponibile su Disney+, con cinque episodi, in streaming il 10 gennaio. È la prima volta in cui una serie targata Marvel Studios debutta con tutti gli episodi al momento del lancio. Ma è anche la prima volta in cui viene lanciato un nuovo marchio, Marvel Spotlight, un nuovo tipo di racconto leggermente diverso dagli altri. Nella recensione di Echo (di cui abbiamo visto in anteprima i primi tre episodi) vi racconteremo allora che cos’è questa nuova collana, insieme alle particolarità di una serie che funziona molto bene. Se da un lato ha al centro un eroe, anzi un’eroina, poco nota, dall’altro può contare su ritmo, azione, ironia, scene spettacolari e attori sorprendenti, e tutti in parte.
La trama: Maya Lopez contro l’impero di Fisk
Echo parte da molto lontano, dalla notte dei tempi, in cui una creatura leggendaria libera un intero popolo da una mitologica caverna, per portarlo sulla nostra Terra e farlo diventare umano. È così che, vuole la leggenda, è nato il popolo dei Choctaw, nativi americani. Arriviamo così ai giorni nostri – ma torneremo spesso nel passato – per assistere alla storia di Maya Lopez (Alaqua Cox). Vittima di un incidente stradale da bambina, in cui perde una gamba (e l’amata madre), si trova a crescere a New York, dove prima viene assoldata dall’impero criminale di Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) e poi, quando capisce che è stato lui a volere la morte del padre, si trova a combatterlo. Quando il suo viaggio la riporta a casa, Maya deve confrontarsi con la propria famiglia e la sua eredità.
Che cosa sono i nuovi Marvel Spotlight?
C’è tantissimo da dire su questa nuova serie. Ma prima partiamo dalla “collana” in cui è inserita. I Marvel Spotlight, che proprio Echo inaugura, sono un nuovo format di storie dal mondo Marvel. Ispirate a una collana di fumetti antologica lanciata negli anni Settanta (da cui, tra gli altri, prese vita Ghost Rider), si tratta di storie che puntano meno sull’intreccio con le altre trame del mondo Marvel e più sui personaggi, sul loro carattere e sulla loro intimità. Si tratta, insomma, di storie che possono essere seguite e comprese anche se si ha perso qualcuna delle ultime serie Marvel o qualcuno dei film degli Avengers.
Maya Lopez: eroina poco nota a cui ci si affeziona
Echo è anche la Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, che arriva dopo che la Fase 4, inaugurata al cinema da Shang Chi e dagli Eternals, ha lasciato piuttosto perplessi. Dato l’addio ad alcuni degli eroi più amati dell’universo, come Iron Man e Captain America, quella fase ha sofferto soprattutto del fatto di averci proposto eroi meno noti. Potrebbe essere così anche con la protagonista di Echo, Maya Lopez, un personaggio che molti di noi non conoscevano. Ma il problema è subito superato. Con un’efficace origin story, che scorre intensa e velocissima (e in cui ci sarebbe materiale per altre stagioni e spin-off), già nel primo episodio si riesce ad affezionarsi a questo personaggio, alla sua storia, ai suoi drammi. E al suo volto insolito, allo stesso tempo duro, dolce, e capace di un senso di distacco e ironia che Alaqua Cox riesce a dare.
Maya Lopez come Daredevil: se la disabilità diventa forza
E il personaggio di Maya è interessante da tutta una serie di aspetti. È una donna in un mondo di uomini, fa parte di una minoranza etnica, come quella dei nativi americani. È sordomuta dalla nascita ed è amputata e porta una protesi. Echo quindi è una storia che parla di diversità da molti punti di vista. Ed è anche una di quelle storia in cui una disabilità finisce per diventare superpotere, come in Daredevil, che non a caso fa il suo cameo nel primo episodio, insieme a Hawkeye (della cui serie Echo è uno spin-off). Non solo Maya, pur non udendo, riesce a suo modo a “sentire” le cose (grazie alla connessione con la Dea fondatrice del suo popolo e a un’altra antenata vissuta nell’Ottocento), ma la sua protesi, trattata ad arte, riesce a diventare un’arma in più e allo stesso tempo un simbolo.
Graham Greene e Vincent D’Onofrio, grandi attori
Come avrete capito, Echo è una serie che, pur muovendosi tra cinecomic, action e gangster movie, gioca anche con i miti, le leggende, gli archetipi dell’inconscio collettivo, storie che vengono dalla notte dei tempi delle tradizioni dei nativi americani (mai raccontate abbastanza sullo schermo) e che in qualche modo si avvicinano alle nostre. Tutto infatti nasce da una caverna, e, anche se si tratta di un’altra storia, è impossibile non pensare a Platone e al famoso mito. Questo rimando alla tradizione, poi, è l’occasione di viaggiare spesso nel passato con scene spettacolari. Come quella del gioco con la palla, simile al rugby, a cui assistiamo nel flashback del 1200 d.C. che apre il secondo episodio, o la storia dei Lighthorsemen, girata con gli stilemi del cinema muto e dei cinegiornali, che apre l’episodio 3.
Insieme al notevole piano sequenza del primo episodio, tutto questo ci fa capire come Echo non sia affatto una serie “minore”, ma una grande e ambiziosa produzione, che punta su scene spettacolari e ad effetto. Di questo grande spettacolo fanno parte una serie di attori davvero sorprendenti, volti inediti, intensi, e tutti in parte. E due nostre vecchie conoscenze. Graham Greene, che avevamo conosciuto più di 30 anni fa in Balla coi lupi, è un personaggio interessante, il nonno della protagonista, un mentore a metà tra il Maestro Miyagi e Mac Gyver. E poi c’è un villain d’eccezione: Vincent D’Onofrio, il nostro “palla di lardo” di Full Metal Jacket che oggi è uno degli attori più espressivi e inquietanti su piazza.
La recensione in breve
Nella recensione di Echo vi abbiamo parlato di una serie che funziona molto bene. Se da un lato ha al centro un eroe, anzi un’eroina, poco nota, dall’altro può contare su ritmo, azione, ironia, scene spettacolari e attori sorprendenti, e tutti in parte.
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