La serie: Élite, 2022. Creata da: Carlos Montero e Darío Madrona. Cast: Pol Granch, Carla Diaz, Manu Rios, Andrés Velencoso, Martina Cariddi, Valentina Zenere, André Lamoglia. Genere: Dramma adolescenziale, thriller. Durata: 40-60 minuti ca./8 episodi. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix, in lingua originale.
Trama: Dopo la morte di un altro studente, Las Encinas cerca di voltare pagina con l’inizio di un nuovo anno scolastico. Nuovi volti si uniscono per aiutare a contrastare il sistema corrotto; se i responsabili non affrontano questi problemi, spetterà agli studenti farlo.
Gli studenti di Las Encinas sono tornati per un nuovo anno scolastico e per propinarci le solite storyline ultra ripetitive. Per diversi mesi, Netflix non ha mostrato alcuna pietà nel cancellare serie con grande potenziale dal suo catalogo, mentre ha insisito nel voler spremere fino all’ultima goccia il successo di Élite, anzi: la piattaforma streaming si fida talmente tanto della serie che ha deciso di rinnovarla per una settima stagione ancora prima della première della sesta e prima di poterne analizzare i dati di ascolto. Come vedremo nella nostra recensione di Élite 6, quella che era partita come una versione spagnola di Gossip Girl ma che, con le prime stagioni, era riuscita a ritagliarsi una propria identità, ormai non è altro che una serie che scimmiotta se stessa, perdendo ogni briciolo di credibilità e spazzando via ciò che di serio i protagonisti si erano impegnati a costruire.
Élite 6, la trama: l’ennesimo mistero da risolvere
La sesta stagione di Élite riparte dallo “scandalo” – si fa per dire, ormai avremmo dovuto aspettarcelo – della morte di Samuel (Itzan Escamilla), protagonista delle prime stagioni della serie. Ma è anche tempo di concentrarsi su un nuovo mistero, lo “starting point” di ogni stagione di Élite, rivelato fin dai primissimi fotogrammi: vediamo Iván (André Lamoglia) investito da un’auto e, mentre giace privo di sensi a terra, ci viene fatta notare un’auto nera che sfreccia in lontananza. Nel cercare di ricostruire cosa è accaduto a Iván, passiamo al presente con Ari (Carla Díaz) che fa visita al padre in prigione; Benjamín (Diego Martín) assicura alla figlia che sta lavorando per dimostrare la sua innocenza riguardo alla morte di Samuel ma, nel frattempo, i suoi avvocati pensano che sarebbe meglio se Ari e i suoi fratelli tornassero a scuola a Las Encinas. Nella scuola superiore elitaria di Madrid, l’anno scolastico inizia con un nuovo preside e Ari e i suoi fratelli sono al centro del gossip a causa dell’arresto del padre. A scuola, Patrick (Manu Rios) viene presto confortato da Iván (André Lamoglia), che ufficializza la loro relazione definendosi il fidanzato di Patrick.
Altrove, Isa (Valentina Zenere) invita l’intera classe alla serata inaugurale del suo nuovo teatro. La ragazza si confida con Ari e rivela di aver smesso di prendere gli ansiolitici che le erano stati prescritti dopo quello che Hugo, Alex e Javi le avevano fatto. La festa di Isadora diventa presto il luogo in cui le cose iniziano a complicarsi: Ari cerca di provarci con Nico (Ander Puig), che la rifiuta a causa dei suoi commenti transfobici nei suoi confronti. Anche la relazione tra Iván e Patrick subisce una battuta d’arresto a causa del padre di Iván, Cruz (Carloto Cotta), che finisce per baciare Patrick.
Élite ha perso completamente la sua forza creativa
Parliamoci chiaro: Élite avrebbe dovuto concludersi con la sua terza stagione, che ha portato alla morte di Polo, chiusura perfetta se pensiamo a come tutto è iniziato. Purtroppo, Netflix si è lasciato sfuggire questa opportunità e ha preferito puntare tutto su uno dei titoli più di rilievo della piattaforma che, sempre più spesso, arrivano dalla Spagna (un destino simile ha interessato anche La Casa di Carta). Ora, ci troviamo davanti a una sesta stagione che, per quanto possa divertire gli appassionati, non è minimamente all’altezza delle prime e non si cura in nessun modo di conservarne l’essenza. Ogni aspetto della costruzione narrativa è trascurato; addirittura, siamo portati a credere che alcuni personaggi fossero già presenti nella quinta stagione, per rendere più “naturale” il loro improvviso protagonismo. Prendere in giro il pubblico non è mai una tattica efficace, a maggior ragione se molti di questi nuovi volti funzionano solo come riempitivo per colmare un’esigenza narrativa, invece di apportare più forza drammatica alle storyline.
La perdita di ogni livello di credibilità
Dalla terza stagione in poi, Élite si è impegnata a imporre alla propria narrazione un tono sempre più vendicativo, raggiungendo il punto massimo con questa stagione, che si distacca di gran lunga dal tocco inclusivo che la serie ha sempre promosso. Il problema è che, così facendo, la componente più di intrattenimento – anche trash, kitsch e scadente, tipica di questo genere – viene meno e la stessa idea di guilty pleasure arriva al punto di disintegrarsi completamente. Chiaramente, l’estetica impregnata di edonismo che ha reso popolare la serie è ancora presente in alcuni frangenti, come la festa privata del terzo episodio ma, ribadiamo, è il desiderio di vendetta degli studenti a farla da padrone.
Dopo sei stagioni di Élite, i sospetti che nutrivamo già da anni si stanno trasformando in certezza: questi adolescenti ricchissimi non hanno più nulla da dirci e perfino i loro eccessi non sono più in grado di divertire. Carlos Montero e Darío Madrona puntano tutto sulle storyline di giovani adulti che vivono in un universo distorto, così irreale che nessuno può identificarsi con loro, tanto meno aspirare ad avere quel ritmo di vita. Il loro viaggio dovrebbe dunque fungere da veicolo metaforico per analizzare problematiche e controversie contemporanee, ma è ormai impossibile conferire credibilità alla trama di questo prodotto. Per quanto tempo possiamo ancora avere a che fare con le storie della scuola elitaria con il più alto tasso di omicidi del Paese? La risposta dovrebbe essere “finchè il pubblico non decide” ma, in questo caso, sembra che abbia deciso da tempo.
La recensione in breve
Vendicativa, superficiale e ridondante, Élite 6 non fa che confermare i sospetti del pubblico: le storyline degli studenti di Las Encinas non sono più credibili, il fasto non è più quello di una volta e, soprattutto, ci mancano i vecchi personaggi.
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Voto CinemaSerieTv