La serie: Fascino Fatale. Creata da: Steven Pillemer. Cast: Kgomotso Christopher, Prince Grootboom and Thapelo Mokoena. Genere: Drammatico, thriller, giallo. Durata: 30-35 minuti ca./7 episodi. Dove la abbiamo vista: su Netflix.
Dopo 365 giorni, Sex/Life, Oscuro Desiderio e una serie di prodotti che hanno virato sull’erotico, sembra ormai chiaro che i thriller a sfondo sessuale si siano ritagliati una bella fetta di spazio – e di pubblico – su Netflix. Questo venerdì, arriva un’altra operazione di simile fattura su Netflix, Fascino Fatale, che tuttavia ha dalla sua parte una buona dose di atipicità, perlomeno sulla carta: si tratta infatti di una produzione sudafricana, con cui il pubblico medio di Netflix non ha propriamente familiarità.
Come vedremo nella nostra recensione di Fascino Fatale, la serie tv ha un obiettivo chiaro: offrirci un thriller di omicidi e infedeltà che, cospargendosi di sesso ed erotismo, cerca costantemente il coinvolgimento del pubblico attraverso una stretta aderenza alle convenzioni di genere. Pur non riservando sorprese, dimostra che l’industria sudafricana è in costante ascesa, e Netflix gioca un ruolo significativo in questo senso.
Fascino fatale, la trama: il Beautiful sudafricano
La storia ruota attorno a Nandi, una donna sposata che cerca sollievo dal suo matrimonio in crisi durante un weekend in viaggio con la sua migliore amica, Brenda. Tuttavia, il destino prende una piega inaspettata quando Nandi rimane invischiata in una relazione appassionata con l’enigmatico Jacob. Man mano che la loro relazione si approfondisce, iniziano a venire a galla oscuri segreti e motivazioni nascoste, che la fanno precipitare in un universo di incertezza e pericolo.
Il primo episodio ci introduce una Nandi nervosa prima di partire per il fine settimana con la sua migliore amica, Brenda: ha subito un recente aborto spontaneo che ha messo a dura prova il suo amore per il marito, Leonard. Inoltre, ha visto un messaggio sospetto sul telefono di lui da parte della sua giovane e bella nuova assistente, Ameera. Durante la loro lussuosa fuga, Brenda cerca di far ragionare Nandi e la incoraggia a provarci con un ragazzo sexy che vede sulla spiaggia. Sebbene Jacob sia molto più giovane, alla fine i due si incontrano e la sintonia è evidente fin da subito. Il giorno dopo, Nandi torna a casa senza Brenda, tornando alla sua quotidianità e ai suoi crescenti sospetti su Leonard. A quel punto, Brenda viene trovata morta e il caso potrebbe essere collegato non solo a un altro omicidio, ma anche a tutti i membri della cerchia ristretta di Nandi.
Una produzione “televisiva” in tutto
Nessuna questione sociale o temi politico: Netflix ci propone una classica storia di omicidio e infedeltà racchiusa in un tipo di produzione piuttosto televisiva, che potremmo tranquillamente assimilare al ben più noto Beautiful per tono, stile recitativo e di scrittura. Fascino Fatale cerca qualcosa in più, spingendosi nel territorio della provocazione e delle scene bollenti ma mai troppo, dato che tutti i prodotti di questo tipo tendono ad autodefinirsi come troppo espliciti nei dialoghi e mai nelle immagini. Tuttavia, la serie conferma che l’industria cinematografica sudafricana sta crescendo, e potrebbe potenzialmente inserirsi in uno spazio di contenuti molto conteso al momento.
Nonostante la sua apparente intenzione, come dicevamo, Fascino Fatale presenta una manciata di sequenze provocanti, decidendo di attenersi a uno stile di produzione televisivo senza puntare all’unicità a livello cinematografico. Sembra, in tutto e per tutto, un prodotto creato principalmente per lo spettatore medio, quello che genera introiti ma non affascina nessuno e che, tuttavia, potrebbe contribuisce in modo significativo al consolidamento dell’industria, qualora iniziasse a spopolare sui social.
Storyline disgregate, riflessioni mancate
Le storyline che compongono la narrazione di Fascino Fatale intrecciano diversi personaggi, con una sceneggiatura che non si allontana mai dalla sua formula consolidata o dalle marcate influenze di innumerevoli thriller hollywoodiani di questo tipo. A conti fatti, neanche la protagonista Kgomotso Christopher riesce a offrire un’interpretazione convincente di Nandi Mahlati: i conflitti interiori e la sua vulnerabilità vengono praticamente disintegrate in virtù di questa patina da soap opera intrisa di sesso, rischiando anche di minimizzare tematiche significative. Al pubblico viene così negato di immedesimarsi nei desideri di Nandi e di affrontare le conseguenze delle sue azioni, ma lo stesso discorso si adatta anche alla prova di Prince Grootboom brilla nei panni di Jacob Tau, un personaggio intrigante che dovrebbe trasmettere carisma e al contempo risultare enigmatico, ma ci viene presentato come mai veramente credibile.
Fascino fatale non riesce mai a offrire agli spettatori un’esperienza emozionante e/o ricca di suspense, evitando di approfondire temi cardine che attraversano le storyline dei personaggi, tra cui fiducia, lealtà e le conseguenze del cedere alla tentazione. Ci sarebbe stata la possibilità di imbastire una satira sui limiti del desiderio e sulla fragilità dei legami umani, lasciando gli spettatori a contemplare le scelte e le azioni dei personaggi episodio dopo episodio, mischiando erotismo, mistero e tradimento. Non c’è alcun dubbio che vedremo Fascino fatale in tendenza su Netflix, ma siamo ben lontani dal rimanere sedotti o coinvolti da questa esplorazione del lato oscuro della passione.
La recensione in breve
Fascino fatale contraddice persino il suo titolo e il genere d'appartenenza, perchè ogni suo tentativo di incursione nella sfera erotica o di mistero risulta ridicolo, una caricatura in termini narrativi e recitativi.
- Voto CinemaSerieTv