La serie: Furies, 2024. Creata da: Cedric Nicolas-Troyan, Samuel Bodin, Laura Weaver. Cast: Lina El Arabi, Marina Foïs, Mathieu Kassovitz, Steve Tientcheu, Quentin Faure. Genere: Azione, drammatico. Durata: 50 minuti circa / 8 episodi. Dove l’abbiamo visto: su Netflix.
Trama: Ossessionata dal desiderio di vendetta per la morte del padre, una giovane donna inizia a muoversi all’interno del mondo criminale parigino, dove fa la conoscenza del boss di questo ambiente pericoloso, una donna spietata soprannominata la Furia.
Sbarca su Netflix una nuova serie d’azione tutta al femminile, con al centro una storia di vendetta che si muove nel sottobosco della criminalità organizzata parigina. Lo show in 8 episodi segue una giovane donna figlia di una famiglia malavitosa che, dopo l’omicidio dell’amato padre e sei mesi trascorsi in galera, è ossessionata dall’idea di farsi giustizia da sola. Ma dovrà fare i conti con colei che mantiene l’ordine tra i gangster della piazza criminale della città, la Furia.
Una premessa tutto sommato interessante che, però, come vedremo nella nostra recensione di Furies, disattende le aspettative. La serie manca totalmente di originalità, con una sceneggiatura spesso confusa e poco fluida che si perde il troppi plot twist. Per quanto si parli, ovviamente, di puro intrattenimento senza impegno, la mancanza di profondità mortifica quelle che invece sono le buone performance delle sue attrici protagoniste.
Furia di vendetta
1999. Parigi, città dell’amore ma anche del crimine. Sei famiglie mafiose si dividono la piazza della malavita della capitale francese e non sono tollerati né l’anarchia né il caos; ma quando denaro e potere entrano in gioco, il disordine è inevitabile. Per questo, il crimine organizzato ha bisogno di qualcuno che mantenga l’ordine tra i gangster, una sorta di sceriffo, che intervenga quando viene commesso uno sgarro tra i suoi membri: è qui che entra in campo la Furia. Nessuno che l’abbia incontrata è mai sopravvissuto per raccontarlo. Nessuno, tranne Lyna.
Lyna (Lina El Arabi) sembra una studentessa come tante altre ma, in realtà, è figlia di criminali, con un padre che lavora come contabile della mala parigina, spostando, riciclando e distribuendo denaro. Motivo che la spinse, fin da giovanissima, ad allontanarsi dalla casa dei propri genitori, pur mantenendo con loro un ottimo rapporto. Questo fino a quando, il giorno del suo compleanno, l’amato padre viene assassinato davanti ai suoi occhi, sembra proprio per mano della Furia (Marina Foïs). I mesi trascorsi da Lyna in prigione per non aver aperto bocca sui loschi affari di famiglia serviranno quindi alla ragazza per prepararsi (fisicamente e psicologicamente) in vista della propria vendetta. Ma forse le cose non stanno proprio come crede…
Due performance vanificate
Partiamo da un presupposto: il fatto che Furies non abbia in sé elementi di avanguardia non è da considerare necessariamente un difetto. L’action serie francese si inquadra perfettamente nel genere al quale appartiene, tra intrighi della criminalità organizzata, proiettili che sfrecciano a un ritmo infernale e quel tocco di umorismo un po’ anni ’80. E questo basta per renderla, seppur non un prodotto originale, uno show che ti permette di sedersi sul divano, staccare la spina per una cinquantina di minuti (la durata di ogni episodio) e lasciarsi trasportare da sequenze a ritmo accelerato.
Il problema è che, nonostante le premesse non originali ma tutto sommato interessanti, la sceneggiatura risulta spesso confusa e poco fluida, soprattutto a causa dei numerosi plot twist che, seppur necessari in questo genere di spettacolo, fanno un po’ perdere il filo della narrazione. Abbiamo quindi puro intrattenimento, sì, ma fondamentalmente con poca profondità, il che che mortifica invece quelle che sono le buone performance delle sue attrici protagoniste. L’attrice francese Lina El Arabi veste infatti i panni di una John Wick al femminile con una certa convinzione, anche grazie al supporto della sua controparte, la star del cinema francese Marina Foïs nel ruolo della Furia, che regala al pubblico le sue espressioni ciniche e il suo caratteristico cipiglio.
La recensione in breve
Nonostante una premessa tutto sommato interessante, Furies disattende le aspettative. La serie manca totalmente di originalità, con una sceneggiatura spesso confusa e poco fluida che si perde il troppi plot twist. Per quanto si parli, ovviamente, di puro intrattenimento senza impegno, la mancanza di profondità mortifica quelle che invece sono le buone performance delle sue attrici protagoniste.
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