La serie: Hierarchy, 2024. Creata da: Bae Hyeon-jin, Chu Hye-mi. Genere: Teen drama. Cast: Roh Jeong-eui, Lee Chae-min, Kim Jae-won, Ji Hye-won, Lee Won-jung. Durata: 7 episodi/58-65 minuti circa. Dove l’abbiamo vista: su Netflix.
Trama: Fondata dal più importante conglomerato della Corea del Sud, il Jooshin Group, la Jooshin High School è un luogo in cui i ragazzi vengono scelti fin dalla nascita. In questo prestigioso liceo privato, una storia emozionante di amore, amicizia, vendetta e compassione si svolge tra diciotto giovani.
A chi è consigliata? Agli amanti dei teen drama con intrighi thriller, amori bollenti e personaggi stereotipati: a chi vorrebbe rivedere Élite e/o Gossip Girl.
Netflix ha presentato questo venerdì Hierarchy, nuova produzione coreana che rivisita il genere del thriller adolescenziale, il classico mix di intrighi, classi sociali e omicidi. Genere che ha fatto centro sulla piattaforma dal 2018, con il grandissimo successo della serie tv spagnola Élite; da allora, e quasi senza variazioni, questa formula si è ripetuta con furore ed è la Corea a proporcene l’ultima variazione. Come vedremo in questa recensione di Hierarchy, le serie coreane confermano il loro successo su Netflix, soprattutto per un motivo: danno al pubblico ciò che vuole e si aspetta. Non si nascondono, non deludono, puntando su una produzione curata e attori talentuosi e attraenti.
Hierarchy, benvenuti alla Jooshin High
![Gli studenti della Jooshin High nella serie tv Hierarchy (Fonte: Netflix)](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/06/hierarchy-serie-tv-recensione-1024x540.jpg)
In un lussuoso, costosissimo ed esclusivo liceo coreano, le questioni di classe funzionano a orologeria: gli eredi delle grandi famiglie, che vi studiano da generazioni, dominano la classe inferiore, che si attiene ai dettami dei ricchi eredi, sapendo che, in un modo o nell’altro, un giorno lavoreranno per loro. A questo punto arriva all’istituto un nuovo ragazzo, borsista, pronto a chiarire le circostanze che hanno portato alla morte di un suo amico, anche lui all’istituto e da tempo. Tutto sembra essere legato a un gruppo di ragazzi e soprattutto a una misteriosa ragazza di nome Jung Jae-i, figlia di uno dei più famosi uomini d’affari del Paese.
La scuola in questione è la Jooshin High, un istituto privato d’élite con decenni di storia prestigiosa. Dalla scherma al balletto, dall’arpa al Sardanapalus di Lord Byron, una serie infinita di attività extracurriculari è a disposizione degli studenti privilegiati, ma solo di quelli che possono permettersele. La Jooshin High esalta la noblesse oblige come credo scolastico, il che significa che accoglie un numero selezionato di studenti con borsa di studio. Quest’anno, il posto esclusivo spetta a KANG HA (Lee Chae-min), ma ben presto diventa evidente che i borsisti vengono sminuiti perché si trovano su un gradino sociale più basso. Non solo le loro cravatte sono di colore diverso, il che li distingue, ma viene anche negato loro l’accesso a determinati servizi.
All’apice di questa gerarchia siede un quartetto delle persone più popolari – e potenti – della scuola. Solo una mostra un segno di disprezzo verso lo status quo: si tratta della distaccata JUNG JAE-YI (Noh Jung-eui), figlia maggiore del gruppo Jaeyul. Non solo mette le distanze tra sé e i suoi colleghi d’élite, ma rompe anche con l’amico d’infanzia KIM RI-AHN (Kim Jae-won) – per di più attraverso un’adrenalinica scommessa sulle corse – dopo tre mesi in cui l’ha ignorato mentre era all’estero.
Gli altri si accontentano di stare comodamente seduti sul loro trono, ma ognuno di loro ha i propri demoni. L’erede di Jooshin, Ri-ahn, ha tutto ciò che potrebbe desiderare, tranne l’amore di sua madre. YOON HE-RA (Ji Hye-won) desidera attenzioni, soprattutto da parte di Ri-ahn; ora che la sua relazione con Jae-yi si è inasprita, si fionda su di lui per sedurlo. Per quanto riguarda il ragazzo dei fiori LEE WOO-JIN (Lee Won-jung), frequenta segretamente – e va a letto con – la loro insegnante di scuola HAN JI-SOO (Chae Seo-ahn). Non passa molto tempo prima che anche la facciata di Jae-yi inizi a incrinarsi. Criticata in ogni aspetto dal padre prepotente JUNG KI-YOUNG (Choi Won-young), Jae-yi lotta per essere la pecora nera rispetto al figlio d’oro che è il fratellastro.
Una trama confusa e una narrazione mediocre
![Frame tratto dalla serie tv coreana Hierarchy (Fonte: Netflix)](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/06/netflix-original-hierarchy-trailer-plot-cast-premiere-date-1024x650.jpg)
Hierarchy fa quello che promette: offre al pubblico una produzione di alto livello, con un’intera ambientazione di ville, auto sportive, feste e abiti stravaganti. Set, scenografie, fotografia… tutto è organizzato per creare un’atmosfera di lusso e di estrosa, banale raffinatezza. Esattamente quello che ci aspettiamo, anche a livello di sceneggiatura, con una storia thriller che mescola romanticismo, vendetta e le vicende di ragazzi che si sentono indifesi dai loro potenti genitori.
Tutto in Hierarchy ci ricorda Elite: come la produzione spagnola di successo che ha conquistato la piattaforma, la serie tv coreana propone un mix di mistero, relazioni, droga e crimine in una scuola prestigiosa, dove l’arrivo di nuovi studenti acuisce gli scontri tra le diverse classi sociali. Lo show Netflix tenta di fondere mistero e romanticismo in un contesto da teen-drama, ma il risultato, rispetto alle primissime stagioni di Elite, è deludente. L’idea di sconvolgere l’ordine esistente è già un cliché, e l’utilizzo di archi narrativi e angolazioni romantiche familiari rende lo sviluppo della trama così prevedibile che si possono anticipare facilmente i principali eventi della serie: quantomeno, la prima stagione di Elite aveva riservato alcuni plot twist e riflessioni su argomenti non così scontati.
Hierarchy fatica a trovare una propria cifra stilistica
![Scena di un episodio di Hierarchy (Fonte: Netflix)](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/06/hierarchy-netflix-1024x683.webp)
Questo dramma è un labirinto di segreti, con ogni studente che cova un’agenda nascosta. Alcuni sono alimentati da un ardente desiderio di vendetta, mentre altri mascherano la loro vera identità per navigare negli abissi della disparità di classe. Un complesso gioco di motivazioni che tiene gli spettatori con il fiato sospeso, intrecciando rivalità e pettegolezzi succosi. In questo caleidoscopio di intrighi ed emozioni tipici del dramma adolescenziale, Hierarchy tenta di distinguersi con mistero e violenza, ma finisce per perdersi, con una trama che gira a vuoto senza mai trovare una direzione chiara.
Hierarchy è un altro drama liceale dove gli studenti fanno tutto tranne che studiare. I personaggi sono prevedibili: il tutore severo, il protagonista riservato, il ricco prepotente, e altri stereotipi già presenti in molti show simili. Anche se le dinamiche romantiche sono accattivanti e la chimica tra Roh Jeong-eui e i suoi co-protagonisti è palpabile, le interazioni tra i personaggi non riescono a risollevare una trama già vista. Pur cercando di ritagliarsi una propria identità con una narrazione intricata e buone interpretazioni, la serie finisce per affrontare temi già ampiamente esplorati come tradimento, vendetta e amore, senza aggiungere nulla di nuovo.
La recensione in breve
Il tentativo di esplorare il divario sociale tra studenti in un ambiente come la Corea è apprezzabile, ma non basta a rendere la trama più profonda o originale.
Pro
- Va ad aggiungersi a un genere ben nutrito e particolarmente di successo
- L'esplorazione dell'ambiente scolastico coreano, non così noto al pubblico occidentale
Contro
- Tutto è prevedibile: dalla narrazione alle tipologie di personaggi
- Manca qualche spunto di riflessione originale, come era stato per Elite
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Voto CinemaSerieTv