La serie: Il codice del crimine, 2023 Creata da: Heitor Dhalia. Cast: Maeve Jinkings, Romulo Braga, Thomás Aquino e Pedro Caetano. Genere: Azione, avventura. Durata: 50-60 minuti/8 episodi. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix.
Trama: Dopo una rapina di proporzioni epiche nei locali di una società di sicurezza privata in Paraguay, gli agenti federali del Bureau di Foz do Iguaçu avviano una complessa indagine. Seguendo la scia dei campioni di DNA raccolti, scoprono una traccia che collega la rapina nel paese vicino con altri crimini recenti, svelando un piano ancora più ampio che coinvolge elementi criminali di entrambi i paesi.
Le serie sul mondo del crimine, che traggono ispirazione dalla realtà, raccolgono un pubblico vastissimo su Netflix: mese dopo mese, la piattaforma di streaming aggiunge una spunta alla voce “serie tv di questo genere“. Non fa eccezione Il codice del crimine, uscita il 14 novembre sulla piattaforma, un thriller in più episodi proveniente dal Brasile. Sebbene la narrazione abbia aggiunto elementi di finzione, la base della serie sono rapine reali avvenute nel Paese, la rapina ai danni dell’azienda Prosegur a Ciudad del Este nel 2017.: punto di vista che assume ulteriore significato se consideriamo che si tratta della prima serie poliziesca brasiliana ad arrivare su Netflix come titolo originale. In questa recensione de Il codice del crimine, vedremo come, avvalendosi di una regia interessanti e ottimi attori, la serie finisce per amalgamare con naturalezza fatti reali e finzione, conquistando gli spettatori che probabilmente sanno già che troveranno ciò che cercano nella nuova serie di Netflix.
Il codice del crimine, la trama: tra storia vera e finzione narrativa
Codice criminale si presente come un’adrenalinica avventura action, che invita gli spettatori a entrare nei regni oscuri del crimine e nell’implacabile ricerca della giustizia. La narrazione, intessuta con precisione, segue un gruppo di agenti della polizia federale dell’ufficio di Foz do Iguaçu mentre si imbarca in una missione ad alto rischio per smantellare una famigerata banda di rapinatori di banche. L’inizio della storia è segnato da un’audace rapina in una prestigiosa società di sicurezza in Paraguay, la Prosegur, che pone le basi per un’indagine intricata e dettagliata, alimentata da tecniche forensi all’avanguardia. La vera rapina, da cui trae spunto la serie, avvenne nel 2017 al confine tra Brasile e Paraguay: all’epoca il crimine fu accreditato al PCC, la fazione di San Paolo responsabile di azioni simili.
Anche Codice criminale è fondamentalmente ambientato sul teso confine tra Brasile e Paraguay, dove alcuni criminali brasiliani hanno adottato le tattiche del cosiddetto Novo Cangaço (Nuovo Cangaço) e hanno bloccato intere città, prendendo persino degli ostaggi per compiere rapine. Ben presto scopriamo che uno degli uomini dietro l’attacco è anche responsabile della morte del compagno di Benício (Rômulo Braga), un poliziotto segnato dalla vita, amareggiato e in cerca di vendetta. Lupo solitario disposto a tutto pur di vendicarsi, Benício preferisce lavorare da solo, con i suoi metodi, ma tutto cambia quando trova una nuova compagna, Suellen (Maeve Jinkings, da “The Others”). Insieme ad altri colleghi della Polizia Federale e affidandosi alla scienza forense, dovranno smascherare e affrontare una delle più grandi organizzazioni criminali brasiliane.
Grande precisione nella componente action
I primi quattro episodi de Il codice del crimine confezionano un’atmosfera ricca di suspense puntando più che altro sull’approccio investigativo, ma è soprattutto dall’episodio 5 che la posta in gioco si alza a dismisura, i pezzi del puzzle si uniscono e vengono svelate rivelazioni cruciali. La trama va progressivamente complicandosi – sembra impossibile, a tratti, pensare che si giunga a una conclusione – ma ci sono sequenze di azione e combattimento di alto livello che contribuiscono a spezzare la narrazione e ravvivare l’attenzione dello spettatore. Dal punto di vista dell’intrattenimento, Il codice del crimine presenta otto episodi ricchi di azione coinvolgente e dettagliata preparazione da entrambe le fazioni coinvolte nella battaglia.
Per gli appassionati di accurata esecuzione action, la serie potrebbe rivelarsi un’esperienza sorprendente. Al contrario, per gli spettatori che prediligono una narrazione più lineare, potrebbe risultare impegnativa e frustrante. Tenendo fede al suo titolo, la serie mostra in maniera approfondita come le analisi del DNA del materiale genetico dei banditi coinvolti nel caso Prosegur siano state fondamentali per svelare diversi altri crimini correlati e persino per arrestarli. Questo mix di indagini rende Il codice del crimine un “CSI” brasiliano che, pur non reinventandone alcun tropo, fa esattamente ciò che ci si aspetta da una serie d’azione poliziesca.
Personaggi ben tratteggiati
L’abilità narrativa di Dhalia brilla quando la serie si addentra nelle vite di questi laboriosi agenti federali, alle prese con le complessità della loro professione. L’uso di sofisticati metodi forensi, in particolare l’analisi del DNA, aggiunge uno strato di intrigo, offrendo al pubblico un posto in prima fila per le complessità della risoluzione dei crimini. Vale anche la pena di dire che, sebbene la serie abbia alcune eccellenti scene d’azione – di quelle che stupiscono anche chi non ama il genere – il suo successo maggiore è il modo in cui vengono costruite le relazioni interpersonali. La collaborazione tra Suellen e Benício crea la perfetta armonia di cui la trama aveva bisogno. Al contempo, questi non vengono rappresentati semplicemente come gli eroi della vicenda: viene esplorata la pluralità emotiva di ogni personaggio. Se Sem Alma uccide senza esitazione, piange anche quando pensa a suo figlio.
Sem Alma, il bandito interpretato da Thomas Aquino (“Bacurau”, “The Others”), è un ragazzo con stratificazioni e un forte codice morale, ma anche il principale sospettato dell’omicidio del partner di Benicio. Tuttavia, egli è solo parte di un meccanismo più complesso, una grande organizzazione che ovviamente raggiunge persone molto potenti su entrambi i lati del confine. In un ambiente così maschile, Suellen è “uno dei ragazzi”, scambia provocazioni e non accetta nulla in silenzio; il suo arco individuale è grandioso e sfrutta al meglio il talento drammatico di Maeve Jinkings. È nello scambio tra lei e Benicio che la serie acquista forza, perché c’è un’estraneità che si trasforma presto in ammirazione e rispetto quando si iniziano a vedere i difetti dell’altro; nessuno dei due è una persona facile ed entrambi si capiscono in questo modo, con le loro imperfezioni, completandosi e comprendendosi gradualmente.
Una storia poco originale, ma convincente
La storia che racconta Il codice del crimine è già nota al pubblico: il poliziotto burbero e con una ferita ancora aperta, che inizia a vedere le cose in modo diverso con l’arrivo di un nuovo partner. La serie brasiliana ne è consapevole, e non cerchi necessariamente di essere diversa, bensì di offrire esattamente ciò che il pubblico si aspetta. Ci sono quindi grandi scene d’azione, intrighi, tradimenti e molti cliché che garantiscono una zona di comfort allo spettatore. Nonostante le similitudini con altri thriller come “La Casa di Carta” e “Sleeping Dog”, forse Netflix avrebbe dovuto considerare il rilascio graduale degli episodi de Il codice del crimine, data la trama intricata. Gli episodi di un’ora con diverse sottotrame potrebbero rendere impegnativa la visione continua. In definitiva, la serie offre un mix avvincente di azione, suspense e dettagli intricati che richiede una certa pazienza da parte degli spettatori. Il fatto che sia una serie internazionale potrebbe causare una certa confusione, forse dovuta alla varietà di sfondi culturali e contesti presenti nella trama.
La recensione in breve
Il codice del crimine è l'appuntamento perfetto per gli spettatori che cercano un mix di suspense, azione e un'esplorazione stimolante delle sfide che devono affrontare coloro che sono impegnati a difendere la legge.
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Voto CinemaSerieTv