La serie: Inganno, 2024. Creata da: Teresa Ciabatti, Eleonora Ciampelli, Flaminia Grassi, Michela Straniero. Cast:: Monica Guerritore, Giacomo Gianniotti, Emanuel Caserio, Dharma Mangia Woods, Francesco Del Gaudio, Denise Capezza, Fabrizia Sacchi, Geppy Gleijeses. Genere: Drammatico, sentimentale. Durata: 30 minuti circa/6 episodi. Dove l’abbiamo visto: in anteprima su Netflix.
Trama: Una sessantenne di successo riscopre la passione dopo l’incontro con un giovane uomo misterioso e affascinante.
A chi è consigliato? A chi è alla ricerca di un romance senza grande spessore.
Inganno è la nuova serie italiana diretta da Pappi Corsicato disponibile su Netflix dal 9 ottobre e con protagonisti Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti. Basata sulla miniserie britannica Gold Digger, la trama ruota attorno alla storia di Gabriella, una donna matura proprietaria di un prestigioso hotel in Costiera Amalfitana, che si ritrova coinvolta in una relazione con Elia, un giovane affascinante ma dalle intenzioni ambigue.
Sebbene la serie affronti una tematica ancora delicata nella nostra società – le relazioni tra donne mature e uomini più giovani – l’opportunità di un approfondimento interessante viene minata da una narrazione debole, dialoghi che ricordano aforismi ed elementi trash che appesantiscono l’intera storia.
Un incontro inaspettato
Gabriella (Monica Guerritore) è una donna affermata e forte dei suoi sessant’anni, nonché proprietaria di un prestigioso hotel sulla Costiera Amalfitana. Ma, dietro l’immagine di donna di successo, si nasconde un passato fatto di traumi e insicurezze, con una famiglia che la soffoca, un ex marito infedele e figli problematici che le impongono sempre più obblighi e responsabilità. Questo equilibrio precario viene ulteriormente sconvolto dall’incontro con Elia (Giacomo Gianniotti), un giovane misterioso di grande fascino che entra nella sua vita in maniera inaspettata, un incidente automobilistico che porta la donna a soccorrerlo e a invitarlo a casa sua per aspettare il carro attrezzi. Fin da subito, nonostante l’importante differenza, Elia risveglia in Gabriella emozioni dimenticate, spingendola a fare scelte rischiose e controverse: quella che inizia come una storia di passione, infatti, si trasforma rapidamente in un percorso di autodistruzione, nel quale la donna metterà a rischio non solo la propria posizione e l’eredità familiare, ma anche i legami con i suoi figli.
Uno spunto interessante…
La serie ha il merito di affrontare una tematica considerata ancora molto delicata nella nostra società: le relazioni tra donne mature e uomini più giovani. In un contesto in cui la parità di genere è spesso discussa ma non sempre pienamente realizzata, vedere una donna over 50 impegnata in una relazione con un uomo significativamente più giovane continua a destare scalpore, suscitando battutine e pregiudizi più che reali riflessioni. La narrazione di Inganno vuole proprio mettere in luce questa ipocrisia: siamo abituati a vedere, e accettare con maggiore facilità, relazioni in cui è l’uomo più grande ad avere una compagna molto più giovane, ma il contrario sembra ancora disturbare certi equilibri sociali radicati.
Gabriella sfida questo retaggio culturale: nonostante i giudizi esterni e la pressione di chi la circonda, la sua storia con Elia non è solo un segnale di rinascita personale e sessuale, ma anche un invito a ripensare il desiderio femminile in età avanzata, che troppo spesso viene negato o trascurato. In questo senso, la protagonista rappresenta una donna che, finalmente libera dai doveri familiari, sceglie di dedicarsi a se stessa, spingendo gli spettatori a riflettere su come le donne, anche dopo una certa età, abbiano il diritto di vivere liberamente le proprie scelte, senza essere etichettate o giudicate.
…totalmente vanificato
Nonostante le premesse interessanti e l’intento di affrontare il tabù delle relazioni tra donne mature e uomini più giovani, la serie finisce per ridursi a un melodramma piuttosto pruriginoso. Se da un lato è apprezzabile l’obiettivo di esplorare una tematica spesso trattata con pregiudizio — ovvero la legittimità del desiderio femminile in età avanzata — dall’altro, questo spunto viene affossato da una narrazione debole e priva di sfumature. La trama, infatti, si sviluppa tra svolte fin troppo prevedibili e scene che sembrano inserite più per colpire lo spettatore sul piano emotivo e voyeuristico, piuttosto che per approfondire la psicologia dei personaggi. Le urla, le liti improvvise e le scene di sesso, piazzate senza particolare coerenza, alimentano poi una componente trash che spegne ogni tentativo di riflessione autentica. Il risultato è un romance che non riesce a evitare di cadere nei soliti cliché e che solletica lo spettatore più con le provocazioni visive, mentre i dialoghi, spesso ridotti a sentenze o aforismi, contribuiscono a rafforzare questa sensazione di artificiosità.
Un cast valido ma non valorizzato
Il cast di Inganno, pur essendo composto da attori di talento, non viene adeguatamente valorizzato. Monica Guerritore, con la sua esperienza e presenza scenica, riesce a donare profondità al personaggio di Gabriella, esprimendo i suoi conflitti interiori attraverso un’interpretazione carica di sfumature emotive. Tuttavia, il personaggio stesso risulta limitato, confinato nel ruolo della donna influenzabile e vittima di una relazione ambigua. Nonostante gli sforzi dell’attrice, la scrittura del personaggio non riesce a elevarlo a una complessità più strutturata. Allo stesso modo, Giacomo Gianniotti, sebbene perfetto fisicamente per il ruolo del giovane seduttore, fatica a rendere credibili i momenti cruciali del suo arco narrativo.
La recensione in breve
Sebbene la serie affronti una tematica ancora delicata nella nostra società – le relazioni tra donne mature e uomini più giovani – l'opportunità di un approfondimento interessante viene minata da una narrazione debole, dialoghi che ricordano aforismi ed elementi trash che appesantiscono l'intera storia.
Pro
- Lo spunto di partenza della serie è interessante e di attualità
Contro
- Una narrazione debole con dialoghi surreali e sopra le righe
- Il cast, non è adeguatamente valorizzato
- Voto CinemaSerieTV