La serie: La legge di Lidia Poët 2, 2024. Creata da: Guido Iuculano, Davide Orsini . Cast: Matilda De Angelis, Eduardo Scarpetta, Pier Luigi Pasino, Sinéad Thornhill, Sara Lazzaro, Dario Aita, Gianmarco Saurino. Genere: Giudiziario, in costume. Durata: un’ora circa/6 episodi. Dove l’abbiamo visto: in anteprima su Netflix.
Trama: In questa seconda stagione, Lidia Poët continua a lottare contro il sistema maschilista che le impedisce di esercitare come avvocato, risolvendo casi intricati e affrontando nuove sfide personali e sentimentali.
A chi è consigliato? A chi ha amato la prima stagione, perché troverà in questi nuovi episodi una totale conferma.
Sono passati quasi due anni da quando La legge di Lidia Poët ha debuttato su Netflix, portando alla luce la storia straordinaria della prima donna a iscriversi all’albo degli avvocati in Italia. Ambientata nel XIX secolo, la serie riesce a fondere la freschezza narrativa con il contesto storico, e torna oggi con una seconda stagione attesissima, presentata al Festival del Cinema di Roma e disponibile su Netflix dal 30 ottobre. Al centro della scena troviamo ancora una volta la bravissima Matilda De Angelis, attrice tra le più richieste del momento, che incarna la figura rivoluzionaria e femminista di Lidia. Gli spettatori possono aspettarsi episodi investigativi e affascinanti in cui, caso dopo caso, emerge la lotta di una donna brillante e indipendente contro un sistema che cerca di zittirla.
Nuovi casi, nuovi amori
La trama riparte con una Lidia (Matilda De Angelis) sempre più determinata a fare breccia nel mondo della giustizia, nonostante il divieto di esercitare la professione. La giovane avvocatessa, infatti, non si arrende e punta a cambiare le leggi che ancora penalizzano le donne, con l’aiuto del fratello Enrico (Pier Luigi Pasino), adesso candidato al Parlamento. Tra i due cresce un rapporto di complicità fraterna, soprattutto quando devono affrontare un caso che costringe Lidia a riavvicinarsi all’ex fidanzato, Jacopo Barberis (Eduardo Scarpetta), portandola anche a confrontarsi con il procuratore Fourneau (Gianmarco Saurino), uomo che la stima e la tratta da pari. Tra misteri e intrighi, Lidia e il fratello si imbattono in casi scottanti, dalla scomparsa di una giovane in un collegio femminile a un’audace tentata evasione dal carcere, sfide che svelano sempre di più l’audacia e l’umanità della protagonista.
La lotta di Lidia Poët
In questa seconda stagione, la serie approfondisce ancora di più la lotta di Lidia contro un sistema politico maschilista che sembra intenzionato a tenerla fuori dalla professione legale. La sua battaglia, però, non si ferma al piano professionale: Lidia è infatti determinata a usare il diritto come mezzo di emancipazione e giustizia per le donne di ogni estrazione sociale, sfidando apertamente norme e convenzioni che relegano le donne a ruoli subordinati. Mentre si destreggia tra crimini complessi e tensioni sentimentali, la nostra protagonista emerge come un’eroina contemporanea che incarna la resistenza e il coraggio femminile in un’epoca storica difficile.
Lidia non è solo un’avvocatessa di talento, ma anche un’investigatrice che, con astuzia e tenacia, riesce a trovare risposte laddove altri vedono solo ostacoli. I suoi ideali e il suo impegno la rendono una protagonista ispiratrice, capace di combinare il suo lato professionale con una profondità emotiva che la porta a diventare un simbolo di emancipazione femminile. La serie riesce così a coniugare un ritmo narrativo avvincente con la riflessione su temi universali, come l’uguaglianza di genere e il diritto all’autodeterminazione.
Un cast sempre all’altezza
Il cast si riconferma all’altezza, con una Matilda De Angelis sempre più a suo agio nei panni di Lidia. La sua performance è vivace e intensa , capace di trasmette il coraggio della protagonista senza però mai scivolare nella pesantezza. Eduardo Scarpetta nei panni di Jacopo porta sullo schermo la sua solita fresca ironia, ma la vera rivelazione di questa stagione è sicuramente Gianmarco Saurino: il suo procuratore, infatti, tormentato e al tempo stesso affascinato dalla forza della protagonista, aggiunge una nota di complessità alla narrazione. Pier Luigi Pasino offre al suo Enrico una profondità nuova, mentre Sinéad Thornhill, con il suo personaggio in cerca di indipendenza e affermazione, aggiunge sfumature preziose allo svolgimento generale degli evetni. La regia di Matteo Rovere, Letizia Lamartire e Pippo Mezzapesa è come sempre attenta a valorizzare il lavoro del cast, abile nel restituire un’atmosfera d’epoca che mantiene però un legame forte con la sensibilità moderna.
Una totale immersione
Il comparto tecnico di questa stagione si dimostra all’altezza delle migliori produzioni in costume, immergendo il pubblico in un XIX secolo ricco di dettagli e sfumature. I costumi sono stati accuratamente pensati per riflettere non solo l’epoca storica ma anche le personalità dei protagonisti e ogni dettaglio sartoriale è curato per restituire il realismo e la complessità di una società in bilico tra tradizione e cambiamento. Anche la colonna sonora è un accompagnamento indispensabile che non si limita a fare da sfondo: i brani scelti o creati appositamente per la serie abbracciano lo stile dell’epoca ma sono rivisitati in chiave contemporanea, sottolineando l’universalità dei temi affrontati da Lidia. La musica evolve insieme alla narrazione, passando da toni sommessi nelle scene più intime a ritmi incalzanti nei momenti di azione, contribuendo a mantenere alto il ritmo della storia e l’attenzione del pubblico.
La recensione in breve
La seconda stagione de La legge di Lidia Poët 2 si presenta fin da subito come una conferma, con una narrazione avvincente, un cast sempre all'altezza e un comparto tecnico che permette al pubblico la totale immersione nell'epoca in cui si svolgono gli eventi.
Pro
- Messaggi di emancipazione femminile.
- Un cast sempre all'altezza.
- Costumi e scenografia impeccabili.
Contro
- Colpi di scena talvolta prevedibili.
- Voto CinemaSerieTV