La serie: La passione turca, 2024. Regia: Iñaki Peñafiel. Cast: Maggie Civantos, Iker Kaleli, Ainhoa Santamaría, Yasemin Sannino , Fernando Andina, Laura Pamplona, Arlette Torres, Burak Hakki, Mariona Terés. Genere: Commedia, romantico. Durata: 50 minuti circa/6 episodi. Dove l’abbiamo visto: su Netflix.
Trama: Un’appassionante storia d’amore sconvolge la vita di una professoressa dopo che si trasferisce a Istanbul e conosce un misterioso mercante d’arte.
A chi è consigliato? A chi vuole essere sconvolto dall’apice del trash estivo!
Le temperature si fanno altissime su Netflix: dopo una sana dose di scene spicy dell’attesa Bridgerton 3, è arrivata sulla piattaforma la proposta seriale turca dell’estate che, in maniera tutt’altro che originale, risponde al titolo de La passione turca. Progetto guidato da Maggie Civantos e İlker Kaleli, si tratta di una rivisitazione del romanzo dello scrittore spagnolo Antonio Gala, che era già stato adattato nel film di Vicente Aranda del 1994. In questo caso, Olivia diventa una donna indipendente con una carriera di successo e una profonda conoscenza dell’arte bizantina, l’esatto opposto di una donna sottomessa a un matrimonio noioso come nel romanzo originale
I protagonisti di Bridgerton 3 hanno dimostrato che gli spettatori desiderano ancora storie di amore travolgente e scene audaci e Netflix, attenta a soddisfare i desideri del suo pubblico, rilascia ora una delle serie più calde della stagione. La rivisitazione disponibile sulla piattaforma streaming, cerca di aggiornare la storia con un approccio diverso ma il risultato non è dei migliori, anzi: come vedremo in questa recensione de La passione turca, il nuovo ingresso dalla Turchia si candida a peggior serie del 2024.
La passione turca: un connubio di trash e implausibilità
Come dicevamo, La passione turca modifica l’assetto narrativo del romanzo, presentandoci Olivia (Maggie Civantos) come una donna giovane, intelligente e indipendente, esperta di arte bizantina e con una carriera di successo. A differenza del personaggio interpretato da Ana Belén, non è prigioniera di un matrimonio noioso. Tuttavia, l’incontro con Yaman (Ilker Kaleli), un affascinante antiquario turco, stravolge la sua vita. L’attrazione per Yaman la spinge a mettere da parte carriera e famiglia per vivere una passione erotica mai provata prima. Questo la porta progressivamente in un mondo torbido, fino a un tentativo di suicidio. La storia inizia proprio da questo evento drammatico, con Olivia che racconta in prima persona, dall’ospedale, una vicenda fatta di segreti inconfessabili, vergogna, verità, sesso, affari illeciti e bugie.
La fiction, che si compone di sei episodi da 50 minuti, racconta in due parti questa frenetica storia d’amore che Olivia intraprende con il suo amante turco. La prima ricostruisce, attraverso dei flashback, la cotta travolgente che le ha fatto abbandonare il suo progetto di vita in Spagna, mentre la seconda si svolge nei giorni successivi al risveglio dal coma in un ospedale della città turca: lì, risponde alle domande di un ispettore che indaga sulla sua collaborazione con Yaman in un giro di contrabbando di opere d’arte, che ha trascinato Olivia in luoghi che non avrebbe mai immaginato. Per uscire di prigione, deve rischiare tutto tornando con lui per informare la polizia dei suoi movimenti in un atto tanto coraggioso quanto disperato. Agirà per salvare se stessa o per salvare la loro storia d’amore?
Una storia… tutt’altro che passionale
Sesso esplicito, inganno e storia dell’arte bizantina: La passione turca avrebbe dovuto mostrare uno sguardo contemporaneo sull’opera di Antonio Gala, analizzando gli estremi che si possono raggiungere in una relazione. Nel pieno stile delle soap opere turche che affollano la piattaforma streaming, la Turchia viene rappresentata una cartolina turistica, idilliaca e colorata, contesto in cuisi sviluppa una storia di drammatica passione, dove l’erotismo e il sesso dovrebbero essere ingredienti chiave che trascinano la protagonista in una spirale di oscurità e turbamenti.Dove inizia a vacillare questa storia trita e ritrita è che Olivia si lascia trascinare in un vortice di complicazioni, abbandonando tutto per un uomo che sembra… un errore di casting. La chimica tra i due attori è, difatti, inesistente e le scene di sesso rendono l’esatto contrario di quello che prospettano, risultando timide e poco audaci. Il personaggio di Olivia, presentato inizialmente come una donna forte e indipendente, subisce una trasformazione totalmente incoerente e mai veramente credibile o, in qualche modo, ravvisabile dietro a una recitazione di basso livello.
Perennemente single, Olivia è sempre stata molto concentrata sulla ricerca della propria indipendenza e del proprio girl power, ma sembra dimenticarsi di queste prerogative una volta messi gli occhi addosso a Yaman. Dovremmo sospendere l’incredulità di fronte a un vortice di pazzia scaturito da questa relazione tutt’altro passionale. Di incontrollato, più che l’amore, c’è solo il trash: così come Olivia si butta nel vuoto senza esitare per abbandonarsi all’azione, anche gli spettatori potrebbero volere lanciarsi in questo roller coaster tutto da ridere.
La recensione in breve
La passione turca presenta una visione aggiornata e visivamente affascinante, ma fatica a mantenere la coerenza nella caratterizzazione di Olivia e nell'esplorazione del tema centrale del desiderio e del tradimento.
Pro
- Tocca l'apice del trash estivo
Contro
- Una storia senza capo nè coda con protagonisti assolutamente dimenticabili
- Una rivisitazione senza alcuna logica o sforzo narrativo per attualizzarla veramente
- Voto CinemaSerieTv